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Dossier | N. 34 articoliEuropei di calcio Francia 2016

L'Italia perde una gara inutile. Ora la Spagna, il miglior avversario possibile

Il gol di Robbie Brady in Italia-Irlanda (IPP/Mark Leech/offside)
Il gol di Robbie Brady in Italia-Irlanda (IPP/Mark Leech/offside)

La partita tra Italia e Irlanda è di fatto per noi un'amichevole, nonostante si svolga nella cornice del campionato Europeo: gli azzurri, comunque vada, sono primi nel girone e certi di incontrare la Spagna di cui parleremo più avanti. Ma che, anticipo, è il miglior avversario possibile: almeno dovendo scegliere tra la stessa Spagna e la Croazia. L'Irlanda dal canto suo spera di proseguire il proprio cammino, ma per farlo ha bisogno di una vittoria, meglio se netta, a causa del 3-0 incassato contro il Belgio.

Conte ha caricato i giocatori, dicendo che occorre vincere perché dà autostima, e perché è solo con l'abitudine alla vittoria che si continua a restare in alto. Vero, ma poi saggiamente ha deciso un turn over pressoché totale. Il Ct ha spiegato che non ci sono titolari e riserve e che ha portato in Francia 23 giocatori uguali tra loro, ma è lui il primo a non crederci. La Nazionale ha ormai una sua precisa fisionomia, e quasi tutti i titolari oggi vengono lasciati a riposo. Il fatto che l'Irlanda debba vincere crea una situazione ideale per capire se le nostre riserve sono in grado di interpretare le partite come finora hanno fatto i titolari.

Ma è giusto così: in genere è difficile vincere una competizione come un Europeo o un Mondiale facendo un filotto di tutte vittorie e mettendo sempre i titolari in campo. Prima o poi lo scivolone capita, meglio se accade all'inizio che nelle fasi a eliminazione diretta. L'obiettivo principale della partita con l'Irlanda è far riposare la truppa: meglio poterlo fare grazie a una partita che conta nulla, piuttosto che rischiare di perdere dagli ottavi in poi per mancanza di energie.
Le fasi iniziali della partita servono a entrambe le squadre per far capire che, decisiva o inutile a seconda della parte da cui si guarda, non sarà una gara nella quale si faranno sconti. Soprattutto nella durezza degli scontri.

L'arbitro in questa fase contribuisce evitando di estrarre il cartellino giallo, sacrosanto in occasione di un fallo cattivo su Florenzi. Pericolo per l'Italia dopo nove minuti, ma è solo la dimostrazione di una cosa risaputa: Motta, in fase di copertura, può solo far rimpiangere De Rossi. La difficoltà è nel passare dalla fase difensiva, tutto sommato buona e ordinata (e infatti ci sono Bonucci e Barzagli, due titolari su tre) alla fase di costruzione dove restiamo troppo schiacciati davanti al portiere finendo per dare agli avversari la possibilità di fermare facilmente sul nascere i nostri potenziali contropiede.

Sembra per alcuni aspetti di rivedere la partita contro la Svezia: gli avversari prendono campo e gli azzurri lasciano fare senza rischiare però in modo particolare. Sirigu al 20esimo fa una grande parata su un colpo di testa di Murphy che sarebbe comunque finito alto sulla traversa: ma dimostra che il nostro secondo portiere è attento. La mezz'ora di gioco passa così, con qualche rimpianto per quello che avremo potuto fare se avessimo tenuto più compatta la squadra, senza allungare gli spazi tra difesa e centrocampo.

La qualità degli irlandesi è quella che è, ossia scarsa, e gli unici rischi arrivano da colpi di testa su cross improvvisi o calci piazzati. Rischi finora tutto sommato ben gestiti. L'unica occasione per l'Italia arriva a pochi minuti dal 45esimo su un tiro estemporaneo di Immobile, peraltro di poco fuori dallo specchio della porta. Ma gli irlandesi replicano subito dopo reclamando un rigore, che a mio avviso c'era, su fallo sciocco di Bernardeschi su McClean. Vecchia regola del calcio: quando c'è da difendere, gli attaccanti è meglio se restano lontani dall'area.

Primo tempo utile come esercitazione di difesa contro gli assalti all'arma bianca, per il resto buono solo per far riposare i titolari che assistono dalla panchina. Dopo l'intervallo sapremo se Conte riuscirà a trasformare l'atteggiamento tattico, imponendo un maggiore collegamento tra i reparti e di conseguenza aprendo la possibilità ad azioni di rilancio contro una difesa avversaria che nelle pochissime occasioni in cui viene impegnata appare decisamente modesta.

Secondo tempo senza sostituzioni, ma con Insigne, Darmian ed El Shaarawy a scaldarsi a bordo campo: anche in questo modo Conte dimostra chiaramente la sua volontà di risparmiare i titolari. Bonucci e Barzagli, per come stiamo difendendo, pur essendo in campo non sono chiamati a una grande fatica.
Proprio come contro la Svezia, Conte deve aver provato a suonare la sveglia: l'Italia, senza fare nulla di trascendentale, si propone meglio in avanti e al settimo della ripresa con cinque passaggi consecutivi passa dal recupero difensivo al tiro di Zaza che sfiora la traversa. Appunto, basterebbe giocare. Ma come abbiamo detto a inizio gara, tutto sommato non serve. E infatti smettiamo subito di farlo.

Thiago Motta all'11esimo dimostra che lui e la difesa stanno su due pianeti diversi, con un disimpegno molle e lezioso in piena area di rigore. Conte si gira verso la panchina e guarda De Rossi: subito pensa agli ottavi con la Spagna e lo lascia seduto dov'è. Bene così. Cambia invece, dopo 15 minuti di gioco nel secondo tempo, inserendo Darmian per Bernardeschi. Ma è una sostituzione che non modifica l'assetto tattico della squadra.

Si arriva così alla mezz'ora e scocca l'ora di Insigne al posto di Immobile. Messaggio chiarissimo: gioca chi non ha giocato o ha giocato pochissimo, altro che 23 titolari. La Nazionale, quella vera, oggi riposa. Per fortuna. Prima azione di Insigne e difesa irlandese tagliata in due come il burro: tiro a giro e palo pieno. Basta un po' di qualità per creare problemi, ma intanto il problema arriva con una misteriosa ammonizione a Barzagli. Giallo davvero inspiegabile, ma pesante perché in caso di ammonizione contro la Spagna dovrà saltare gli eventuali quarti. Solo dalle semifinali verrà azzerato il conteggio disciplinare.

Dieci minuti alla fine ed entra anche El Shaarawy. Coppia veloce, con Insigne, che potrebbe mettere in difficoltà la difesa irlandese, muscolare ma tutto sommato lenta e poco dotata tecnicamente. L'Irlanda risponde sfruttando un regalo della nostra difesa, questa volta per colpa di Bonucci, e finisce per sfondare a cinque minuti dalla fine con un colpo di testa di Brady.

Troviamo solo conferme: Sirigu non è Buffon (qualcuno lo pensava?) e i rincalzi non sono in grado di giocare come fanno i titolari. Ma anche questo non era un segreto. Però ripeto, se si deve perdere una partita è meglio farlo quando non conta, ovvero nei gironi iniziali.

Adesso gli ottavi con la Spagna: è dal Mondiale del 1994 che non vinciamo in una gara ufficiale, con il doppio gol dei due Baggio (Roberto e Dino). Ma è anche vero che sul campo, contro la fantastica Spagna di questi anni, abbiamo perso una sola partita: la finale di Euro 2012. Gli azzurri erano sfiniti (ecco l'importanza di perdere e respirare quando si può farlo) ma nel girone iniziale la sfida si era chiusa in parità e non solo nel risultato (1-1).

“La Spagna è in declino, sostiene qualcuno, ma si potrebbe facilmente ribattere che noi siamo declinati da un pezzo…”

 

All'Europeo del 2008 è arrivata l'eliminazione ai rigori, ma anche qui gli iberici erano stati contrastati alla pari per 120 minuti, e anche nella Confederation Cup del 2013 il confronto diretto si era chiuso a reti inviolate dopo i supplementari (gara persa ancora ai rigori). Resta da registrare l'amichevole del 2011, a Bari, con le reti di Montolivo e Aquilani, e l'ultima del marzo scorso (ennesimo pareggio per 1-1). Insomma, nel periodo più fulgido della Spagna, sul campo una vittoria per parte e tanti pareggi: i rigori sono una appendice che fa storia a parte.

Forse per questo, all'idea di incontrare gli Azzurri, gli spagnoli non fanno salti di gioia. La Spagna è in declino, sostiene qualcuno, ma si potrebbe facilmente ribattere che noi siamo declinati da un pezzo… Perché quindi essere fiduciosi, e dire che la Spagna è il miglior avversario possibile? Perché l'Italia, pur con tutti i limiti qualitativi di una rosa priva di veri fuoriclasse, ha trovato una sua impostazione di gioco sostenibile con gli uomini che ha. Non può e non deve giocare come il Barcellona, ma se riesce a giocare da Italia diventa pericolosissima. Non prende gol e in contropiede prima o poi uno lo segna.

La Spagna invece continua a giocare come faceva quasi dieci anni fa, senza tener conto che alcuni dei suoi uomini chiave hanno, appunto, dieci anni in più. E che inevitabilmente si sentono. Si sono sentiti all'ultimo Mondiale, e tutto sommato anche nella partita persa (subendo una rimonta dopo il vantaggio iniziale) contro la Croazia. Oltra alla qualità dei giocatori ha fatto premio la maggiori fisicità dei croati, che proprio per questo motivo sarebbero stati, per una squadra come l'Italia, un avversario peggiore agli ottavi. Incontrarli più avanti, quando anche loro saranno stanchi e con parecchi minuti in più nelle gambe, sarà un'altra cosa.

La Spagna è un avversario di altissimo livello, tipologia che non si capisce perché ma esalta i nostri giocatori, più inclini a sbracare quando i rivali sembrano vittime scarificali. Ma fermare il loro gioco è una cosa che è nel nostro Dna calcistico, come dimostra la storia degli scontri diretti con la sola eccezione della finale del 2012. Ma quella era un'altra Spagna, e soprattutto i nostri erano con il serbatoio in riserva fin dal fischio di inizio.

Infine contro la Spagna giocheranno i titolari, che Conte ha preservato in modo totale evitando accuratamente qualsiasi rischio. La Nazionale è fatta, e gli uomini che la rendono pericolosa oggi erano impegnati nel ruolo di spettatori. Lunedì prossimo non lo saranno.

Un ottavo, dunque, a cui guardare con fiducia, ben sapendo che i pronostici li sbaglia solo chi ha il coraggio di farli. Ma fin dall'inizio di questo Europeo avevo scritto che gli Azzurri avrebbero fatto strada, non mi posso rimangiare tutto proprio sul più bello…

Buon Europeo a tutti.

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