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Dossier Comunali, Boschi: possiamo vincere sia a Milano che a Roma. Sfide…

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    Dossier | N. 123 articoliElezioni comunali 2016

    Comunali, Boschi: possiamo vincere sia a Milano che a Roma. Sfide in tv tra i candidati

    «Il Pd può vincere sia a Milano che a Roma». La ministra per le Riforme Maria Elena Boschi ospite del programma “L’intervista” di Maria Latella su Sky, ha suonato la carica in vista dei ballottaggi di domenica prossima, dopo la performance non esaltante del partito, nelle grandi città, nel primo turno del 5 giugno. «Noi - ha sottolineato - ovviamente vogliamo vincere in tutte le città e secondo me possiamo farlo. Se dovessimo perdere ci dispiacerebbe soprattutto per i cittadini».

    Boschi: possiamo vincere sia a Milano che Roma
    A seguire un paio di attacchi al M5s, “competitor” del Pd nei ballottaggi di Roma e Torino. «Se Virginia Raggi dovesse vincere a Roma - ha ammonito la ministra - i romani dovrebbero dire no alle Olimpiadi, no alla linea C, no allo stadio della Roma». Come pure, in caso di vittoria M5s «Torino perderà 250 milioni stanziati dal governo per creare il parco della salute». Quella del M5S, insomma, è, per Boschi, «una campagna per il no». Dopo aver ribadito che il governo non cambierà la legge elettorale, la ministra ha però ammesso: «Come Pd abbiamo pagato dove abbiamo cambiato troppo poco, non perchè abbiamo cambiato».

    Fassino: Appendino rappresenta cartello del No
    L’accusa, quello di rappresentare lo schieramento del no, è stata rilanciata da Piero Fassino ospite di un faccia a faccia con Chiara Appendino nello speciale `In mezz'ora´ su RaiTre. Per i due è stato il secondo faccia a faccia televisivo dopo quello su Sky di due giorni fa. «Investire è un modo strategico per ridurre la sofferenza sociale. Da M5S, invece, è tutto un No», dal parco della Salute alla Tav, ha incalzato Fassino che ha aggiunto: «Come si fa ad investire con i no? Appendino rappresenta il cartello del no, e così lo sviluppo della città non si costruisce». Poi ha rivendicato che «se la Fiat è ancora a Torino lo si deve a persone che, come me, non dicevano che la Fiat se ne era già andata». E ha sottolineato di non aver «mai negato la crisi». Anzi, ha aggiunto: «abbiamo lavorato per aiutare gli strati della popolazione che l'hanno patita di più» .

    Appendino: mi batterò per reddito di cittadinanza
    Appendino, che ha ribadito che la Tav è un'opera «non conveniente» per una «questione di costi e benefici», ha rilanciato sul reddito di cittadinanza definito «uno strumento che serve in un momento di crisi e come sindaco mi batterò sia a livello locale che nazionale». E all'obiezione di Bankitalia che sostiene non ci siano le risorse sufficienti, Appendino ha risposto che la legge del M5S ha le «coperture». Poi ha accusato Fassino di fornire «una narrazione non corretta» della situazione di «una città divisa, profondamente segnata dalla crisi», dove i «bisogni di tante persone sono inascoltati». E ha replicato alla ministra Boschi (che a Sky aveva detto che in caso di vittoria M5s «Torino perderà 250 milioni stanziati dal governo per creare il parco della salute») dicendosi «stupita» del taglio dei finanziamenti annunciato.

    Lo ha fatto attaccando: «Mi sembra che il Pd tratti i soldi pubblici come se fosero del partito e non dei cittadini e questo mi preoccupa». A seguire un botta e risposta affidato a tweeter. Prima la replica di Boschi, che ha chiosato: «Se rinunciate al progetto, rinunciate al finanziamento. Non è un ricatto». Poi la controreplica di Appendino, tramite la pubblicazione di una dichiarazione del 10 giugno in cui si diceva a favore del piano. Soddisfatta a questo punto la ministra ha chiosato su twitter: «Governo sostiene progetto e conferma finanziamento», con riferimento alla «posizione diversa» di Appendino, che invece ha parlato di apprezzabile «passo indietro» di Boschi, rivendicando per sè una posizione «sempre coerente».

    Raggi: «no» oggi a Olimpiadi, prima delibera per audit su debito
    A una settimana dal ballottaggio, primo faccia a faccia televisivo invece tra Virginia Raggi e Roberto Giachetti, candidati sindaci di Roma rispettivamente per il Movimento Cinquestelle e il centrosinistra. I due si sono fronteggiati sempre nella speciale puntata di “In Mezz’ora” su Rai3. Sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi, Raggi ha ribadito il suo no. Ma ha parlato di «no per oggi, per il momento». E ha puntualizzato: «Sicuramente le Olimpiadi sono occasione di sviluppo, ma le priorità sono altre».

    La candidata M5s ha rilanciato sulla necessità di «riorganizzare» le società partecipate, specificando che questo «non vuol dire licenziare». E ha annunciato che la sua prima delibera sarà « un audit sul debito mostruoso, di 13 miliardi di euro», spiegando che l’obiettivo è « ricontrattarlo», tanto più che ha «un tasso di interesse molto più alto di quelli attuali».

    Giachetti: delibera su bus gratis over 70enni
    Le prime delibere annunnciate da Giachetti sono state invece «tornare ai bus gratis per over 70enni e mettere 150 bus non inquinanti». Ma anche un servizio di «pronto intervento contro le buche». Il candidato di centrosinistra ha assicurato di non puntare alla privatizzazione dell’Atac (l’azienda di trasporti capitolina che ha rappresentato a lungo un buco nero per l’amministrazione capitolina), bensì al suo «risanamento». E ha annunciato che chiederà ai vertici di Acea (la multiutility controllata al 51% dal Comune) «un piano di illuminazione più forte» per la sicurezza. Poi ha accusato Raggi di «troppi tentennamenti e troppi no», a partire dalle Olimpiadi, sottolineando che Roma «per ripartire ha bisogno di sì». E ha precisato che «pensare alle Olimpiadi nel 2024 non vuol dire non occuparsi di Roma tutti i giorni».

    Ballottaggi: le sfide nelle principali città

    Parisi: no apparentamenti con piccoli e medi partiti

    Per Sala e Parisi era il terzo confronto in tv dopo i due precedenti su Sky. Parisi, candidato sindaco di Milano per il centrodestra, nella speciale puntata di “In mezz’ora” ha annunciato che non cambierà il suo programma, e quindi non farà «strappi o apparentamenti con piccoli o medi partiti». E ha aggiunto: «Mi rivolgo a tutti gli elettori: a chi non ha votato, a chi ha votato per altri, di guardare alla nostra offerta come alternativa a quella di Sala che rappresenta la continuità con Pisapia».

    Sala: con M5S nessun contatto
    Il candidato di centrosinistra Giuseppe Sala, che ha stretto un accordo con i radicali, ha assicurato invece di non aver avuto «nessun contatto con i cinque stelle». E ha spiegato: «Se ci sono punti di incontro con gli elettori del Movimento Cinquestelle sono sul programma, che indubbiamente ha temi condivisi».

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