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    Dossier | N. 123 articoliElezioni comunali 2016

    Ballottaggi, da Linus a Bonino, Sala annuncia primi nomi. Raggi ancora al lavoro sulla squadra

    È conto alla rovescia per i ballottaggi di domenica 19 giugno. A sei giorni dal voto che servirà a scegliere i sindaci delle maggiori città italiane, la campagna elettorale è a pieni giri.

    A Roma tour sui bus per i dem, Raggi al lavoro sulla giunta
    A Roma nella settimana del rush finale, gli aspiranti sindaci provano a calare i loro assi nella manica. Per la candidata M5s Virginia Raggi sono in programma flash mob nelle piazze della città. Il suo sfidante del Pd, Roberto Giachetti, ha spedito i suoi futuri potenziali assessori in un tour bus nelle periferie, da Ostia a Tor Bella Monaca, in particolare in mercati e centri anziani, per cercare di convincere i romani a votarlo.

    La caccia al voto, in vista di domenica 19 giugno, è aperta. Sono gli ultimi giorni per Virginia Raggi anche per completare la sua giunta (Giachetti ha già annunciato la sua lo scorso 23 maggio, ndr) ed incastrare al meglio il puzzle della sua squadra di governo. Giunta che annuncerà, secondo quanto riportato dall’Ansa, giovedì prossimo in un video che posterà su Facebook o sul blog dei pentastellati. Quindi alla vigilia della chiusura della sua campagna elettorale ad Ostia. Finora sono dati per certi nella giunta sono Paolo Berdini, che si occuperà di Urbanistica e Patrimonio, e l'ex campione di rugby Andrea Lo Cicero.

    Raggi intanto ha ammorbidito la posizione contraria sulle Olimpiadi e ha annunciato anche di essere disponibile a un referendum «ove mai i romani me lo dovessero chiedere». Ai microfoni di Radio 105, ha poi assicurato: «Farò un rendiconto online di tutte le spese che sosterrò». Intanto dopo il faccia a faccia di ieri nel salotto tv di Lucia Annunziata, per mercoledì è fissato l' ultimo confronto su Sky tra i due aspiranti sindaci.

    Da Linus a Bonino, Sala annuncia primi nomi
    A Milano il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala ha annunciato i primi due nomi della sua giunta in caso di vittoria: il direttore di Radio Deejay Linus, perché «è una garanzia per il dialogo con i giovani». E Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio e candidato alla presidenza della Lombardia nel 2013 (rimasto in consiglio comunale dopo aver perso contro Roberto Maroni, ndr), perchè «può dare molte garanzie sul tema dell'abitare, dei trasporti e dei bambini». Nomi ai quali Sala ha aggiunto quello della radicale Emma Bonino che potrebbe avere un ruolo di consigliere per le relazioni internazionali. Assieme a loro, confermerà senz'altro alcuni assessori uscenti della Giunta Pisapia, mentre altri potrebbero essere resi noti prima del ballottaggio.

    Il candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi, che ha deciso di non anticipare i nomi della sua giunta, ha annunciato la scorsa settimana da Sala affiderà la prersidenza del Comitato per la trasparenza e la legalità all'ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo. E che intende riproporre il modello dell'ex sindaco Gabriele Albertini di una collaborazione «intensa» con Francesco Greco, procuratore capo di Milano, per vigilare sulla regolarità degli appalti pubblici. Inoltre, per prendere decisioni importanti sul futuro della città, Parisi intende introdurre il modello del 'debact public' alla francese, «un modello di discussone formalizzata, tra amministrazione comunale, cittadini, esercenti, associazioni» che è «più efficace di un referendum».

    A Torino Fassino punta su calo tasse
    A Torino Piero Fassino prova a spingere sull'acceleratore, per vincere la concorrenza della sfidante Chiara Appendino. Il rush finale verso il ballottaggio del sindaco uscente, candidato alla rielezione dal centrosinistra, è iniziato con una serie di incontri con il mondo del commercio e della piccola impresa, ai quali Fassino ha anticipato il progetto di un taglio delle tasse, riducendo la Tari e rimodulando l'Imu sugli immobili commerciali. La candidata M5s ha proseguito il suo tour nei mercati cittadini, facendo tappa a Porta Palazzo, cuore di un quartiere multietnico e ai confini tra il centro e la periferia.

    I due concorrenti per la Sala Rossa di Torino si sono poi ritrovati, nel tardo pomeriggio, sulla stessa piazza, al sit-in in omaggio alle vittime della strage di Orlando, organizzato davanti a Palazzo Civico. Domani sera saranno protagonisti, al terzo confronto diretto, dopo i due televisivi a Sky e alla Rai, organizzato questa volta dal quotidiano La Stampa.

    A Napoli Ap con Lettieri,sinistra Pd con de Magistris
    Area Popolare con Lettieri, un pezzo del Pd con De Magistris. La settimana che porta al ballottaggio a Napoli si è aperta con un doppio riposizionamento rispetto agli schieramenti del primo turno elettorale. I centristi che fanno riferimento a Udc e Ncd, dopo aver corso nel centrosinistra al fianco di Valeria Valente, hanno oggi annunciato l’appoggio a Lettieri per il voto decisivo di domenica.

    Il sindaco uscente, Luigi De Magistris, invece, è atteso domani a un incontro promosso dall'Associazione culturale Merqurio. L'incontro “ufficializza” lo strappo di Area Riformista, corrente di sinistra del Pd, che appoggia apertamente de Magistris a differenza della libertà di coscienza lasciata agli elettori dai vertici democrat napoletani. Intanto i due candidati preparano gli eventi di chiusura della campagna elettorale entrambi previsti per giovedì. De Magistris chiude in Piazza Dante. Lettieri invece chiama a raccolta gli elettori giovedì sera in Piazza del Carmine.

    A Bologna Borgonzoni a caccia dei voti M5s
    Da una parte schierare i big del centrodestra, dall'altra andare a caccia dei voti del Movimento 5 Stelle. È questa a Bologna la strategia di Lucia Borgonzoni, candidata leghista al ballottaggio del Comune di Bologna per andare alla ricerca del “miracolo”. Il suo sfidante, il sindaco Virginio Merola (Pd), ha chiesto invece ai big nazionali del Pd, Renzi in primis, di stare a larga, per provare a tenere la sfida solo sul piano locale. Merola e i suoi hanno deciso di impegnarsi in una campagna capillare: primo obiettivo riportare al voto i circa 69mila elettori che lo hanno votato al primo turno. Nel probabile caso di un'affluenza in calo rispetto al 59% di domenica scorsa, riuscire in questa missione vorrebbe dire ipotecare la vittoria. La Borgonzoni invece sa di dover rincorrere, di colmare un gap di 30mila voti che al primo turno valsero un distacco del 17%.

    Per far questo ha chiesto aiuto agli esponenti locali del centrodestra, dopo Brunetta nei prossimi giorni arriveranno Daniela Santanché e, soprattutto, Matteo Salvini. Ma sa anche che dovrà andare a cercare il consenso di quelli che al primo turno non hanno votato né per lei né per Merola. Il candidato centrista Manes Bernardini (10,4%) e quello di sinistra della Coalizione Civica Federico Martelloni (7%) non hanno fatto dichiarazioni di voto, ma è probabile supporre che il loro elettorato (almeno quello che deciderà di andare a votare) potrebbe pendere per la leghista nel primo caso, per il sindaco uscente nel secondo. Il tesoro di 29mila voti a 5 stelle (16,5%), praticamente quelli che servirebbero a pareggiare, è invece lì a disposizione. Il candidato Massimo Bugani non solo non ha fatto dichiarazioni di sostegno (seguendo lo stile e la prassi pentastellata) ma non ha nemmeno provato a incalzare i due finalisti sui temi a lui cari come hanno fatto gli altri due rimasti fuori dal ballottaggio. E la conquista di almeno una fetta degli elettori che domenica scorsa hanno votato 5 stelle potrebbe essere una chiave di volta per la vittoria del ballottaggio.

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