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Berlusconi festeggia a Palazzo Grazioli: «Gli italiani capiscano cosa…

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dopo la sentenza della cassazione

Berlusconi festeggia a Palazzo Grazioli: «Gli italiani capiscano cosa mi è stato fatto»

«Adesso speriamo che gli italiani si accorgano di quello che ci hanno fatto e che si possa recuperare qualcosa». È questa la mission che Silvio Berlusconi ha consegnato ai vertici di Forza Italia all’indomani della sentenza della Cassazione che ha confermato l’assoluzione nei suoi confronti nel caso Ruby. «Oggi è una bella giornata per la politica, per la giustizia, per lo Stato di diritto», ha esultato, dicendosi subito pronto a tornare in campo «per costruire, con Forza Italia e con il centrodestra, un’Italia migliore, più giusta e più libera».

Festa a Palazzo Grazioli, e Fi ritrova l’unità
Nel pomeriggio a Palazzo Grazioli è stata festa: con la compagna Francesca Pascale, con deputati e senatori di tutte le correnti, per una volta uniti dai fittiani a Denis Verdini, con il fedelissimo Gianni Letta, con i giovani militanti che intonavano cori e sventolavano bandiere. Berlusconi non ha risparmiato battute: «Grazie, grazie - ha detto ai ragazzi addossati al cancello d’ingresso -: io non so cosa bisogna fare per farvi imbucare tutti al bunga bunga. Anche se vi deluderebbe molto: è una normalissima cena». Mezzora di battute e commozione, ma anche una riunione con i consiglieri più stretti e poi con i suoi legali Franco Coppi e Niccolò Ghedini. Nel breve discorso tenuto al “parlamentino azzurro” Berlusconi ha lanciato una sorta di appello all’unità: solo tutti insieme possiamo vincere perché i moderati in questo Paese sono sempre la maggioranza. Ma il Cavaliere ha riconosciuto la necessità di un rinnovamento del partito, affaticato dagli scontri sulla gestione dei gruppi e sulla linea politica.

L’appello ai suoi: «Ora basta litigi»
«Basta litigi, mettiamo da parte le divisioni», ha ammonito Berlusconi. Che ora conta su un recupero nei sondaggi e nell’opinione pubblica anche per rilanciare Forza Italia e frenare l’ascesa della Lega. «Ero certo che le mie ragioni sarebbero state riconosciute», ha detto. «Rimane però il rammarico per una vicenda che ha fatto innumerevoli danni non solo a me ma a tutti gli italiani». Un «martirio» durato cinque anni. E c’è chi pensa che una volta tornato in campo la sua prima battaglia sarà proprio per modificare la legge Severino che gli impedisce di potersi candidare. È quello infatti l’ultimo passaggio a cui guarda Berlusconi fiducioso in una sua totale riabilitazione.

Il ringraziamento ai «magistrati coraggiosi
Berlusconi ha rivolto parole di ringraziamento anche ai magistrati: «Ringrazio naturalmente i magistrati che hanno fatto il loro dovere senza farsi condizionare dalle pressioni mediatiche e dagli interessi di parte. Quello che in altri Paesi sarebbe scontato in Italia è una prova di coraggio e di indipendenza che merita rispetto e ammirazione». E ha aggiunto: «Ringrazio gli avvocati che mi hanno assistito, le persone care, i miei amici e collaboratori che mi sono stati vicini e mi hanno sostenuto in questi anni. Ringrazio i leader politici di tutto il mondo, e i milioni di italiani di tutte le fedi politiche, che mi hanno testimoniato stima e rispetto e che non hanno creduto al fango che è stato gettato addosso alla mia persona ma anche alle istituzioni della Repubblica».

Il plauso di Fi e Ncd
«È un’ottima notizia che risarcisce però solo in minima parte tutto quello che ha subito Berlusconi», è stato il primo commento di Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia. Dopo di lui sono stati in molti a intervenire anche via twitter, da Maurizio Gasparri che parla di «fine di una persecuzione», a Debora Bergamini che scrive: «Che grande gioia dopo tante amarezze e tante montature». A Renato Brunetta («grande gioia per la sentenza della Cassazione») a Paolo Romani («una sentenza che finalmente fa luce su un incubo durato quattro anni»). E tra i big azzurri sono in molti a chiedersi ora chi ripagherà il Cavaliere per quanto accaduto. Sicché Micaela Biancofiore propone di «avviare un'azione civile di danno per lesione dell'immagine dell'Italia e di Forza Italia». Felice Francesca Pascale, compagna di Berlusconi: «Dopo cinque anni di calunnie e fango mediatico basati su pettegolezzi e invidia sociale finalmente la verità ha vinto».

Alfano: «Abbiamo sempre sperato in assoluzione»
Plaudono anche i vertici di Ncd. «Berlusconi definitivamente assolto su caso Ruby. L’abbiamo sempre pensato, l'abbiamo sempre sperato». Così su Twitter Angelino Alfano. Mentre Maurizio Sacconi rilancia: «Giustizia una volta tanto è fatta. Ma chi risarcirà i danni nel frattempo prodotti a Berlusconi e alle dinamiche politico-istituzionali?». E il ministro Maurizio Lupi chiosa: «Contento per l'assoluzione di Berlusconi da un'accusa che sapevo falsa, spero gli ridia serenità dopo l'amarezza per l'ingiustizia subita».

Legali Berlusconi: chiuso processo penoso, torna serenità
«La sentenza della Corte di Cassazione chiude definitivamente un lungo processo, tanto penoso per il presidente Berlusconi quanto impegnativo per gli avvocati. Torna la serenità, con la soddisfazione di tutti quelli che non hanno mai creduto all'originale ed azzardato impianto accusatorio», hanno dichiarato in una nota gli avvocati Franco Coppi, Piero Longo, Niccolò Ghedini, e Filippo Dinacci, difensori del leader azzurro.

La sentenza
La sesta sezione penale della Corte di Cassazione dopo oltre nove ore di camera di consiglio ha confermato l'assoluzione, diventata definitiva, di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. L'ex premier era imputato di concussione per induzione e prostituzione minorile. Condannato in primo grado a 7 anni, era stato assolto in appello. Le possibili scelte erano tre: definitiva assoluzione, l'annullamento del verdetto del luglio scorso con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Milano, oppure l'annullamento dell'assoluzione per uno solo dei due reati contestati a Berlusconi.

La richiesta del pg
È stata una lunghissima attesa, per l'ex premier ma anche per i cronisti arrivati da tutto il mondo a seguire l'udienza iniziata questa mattina, dopo le 10, con l'intervento del giudice relatore Orlando Villoni, e proseguita con la durissima requisitoria del sostituto procuratore generale Eduardo Scardaccione. Al termine del suo intervento davanti al collegio presieduto da Nicola Milo, il pg della Cassazione ha chiesto l'annullamento della sentenza di secondo grado della Corte di Appello di Milano, che il 18 luglio scorso aveva assolto Berlusconi. Un verdetto che aveva ribaltato quello di primo grado, con il quale l'ex premier (in carica all'epoca dei fatti contestati) era stato invece condannato a 7 anni.

«Come in un film di Mel Brooks»
Il pg Scardaccione aveva chiesto ai giudici della Suprema Corte che il processo tornasse in appello per la rideterminazione della pena, senza bisogno di tenere un nuovo dibattimento. «L'episodio nel quale Silvio Berlusconi racconta che Ruby è la nipote di Mubarak è degno di un film di Mel Brooks e tutto il mondo ci ha riso dietro», ha affermato in un passaggio eloquente il pg nella sua requisitoria davanti alla sesta sezione penale.

La telefonata in Questura
Esplicito anche il capitolo dedicato nella sua requisitoria dal pg Scardaccione all'accusa di concussione. La telefonata di Silvio Berlusconi al capo di gabinetto della Questura di Milano Pietro Ostuni, fatta mentre l'ex premier era in visita ufficiale a Parigi, ebbe l'effetto di esercitare «una pressione irresistibile ed e' stata di una violenza grave, perdurante e inammissibile per la sproporzione» tra la persona che chiamava e quella che riceveva la chiamata, ha detto il pg stamane.

Coppi: manca la prova
Fiducioso si era invece detto uno dei due avvocati della difesa di Berlusconi che oggi hanno parlato davanti ai giudici subito dopo il pg, l'avvocato Franco Coppi. «Manca, in fatto, la prova che Berlusconi prima del 27 maggio sapesse che Ruby era minorenne», ha detto Coppi nella sua arringa durata oltre un'ora, sottolineando inoltre la «credibilità pari a zero» delle affermazioni di Ruby davanti ai magistrati, rilevata anche dalla sentenza di appello che ha assolto Berlusconi.

Gli altri processi
E adesso? Sul fronte giudiziario le altre preoccupazioni per l'ex premier riguardano il processo di Napoli per la presunta compravendita di senatori, che lo vede imputato insieme a Valter Lavitola, e l'inchiesta Ruby Ter nella quale è indagato insieme agli avvocati Nicolò Ghedini e Piero Longo con l'accusa di aver comprato le testimonianze di alcune partecipanti alle cene di Arcore oggetto dei processi Ruby e Ruby Bis.

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