Italia

Scontro magistrati-politica, Orlando chiede chiarimenti su…

  • Abbonati
  • Accedi
giustizia

Scontro magistrati-politica, Orlando chiede chiarimenti su dichiarazioni Morosini (Csm)

Il ministro della Giustizia Orlando ha chiesto al vice presidente del Csm Legnini «un incontro formale per un chiarimento» sulla vicenda dell'intervista del consigliere del Csm Piergiorgio Morosini smentita dallo stesso consigliere («Mi sono state attribuite delle affermazioni che non ho mai fatto e dalle quali prendo con nettezza le distanze») e pubblicata dal Foglio. Lo ha riferito Legnini durante il plenum del Csm che ha discusso del caso. Nell’intervista, secondo quanto riferito dal Foglio, Morosini, a proposito della riforma costituzionale sponsorizzata dal governo Renzi avrebbe parlato tra l’altro di «rischio di democrazia autoritaria».

Legnini: inaccettabili attacchi a esponenti governo
«Sono inaccettabili gli attacchi a esponenti di governo e parlamento. Noi pretendiamo rispetto per le nostre funzioni, ma per farlo dobbiamo prima di tutto assicurare rispetto ai rappresentanti dei poteri dello Stato» ha detto Legnini, nel corso di un dibattito al plenum del Csm, prendendo tuttavia atto della smentita del consigliere Piergiorgio Morosini dell' intervista pubblicata dal Foglio e che conteneva anche un attacco al presidente del Consiglio.

Morosini: mie parole travisate
«Questa vicenda mi ferisce perché nell'articolo ci sono frasi incomplete, parole che non ho detto e che travisano il senso di un colloquio informale partito con l'esclusione da parte mia di rendere dichiarazioni pubbliche». Così il togato di Area, Piergiorgio Morosini, dopo la nota di smentita diffusa questa mattina, è tornato a parlare in Plenum delle sue dichiarazioni riportate oggi in un articolo del Foglio. «Mi vengono attribuite affermazioni mai fatte», ha spiegato il togato del Csm e in merito al titolo dell'articolo dal titolo “Renzi va fermato”, ha spiegato: «Non sono legittimato a farlo e non penso neanche lontanamente di profferire considerazioni di questa natura». Morosini, quindi, ha ricordato di aver «spesso preso la parola pubblicamente, anche per dire cose aspre e scomode, ma ho cercato di farlo - ha chiarito - nel rispetto del ruolo istituzionale. Dà fastidio vedersi cucito addosso un vestito che non è il proprio».

Inchiesta Lodi, Morgigni (Csm): aprire pratica a tutela magistrati
Ieri l'intero gruppo dei consiglieri Csm di Area (la corrente di sinistra delle toghe alla quale aderisce Morosini) aveva accusato di «indebita interferenza sull'autonomia e sulla serenità dei magistrati» il consigliere laico del Pd Giuseppe Fanfani che aveva annunciato l'intenzione (ma poi, di fronte agli attacchi aveva fatto dietrofront, ndr) di chiedere l'apertura di una pratica in I commissione per verificare «la legittimità dei comportamenti tenuti e dei provvedimenti adottati» nel caso dell'arresto del sindaco di Lodi Simone Uggetti. Intanto il togato del Csm Aldo Morgigni ha annunciato che chiederà al Comitato di presidenza del Csm l'apertura di una pratica stavolta a “tutela” dei magistrati di Lodi che si stanno occupando dell'inchiesta che ha portato in carcere il sindaco Pd di Lodi, Simone Uggetti. «Questi magistrati sono stati dileggiati per ragioni anagrafiche» ha detto tra l'altro il consigliere, riferendosi a un articolo che li ha definiti «baby-magistrati».

© Riproduzione riservata