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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2014 alle ore 09:28.
L'ultima modifica è del 24 giugno 2014 alle ore 20:58.

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Lotta a disoccupazione o rischio instabilità
Di qui l'urgenza di politiche adeguate per far fronte all'emergenza disoccupazione. «O l'Europa è in grado di assumere la battaglia contro la disoccupazione o non ci sarà alcuna stabilità possibile», ha incalzato il premier . Anche perché «l'Italia è uscita dalla depressione economica, ma non dalla crisi». Uscirà dalla crisi «se tutti insieme andremo nella stessa direzione».

Basta farci dettare agenda, riforme servono a noi
E in tal senso «non dobbiamo farci dettare l'agenda da un agente esterno ma dire che se facciamo le riforme non è perché ce lo chiedono, ma perché le vogliamo». Una burocrazia più semplice, infatti, «non deriva dall'Ue ma dalla necessità di evitare che i cittadini quando entrano nella pubblica amministrazione debbano prendere un giorno di ferie».

Italia in Ue con riforme,in cambio flessibilità
Ecco perché l'Italia va a Bruxelles «puntando su un pacchetto di riforme puntuale, specifico, legato a visione di insieme», da presentare «in sede europea come pacchetto che sia in grado abbracciare la legislatura e chiedendo in cambio un riconoscimento di quella flessibilità che sta dentro le regole Ue». Così il premier Matteo Renzi al Senato sul semestre Ue.

Ue non è terra di cavilli e parametri
Renzi alla Camera ha ribadito la necessità di andare oltre un'Europa all'insegna della burocrazia e dei meri parametri. «L'Europa non può essere solo la terra di mezzo della burocrazia dove si vive di cavilli, vincoli e parametri», ha spiegato. E ha aggiunto: «Milioni di giovani non sono morti perché ci attaccassimo ai parametri».

Su metodo nomine successo dell'Italia
Per Renzi la discussione sulle nomine ai vertici delle istituzioni Ue deve poi partire dalla considerazione che «il vulnus che si è creato nelle istituzioni europee si colma con la politica, non basta un copia-incolla tecnocratico. O l'Europa ne è consapevole o rischiamo perdere un'occasione storica». Per questo «oggi siamo a un bivio molto importante» per l'Europa: il suo futuro «non dipende da chi mettiamo a fare il presidente». Il premier ha ricordato che l'Italia «ha lavorato» per far passare questa idea. E ha rivendicato che il metodo che si sta utilizzando «è stato un successo del nostro Paese: prima le linee strategiche dell'Europa, poi i nomi» dei vertici Ue. Ad ogni modo non va «accettato che la discussione sui nomi sia solo una presa d'atto» del voto europeo, perché va affrontata con il «bagaglio e le emozioni» che lo hanno accompagnato e «riflettere che più dell'indicazione di un presidente» c'è il futuro dell'Ue. Non solo. «Chi immagina che il gap di democraticità si colmi solo indicando Juncker o un altro vive su Marte».

Ue gestisca in modo unitario emergenza immigrati
Quanto al merito delle politiche comunitarie, sul terreno dell'immigrazione, «l'Europa dovrà avere la forza di gestire inmodo unitario e condiviso» ciò che sta accadendo nel Mediterraneo e «internazionalizzare l'intervento umanitario con un investimento molto forte in Frontex». Perché se l'Europa si volta dall'altra parte davanti al dramma degli immigrati morti nel Mediterraneo «è un'Europa non degna».

Gozi: posto alto rappresentante puà spettare a Italia
Quanto al pacchetto nomine, l'Italia ha «buoni candidati per vari post in Commissione» e quello di "ministro degli esteri" europeo può "benissimo spettare all'Italia nel quadro di un equilibrio che riguarda in realtà cinque nomine». Lo ha detto il sottosegretario agli affari europei, Sandro Gozi, in una pausa del Consiglio Affari generali che prepara il vertice del Consiglio Ue di giovedì e venerdì prossimi. Per l'Italia «è evidente che ci deve essere un equilibrio tra paesi e tra forze politiche» in un pacchetto che «riguarda in realtà cinque nomine» tra le quali, oltre a quelle di Commissione, Consiglio, Parlamento e Alto rappresentante, quella di presidente dell'Eurogruppo.

Salgono quotazioni Mogherini ministro esteri Ue
E salgono le quotazioni del ministro Federica Mogherini come Alto rappresentante per la politica estera europea in sostituzione di Catherine Ashton. «Senza dubbio è una buona candidata», ha detto ieri il ministro degli esteri olandese Frans Timmermans rispondendo ai giornalisti mentre lasciava il Consiglio esteri a Lussemburgo.

Albania nuovo Paese candidato adesione Ue, ok dai 28
Intanto va registrato il via libera all'Albania dai 28 Stati membri dell'Ue come nuovo Paese candidato. «Congratulazioni per lo status di candidato, concordato dai ministri - annuncia il commissario europeo all'allargamento, Stefan Fule, via twitter - sono stati riconosciuti sforzi nelle riforme, incoraggiamento per le nuove».

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