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Manovra, Renzi: ridurre tasse giusto, continueremo a farlo

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verso la manovra

Manovra, Renzi: ridurre tasse giusto, continueremo a farlo

Il Governo intende proseguire nell'azione di riduzione delle tasse con la prossima Legge di Stabilità. Lo ha anticipato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi in un post pubblicato sul suo profilo Facebook. «Ridurre le tasse non è soltanto giusto, ma è anche un fatto di competitività. Lo dimostra in queste ore l'accordo con Ryanair, ma è solo uno dei tanti esempi che possiamo fare» ha scritto il premier, che ha aggiunto: «Da quando siamo al Governo lavoriamo per ridurre le tasse. Lo abbiamo fatto con gli 80 euro, con il JobsAct, con l'Irap costo del lavoro, con IMU e Irap agricola, con Imu e Tasi sulla prima casa, con il superammortamento. Continueremo con la prossima legge di stabilità».

Renzi: ridurre tasse giusto, continueremo a farlo
«Qualche settimana fa - ha ricordato ancora Renzi - avevo ufficialmente promesso ai presidenti di Abruzzo e Sardegna che avremmo evitato l'aumento delle tariffe aeroportuali decise da altri negli anni passati. Abbiamo mantenuto la promessa e il ministro Delrio ha presentato ieri insieme a Michael O’Leary il miliardo di investimenti di Ryanair in Italia, non solo ad Alghero o a Pescara». E ha aggiunto: «L'ultima volta che una tassa è stata alzata in Italia è stata l’Iva nell'ottobre 2013 da un governo precedente (Letta, ndr). Adesso la musica è cambiata e contemporaneamente abbiamo battuto tutti i record di incassi dalla lotta contro l’evasione (quasi 15 miliardi nel 2015)». A seguire la chiosa finale: «Per l’Italia di oggi non conosco una ricetta migliore di abbassare le tasse e continuare con le riforme strutturali. Per rendere questo Paese finalmente più semplice e più giusto. E per dare a chi vuole investire - come ha fatto Ryanair - le condizioni di farlo».

Di Maio (M5s): balle di Renzi su tasse, smetta di provocare 
Immediata la replica su facebook di Luigi Di Maio (M5s), vicepresidente della Camerade e membro del direttorio Cinquestelle. «Oggi il Presidente del Consiglio ha anche avuto il coraggio di dichiarare: “L'ultima volta che una tassa è stata aumentata era il 2013”. Ma davvero? - ha attaccato Di Maio -. Peccato che uno studio della Uil ci dice che in 2 anni dal 2013 al 2015 i contribuenti hanno pagato 7 miliardi in più di tasse, circa il 16,7% in più. E indovinate chi governava in questi due anni? Renzi la smetta di provocare i cittadini italiani con queste balle! Altrimenti prima o poi se li ritroverà con i forconi sotto Palazzo Chigi». Mentre la deputata Laura Castelli a Radio 24 ha assicurato che il M5s «porterà avanti la propria finanziaria buona, come tutti gli anni, con degli investimenti seri in settori produttivi che hanno una grande leva finanziaria».

Taddei (Pd): Abbiamo ridotto tasse, Di Maio fuori dalla realtà
A Di Maio risponde con una nota il responsabile economia e lavoro del Pd, Filippo Taddei, convinto che il membro del direttorio Cinquestelle «dovrebbe frequentare il mondo reale e non ristretti circoli di potenti amici». «Della riduzione fiscale - scrive Taddei - si sono accorti 11 milioni di italiani che hanno ricevuto 80 euro al mese per sempre, così come le imprese che grazie alla decontribuzione del costo del lavoro e della componente Irap, hanno assunto 600mila italiani, che hanno un lavoro da quando Renzi è andato al governo nel 2014». E «se ne sono accorti - dice ancora la nota - gli imprenditori che non pagano più la patrimoniale per gli imbullonati o per i terreni agricoli che coltivano perché il governo Renzi ha cancellato l'Imu agricola e quella sui macchinari. Se ne sono accorti i proprietari di prima casa che non pagano più la Tasi sulla loro abitazione. Se ne sono accorti quanti hanno continuato ad investire sulle propria azienda e hanno beneficiato del super ammortamento. La pressione fiscale, per la prima volta negli ultimi sei anni, è calata al di sotto del 43% e continuerà a calare».

Salvini: Renzi bugiardo, con "no" a referendum lo mandiamo a casa
Anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, affida a Facebook il suo commento alle dichiarazioni del premier: «Renzi scrive su FB (raccogliendo una marea di insulti) che il suo governo ha ridotto le tasse... Toglietegli il bicchiere! Tassa unica al 15%, via gli studi di settore, eliminazione di Equitalia, sblocco del patto di stabilita', tagli degli sprechi coi costi standard, rottamazione della Moneta Unica, cancellazione della legge Fornero. Chi lo spiega al bugiardo cosa dovrebbe fare? Vabbe', col NO al Referendum lo mandiamo a casa e ci pensiamo noi».

Brunetta: Renzi imbroglione, italiani lo cacceranno
Duro anche l’intervento di Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, in una nota che per il quale «Renzi, vittima della sua stessa annuncite, ha perso il senso della realtà e della ragione» perché «la pressione fiscale, con Renzi al governo è tornata a livelli record. Altro che diminuzione». Poi l’affondo finale: «È un imbroglione politico, gli italiani ormai l’hanno capitogli italiani lo cacceranno, con il 'no' al referendum, da Palazzo Chigi».

Mef: circolate cifre prive di fondamento su manovra
Intanto il Tesoro ha smentito le ipotesi circolate in questi giorni sulla manovra d’autunno, definite infondate. «Circolano in questi giorni sui media indiscrezioni sulla manovra, sui conti pubblici che il governo dovrà varare ad ottobre con la prossima legge di bilancio. Si tratta di ipotesi e cifre prive di fondamento. È assolutamente prematuro ora fare congetture» spiega la nota del Ministero dell’Economia, nella quale si sottolinea come «i provvedimenti dipenderanno dai nuovi obiettivi di finanza pubblica contenuti nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Def), che sarà presentata entro il 20 settembre, e dalle decisioni politiche che il governo assumerà successivamente».

Spinta su investimenti, ipotesi manovra da 30 mld
Come motivato oggi sul Sole 24 Ore, dunque, sulla manovra le cifre sono premature. Ma non è escluso che alla fine si raggiunga quota 30 miliardi, come indicavano indiscrezioni circolate ieri. Molto dipenderà dalla “trattativa” con Bruxelles per ottenere margini di flessibilità in più e confezionare una manovra fortemente improntata alla crescita, che eviti l’aumento dell'Iva, intervenga su pensioni e produttività. E proprio in quest’ottica si muove il patto sugli investimenti annunciato dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio: «È un patto che è stato fatto con il presidente Renzi, il ministro Padoan e la Ragioneria dello Stato per dire che ogni volta che c'è un investimento concreto e che può essere realizzato - ha dichiarato il ministro - non saranno i limiti di cassa a determinare il blocco di questo investimento».

L’obiettivo è inoltre continuare ad attrarre investimenti privati oltre ai fondi sbloccati dall'ultima riunione del Cipe (40 miliardi in tutto, considerando i fondi per il Mezzogiorno). La priorità assoluta del governo è la crescita, come ha sottolineato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nella sua intervista al Sole 24 Ore. E allora la sfida che attende il Governo è individuare con la prossima legge di bilancio il giusto mix di interventi mirati al sostegno della domanda interna, operando su due fonti di finanziamento paralleli: una nuova dose di flessibilità da concordare con Bruxelles, così da ottenere spazi di manovra aggiuntivi sul deficit 2017 pari allo 0,5-0,6% del Pil (dagli 8,5 ai 10 miliardi) e una spending review che alzi l’asticella dei tagli selettivi alla spesa per altri 10-12 miliardi.

La partita con la Ue sulla flessibilità
Le restanti risorse potranno derivare da incrementi di entrata. Si lavora, ad esempio, a una riedizione aggiornata della “voluntary disclosure” e al potenziamento del gettito atteso dalla lotta all’evasione. Al momento, l’entità della manovra 2017, che quest'anno arriverà in Parlamento attorno al 20 ottobre, non è in ogni caso ancora definita. Appare già chiaro, però, che senza nuovi margini di flessibilità da spuntare in sede europea sarà arduo mettere in campo una manovra “espansiva” in grado di provare a invertire l'attuale, debole ripresa.

Il trilaterale Renzi-Merkel-Hollande a Ventotene
Al di là dei risvolti tecnici, la trattativa avverrà sul piano politico. E sarà decisivo per il premier Matteo Renzi acquisire prima di tutto il via libera preventivo di Angela Merkel (se ne parlerà sia pure a livello informale nel trilaterale Renzi-Merkel-Hollande in programma il 22 agosto a Ventotene). Di questi temi Renzi e Merkel parleranno poi più nel dettaglio (insieme ai ministri economici) il 31 agosto a Maranello nel vertice bilaterale Italia-Germania.


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