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Banca d’Italia, considerazioni finali

Visco: «Ripresa lenta, rilanciare gli investimenti pubblici e tagliare il cuneo fiscale»

Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia
Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia

«Nel 2015 l’economia italiana è tornata a crescere per la prima volta dall’avvio della crisi del debito sovrano. Vi sono chiari segnali positivi, soprattutto per la domanda interna. L'attività economica rimane però lontana dai livelli precedenti la crisi; è soggetta alle stesse incognite che gravano sull’economia globale ed europea». Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nelle sue Considerazioni finali presentate oggi a palazzo Koch.

Rilancio investimenti pubblici e taglio cuneo fiscale
«Per una ripresa più rapida e duratura - ha sottolineato il Governatore nella sua relazione annuale- è necessario il rilancio degli investimenti pubblici mirati, anche in infrastrutture immateriali, a lungo differiti» ed è importante anche «un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale gravante sul lavoro».

Visco ha chiesto anche di rafforzare gli incentivi per l’innovazione e sostenere i redditi dei meno abbienti, particolarmente colpiti dalla crisi. Se i margini di bilancio sono oggi limitati, ha ricordato ancora Visco, è però «possibile programmare l’attuazione di questi interventi su un orizzonte temporale più ampio». Per la prima volta la relazione annuale del Governatore non si svolge in coincidenza con l’Assemblea dei partecipanti che esamina e approva il bilancio della Banca d’Italia. L’Assemblea si è, infatti, già tenuta il 28 aprile e dal prossimo anno si terrà entro marzo, come prevede il nuovo Statuto, con l’obiettivo di unificare la data di approvazione dei bilanci di tutte le banche centrali dell’area euro.

Occupazione meglio del previsto, ma resta alta la disoccupazione
Sgravi contributivi e Jobs act hanno fatto crescere l’occupazione più del previsto, ha detto il governatore di Bankitalia. «La domanda di lavoro - ha sottolineato Visco - è tornata a crescere a un ritmo superiore alle attese di un anno fa, interessando aree, settori e categorie di lavoratori esclusi dai segnali di ripresa del 2014. Vi hanno influito la nuova disciplina dei rapporti di lavoro e, in misura a oggi piu' ampia, gli sgravi contributivi». Il governatore ha sottolineato come l’espansione dell’occupazione si sia «estesa alle assunzioni a tempo indeterminato» e abbia «riguardato anche il Mezzogiorno». Il tasso di disoccupazione dei giovani, ha sottolineato Visco, è sceso per la prima volta dal 2007 di oltre due punti percentuali, ma «la disoccupazione resta però troppo alta».

Elevare la produttività, serve mercato di capitali più aperto
La politica monetaria ci offre condizioni «molto favorevoli, da cogliere per intervenire ancora con riforme di struttura, necessarie per rilanciare l'attività d’impresa e creare maggiori, e migliori, opportunità di lavoro, in particolare per i giovani», ha detto Visco. «Bisogna puntare a riportare la produttività delle imprese, dell’economia nel suo complesso, su un sentiero di crescita solido e stabile: l’innovazione, l’investimento devono beneficiare di un ambiente che li favorisca e li premi». Un mercato dei capitali «più aperto, anche grazie a progressi tangibili sul fronte europeo, a cui possano affacciarsi imprese che oggi non emettono capitale di rischio e obbligazioni, costituisce un obiettivo da non mancare».

Mezzogiorno: ampliato il divario col Nord
La ripresa dell’economia si sta allargando anche al Mezzogiorno, anche se il divario con il Nord si è ampliato ancora. Visco ha sottolineato che i segnali di miglioramento dell’economia «hanno cominciato a estendersi al Mezzogiorno; ciò nonostante, i divari rispetto al resto del paese hanno continuato ad ampliarsi». Secondo le prime stime disponibili, ha aggiunto il Governatore, «dopo sette anni consecutivi di recessione il prodotto delle regioni meridionali avrebbe interrotto la sua caduta».

Banche cooperative e popolari attuino rapidamente le riforme
Le riforme varate dal Governo su banche popolari e banche di credito cooperativo devono essere attuate velocemente dai soggetti interessati. Visco ha invitato le grandi popolari che si stanno trasformando in spa a completare il processo «celermente; arrivare a ridosso del termine (dicembre 2016, ndr) espone a incertezze». Per la riforma delle banche cooperative, ha spiegato il Governatore. «la Banca d'Italia emanerà in tempi rapidi la normativa secondaria»: «ci attendiamo un’attuazione altrettanto veloce da parte del sistema». Nel definire il gruppo bancario «seguire logiche strettamente industriali». La componente associativa mantenga ruolo rappresentanza «senza indebite interferenze sulla pianificazione strategica, sulla gestione operativa e sulle funzioni di controllo del gruppo».

La massa di crediti deteriorati delle banche sono un problema, ma non va sovrastimato
Per molte banche italiane, ha detto Visco, «resta forte l’esigenza di intervenire sui costi, inclusi quelli per il personale, agendo sulla qualità e quantità degli organici in maniera coerente con gli sviluppi del mercato e della tecnologia». Il modello di attività «va ancora adeguato, proseguendo nella riduzione degli sportelli», ha sottolineato il Governatore di Bankitalia. I crediti deteriorati delle banche italiane preoccupano, ha sottolineato Visco, ma il problema non va «sovrastimato». Per le banche ridurli deve diventare «un obiettivo strategico». Le ultime riforme legislative sul recupero dei crediti, così come la garanzia Gacs, hanno fatto dare al Governatore una valutazione “positiva” su quanto si sta facendo. Ruolo cruciale può averlo il Fondo Atlante, che ha «la determinazione, l’indipendenza e la professionalità per affrontare la sfida con successo; quanto più ci riuscirà, tanto più sarà possibile raccogliere nuovi investimenti, alimentando un circolo virtuoso». Secondo il Governatore, pur con risorse al momento relativamente contenute, «Atlante può dimostrare che è possibile conseguire rendimenti attraenti acquistando sofferenze a prezzi più elevati di quelli oggi offerti dagli investitori specializzati».

Le cose dette e quelle non dette

Regole bail-in recuperino margini per intervento pubblico
Nei casi di crisi bancarie «l’esperienza internazionale mostra che, a fronte di un fallimento del mercato, un intervento pubblico tempestivo può evitare una distruzione di ricchezza, senza necessariamente generare perdite per lo Stato, anzi spesso producendo guadagni. Andrebbero recuperati più ampi margini per interventi di questo tipo, per quanto di natura eccezionale», ha detto il Governatore riferendosi alla nuova normativa sul bail-in. Visco ha anche ribadito la critica alla rigidità della Commissione Ue sull’applicazione delle regole sugli aiuti di Stato: «Non vi è motivo per considerare come impropri aiuti di Stato iniziative che contribuiscono a correggere fallimenti del mercato senza ledere la concorrenza». Una rigidità che ha impedito la nascita della bad bank italiana.

No ai muri in Europa
Il benessere e la sicurezza dei cittadini europei sono «beni primari», ma non si realizzano con la costruzione di muri. Danni «certi e ingenti» dal «tentativo di garantirli dando alle sfide globali risposte frammentate, di tenere le minacce fuori dell’uscio di casa tornando a erigere barriere nazionali ha ben poche probabilità di riuscita». Il numero uno di via Nazionale al termine della sua relazione ha richiamato le parole di un grande europeista come Altiero Spinelli morto trenta anni fa, auspicando «un'unione che riparta dai valori fondamentali del progetto europeo. Pace, libertà uguaglianza, promozione del benessere».

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