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Dossier Comunali, i 5 duelli sulle emergenze dell’economia

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    Dossier | N. 123 articoliElezioni comunali 2016

    Comunali, i 5 duelli sulle emergenze dell’economia

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    Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna. Tra domenica sera e lunedì mattina gli occhi saranno tutti su di loro, le grandi città chiamate a rinnovare le proprie amministrazioni in questa tornata elettorale. Ma molto probabilmente, quasi tutte le cinque metropoli dovranno attendere il prossimo 19 giugno, e il secondo turno, per capire chi guiderà da sindaco l’amministrazione tra i prossimi cinque anni.

    Pur in un quadro generale che ha visto i sindaci uscenti fare i conti con i tagli ai trasferimenti statali, e margini di bilancio sempre più stretti, le priorità cambiano da città a città. La capitale dovrà fare i conti con una situazione al limite del collasso, dopo gli scandali di Mafia capitale e le immagini di degrado del territorio che hanno fatto il giro del mondo. Prima di avviare ogni opera di rilancio, sarà fondamentale mettere in ordine i conti: su Roma pesa il piano di rientro dal debito pregresso, 12 miliardi per i cui smaltimento ogni anno vengono versati 500 milioni alla gestione commissariale, 300 a carico dello Stato e 200 a carico dei romani con il contributo di un’addizionale Irpef aggiuntiva dello 0,4%. Il tema della campagna elettorale è stato quindi incentrato sulla proposta di una eventuale rinegoziazione del debito. Anche a Torino , i conti sono stato sotto la lente della campagna elettorale, con il sindaco uscente Piero Fassino a difendere l’impegno della sua squadra e la riduzione progressiva del peso dell’esposizione finanziaria.Il tema del debito e dei derivati in pancia al Comune è stato affrontato dal candidato sindaco Giorgio Airaudo (SI-Sel), che ha insistito in campagna elettorale sulla necessità di liberarsi dei derivati.

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    Altro tema caldo che ha diviso i candidati è stata la questione trasporti, mobilità e il rilancio delle aree produttive. A Napoli la città attende il rilancio di Bagnoli e la fine della paralisi per quel che riguarda il porto. A Bologna, invece, terreno di confronto è stato il progetto del collegamento del Passante di mezzo. Mentre a Milano la sfida si giocherà sulle incognite del dopo Expo e i nuovi progetti per la rinascita di un sito che si estende su un milione di metri quadri. Ma la nuova amministrazione di palazzo Marino dovrà cimentarsi anche con un’emergenza che non può più attendere, quella delle periferie e delle liste d’attesa per gli alloggi pubblici.

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