Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha annunciato, parlando oggi a Berlino, un'iniziativa congiunta di Francia, Italia e Germania per «una più giusta distribuzione» dei migranti nell'Ue al prossimo incontro dei ministri degli Esteri a Lussemburgo.
Intensificati i controlli al Brennero
Su richiesta della Germania, l'Italia ha comunicato la disponibilità a ripristinare, nel rispetto degli accordi di Schengen, i controlli al confine del Brennero, analogamente a quanto avvenuto in occasione del G7. Lo ha reso noto la stessa Provincia di Bolzano. «Non si tratta di una sospensione degli accordi di Schengen al Brennero, ma esclusivamente di un'intensificazione dei controlli», ha precisato il governatore Arno Kompatscher, rettificando così un comunicato stampa della Provincia autonoma di Bolzano. La Provincia di Bolzano «accoglierà per qualche giorno - come misura temporanea per permettere alla Baviera di riorganizzarsi e fronteggiare l'emergenza contingente - un numero di profughi stimati tra i 300 e i 400. Saranno reperite alcune palestre, dove gli impianti igienici e le infrastrutture sono già funzionanti, mentre nella gestione e nell'assistenza la Provincia attiverà la protezione civile e la collaudata collaborazione delle associazioni locali di volontariato. Le spese per questo intervento umanitario straordinario saranno a carico dello Stato».
Il via libera giunto dal governo italiano
La ministra bavarese Emilia Muller ha contattato l'assessora provinciale Martha Stocker, in prima linea nell'affrontare la questione e sempre in contatto con i colleghi delle Regioni vicine, per chiedere un sostegno logistico temporaneo nell'accoglienza di profughi. Il presidente Arno Kompatscher ha informato il governo italiano e chiesto il necessario via libera di Roma per un intervento di aiuto alla Baviera, «nell'ottica di un'autonomia responsabile e solidale, ma anche di una strategia di respiro europeo in grado di muoversi oltre i confini regionali e nazionali». La Baviera registra un'ondata record di arrivi di profughi nelle ultime ore, principalmente attraverso la rotta dei Balcani, che sta creando una situazione ingestibile.
La Germania valuta modifiche alla Costituzione
Il ministro dell'Interno Thomas De Maiziere sta verificando la possibilità di una modifica della Costituzione tedesca per poter gestire meglio l'emergenza profughi in Germania e velocizzare le procedure, ha reso noto il ministro, affermando però che «anche l'Europa però deve cambiare». Nell'anticipazione di un'intervista concessa al settimanale tedesco “Die Zeit”, il ministro ha spiegato che la Germania intende agire «velocemente, nel giro di settimane».
Manzione: nessuna sospensione di Schengen
La richiesta tedesca di reintroduzione dei controlli alla frontiera del Brennero «non è una sospensione della libera circolazione stabilita da Schengen, ma un'applicazione degli accordi di Dublino, che peraltro stiamo cercando di mettere in discussione», ha sotolineato il sottosegretario all'Interno Domenico Manzione, che ha la delega all'immigrazione. Quella tedesca, specifica Manzione, è «una richiesta di controllo di carattere più generale, legata non solo agli accordi di Dublino, ma a tutto ciò che aumenta la sicurezza al'interno dello spazio Schengen».
Questura: intensificati i controlli al Brennero
La Questura ha confermato che sono stati intensificati in queste ore i controlli di polizia al Brennero. Come già avvenuto in occasione del G7, alla luce dell'attuale aumento di flussi migratori in Europa, è stata incrementata la presenza di agenti di polizia sui treni internazionali lungo la linea del Brennero, come anche nelle stazioni di Bolzano, Bressanone e Brennero. Sono anche stati intensificati i controlli al valico italo-austriaco.
Ue: sull’immigrazione avanti con coraggio
«A chi attacca e critica Bruxelles» per ciò che vuole fare sull'immigrazione, «consiglio di andarsi a riguardare l'Agenda presentata a maggio. C'é scritto tutto. Siamo decisi ad andare avanti con coraggio e velocità», ha dichiarato Margaritis Schinas, portavoce della Commissione Ue, riferendosi anche al meccanismo permanente di ricollocamento per situazioni di crisi.
Unhcr: 3mila arrivi al giorno a Schengen
Anne-Birgitte Krum-Hansen, capo di Unhcr per la Serbia, ha reso noto che sono circa 3mila i migranti e profughi in marcia lungo la 'rotta balcanica' che arrivano ogni giorno in Serbia, un flusso destinato a continuare su tali livelli se non ad aumentare. In maggio si era su una media di 200 arrivi di migranti al giorno, da allora si è registrato un netto incremento nel flusso migratorio, con mille arrivi all'inizio dell'estate, duemila al giorno un mese fa. «Attualmente siamo arrivati a 3 mila migranti al giorno, e sulla base delle indicazioni di cui disponiamo, il flusso di arrivi proseguirà probabilmente sui livelli attuali, ed è possibile che aumenti ulteriormente». «Unchr - ha aggiunto Krum-Hansen - ha elogiato il governo serbo per la sua risposta rapida ed efficace alla situazione di crisi, e si adopera al massimo per assistere le autorità di Belgrado sul versante umanitario e di assistenza ai profughi», fornendo cibo, acqua, articoli di igiene personale. Finora, ha precisato, gli aiuti sono ammontati a un milione di euro, e ne sono previsti a breve altri 5 milioni.
Arrestato un pakistano già espulso, con 20 alias
Intanto si sono aperte le porte del carcere di Massama (Oristano) per un 25enne pakistano, salvato in mare dalla nave norvegese Siem Pilot davanti alle coste libiche, arrivato in Sardegna lo scorso 24 agosto e accolto in una struttura ricettiva della provincia di Oristano insieme ad altre 59 persone. Dovrà scontare la pena di 6 mesi e 20 giorni, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso nel 2012 dal Tribunale di Modena poiché, tra il 2007 e il 2011, da clandestino, nel tentativo di sfuggire al provvedimento di espulsione, ha fornito alle forze dell'ordine oltre 20 identità personali differenti. Il giovane, poi rimpatriato, è giungo con una nuova identità, da rifugiato politico, ma lo hanno tradito le impronte digitali. Gli specialisti della Polizia Scientifica e dell'Ufficio Immigrazione della Questura di Oristano non ci hanno messo molto a scoprire la multipla identità del ragazzo e hanno informato i colleghi della Squadra Mobile che hanno eseguito il provvedimento restrittivo.
A Rimini via all’iter per il volontariato dei profughi
I profughi ospitati sul territorio riminese potranno presto di partecipare alle attività di volontariato civico. La Giunta comunale di Rimini ha avviato il percorso amministrativo per includere i profughi nelle attività dei comitati Ci.Vi.Vo al servizio della comunità. Nel dettaglio, spiega una nota dell'amministrazione della città romagnola, nell'ultima seduta della Giunta è stato “modificato il regolamento disciplinare per lo svolgimento delle attività di volontariato civico: si tratta di una piccola ma importante integrazione che potrà permettere anche a chi possiede lo status giuridico di richiedente protezione internazionale o a cui sia stata già riconosciuta una qualche forma di protezione umanitaria e inseriti in progetti di accoglienza dal Ministero dell'Interno, di partecipare alle attività di volontariato civico”.
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