Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 giugno 2014 alle ore 20:56.
L'ultima modifica è del 23 giugno 2014 alle ore 20:58.

My24
(Ansa)(Ansa)

Il semestre italiano di presidenza dell'Ue non sarà una «mera celebrazione»: l'Italia propone «un forte cambiamento delle politiche». Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo ha detto incontrando i presidenti dei gruppi parlamentari del Parlamento europeo, guidati dal presidente ad interim del Parlamento Europeo, Gianni Pittella. «Una cosa importante - ha detto il capo dello Stato - è che l'impegno italiano non è un impegno di mera celebrazione della continuità storica del progetto europeo, è un impegno consapevole del punto di crisi cui è giunta la costruzione europea».

Esigenza di rinnovamento dell'Unione europea
Napolitano ha spiegato che in Italia c'è «un'esigenza largamente condivisa di rinnovamento dell'Unione europea». E ha ricordato che in Europa la questione «più gravemente irrisolta» è il «rapporto tra elettori ed eletti per quello che riguarda Parlamento europeo e cittadini. C'è un impedimento fortissimo a un rapporto che almeno eguagli in non eccessiva distanza dagli elettori il rapporto che hanno i parlamentari nazionali; oggi la distanza è incolmabile».

Ue recuperi la fiducia dei cittadini
L'Europa deve fare ancora «molta strada», ha poi detto, deve «recuperare il terreno perduto» e la «fiducia dei cittadini». È necessario «recuperare il terreno perduto e la fiducia dei cittadini - ha detto il presidente della Repubblica - dobbiamo confrontarci seriamente anche con le contestazioni più radicali del progetto europeo o della prassi nella costruzione europea. Spero che saremo tutti all'altezza di queste prove».

Paradossale parlare di deficit democratico
«Certe volte - ha detto il capo dello Stato - si sente parlare di deficit democratico dell'Europa unita negli stessi termini in cui se ne parlava quarant'anni fa, e questo è veramente paradossale perché c'è senza dubbio un grande problema di arricchimento della democrazia nell'Ue e di sviluppo delle istituzioni in senso ulteriormente democratico; c'è un grande problema di rapporto democratico con i cittadini - ma non siamo a quarant'anni fa. E la novità più rilevante dal punto di vista democratico è stata precisamente lo sviluppo del ruolo e dei poteri del Parlamento europeo».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi