Italia

Il direttorio M5s sfiducia assessori e fedelissimi della Raggi (che…

  • Abbonati
  • Accedi
CAOS ROMA

Il direttorio M5s sfiducia assessori e fedelissimi della Raggi (che resiste)

Giornata campale per Virgina Raggi e per il Movimento 5 Stelle. Il direttorio del M5S al termine della riunione fiume (dieci ore) su Roma ha valutato di chiedere un passo indietro dell’assessore all’Ambiente Paola Muraro e del responsabile in pectore del Bilancio, De Dominicis. «È una delle soluzioni - ha spiegato Roberto Fico, membro del direttorio, al termine di una riunione molto tesa durata diverse ore - La riunione non è finita, è solo sospesa e potrà continuare anche domani è una riunione in fieri».

Tra i temi sul tavolo ci sono state anche le valutazioni delle posizioni di Raffaele Marra (vicecapo di gabinetto) e Salvatore Romeo (capo segreteria), i due fedelissimi di Virgina Raggi. Durante la riunione, ha aggiunto Fico, è stato sentito anche Beppe Grillo. Sul passo indietro di Marra e Romeo la sindaca si sarebbe mostrata possibilista (per Marra la strada potrebbe essere l’esclusione dal gabinetto mentre per Romeo si andrebbe verso un taglio di stipendio) mentre non avrebbe intenzione di rinunciare ai due assessori Muraro, indagata per abuso d’ufficio, e De Dominicis. La situazione insomma è fluida e ogni esito resta possibile.

Per cercare di sbrogliare una matassa sempre più intricata si sono mobilitati i massimi vertici del movimento. Luigi Di Maio doveva essere il primo ospite del nuovo talk di Rai Tre Politcs, condotto da Gianluca Semprini e in onda questa sera ma il candidato premier in pectore del Movimento ha ritirato la disponibilità. Anche Alessandro Di Battista, altro membro del direttorio, ha cambiato programma. «Mi dispiace tanto ma ho deciso di annullare la tappa di stasera ad Ischia del #CostituzioneCoastToCoast. Ci sono problemi a Roma ed è meglio tornare».

Effetti del caos in Campidoglio, scosso prima dalle dimissioni plurime nella squadra del sindaco e poi dall'audizione in commissione Ecomafie dove si è appreso che l'assessore all'Ambiente Muraro è indagata dal 21 aprile (undici giorni dopo la sua nomina) per violazione delle norme ambientali durante il suo precedente lavor0 di consulente di Ama, l’azienda dei rifiuti capitolina. E che sia l’assessore sia la sindaca erano a conoscenza della notizia dalla seconda metà di luglio. Raggi ha riferito in audizione di aver informato «i vertici del M5s» specificando di aver reso nota la cosa anche al mini direttorio romano, nelle persone di Paola Taverna e Stefano Vignaroli («io l0 ho appreso dalla stampa» dice secca Carla Ruocco, membro del direttorio nazionale M5s). In ogni caso, fonti qualificate confermano il fatto che dal primo cittadino non è partita alcuna email per Luigi Di Maio relativa al caso dell’assessore all'Ambiente.

Confronto interno in un clima di fuoco
Oggi Raggi ha incontrato gli assessori della giunta e ha avuto contatti con i vertici pentastellati. Una riunione fiume del direttorio per fare il punto su una situazione sempre più incandescente si è conclusa in serata. Intanto, Vignaroli, Taverna e Ruocco hanno tenuto un incontro negli uffici del gruppo alla Camera con Roberto Fico. «Risolveremo tutto in quattro e quattr'otto» ha assicurato al suo arrivo il deputato M5s Danilo Toninelli. Secondo quanto si apprende però dentro il Movimento c'è la consapevolezza che «qualche ingenuità è stata commessa» e che se ne può uscire a patto che, spiega più di uno, «si ritrovi lo spirito 5 Stelle».

Pizzarotti: direttorio si dimetta, no decisioni da alto
Mentre tra i parlamentari e la base M5s serpeggia un forte sconcerto per il caso Muraro e per la gestione della vicenda da parte della sindaca Raggi, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti (sospeso dal Movimento 5 Stelle da mesi e ancora in attesa di 'verdetto' definitivo), ha scagliato un attacco esplicito ai vertici nazionali M5s, chiedendo le dimissioni del direttorio. «Il direttorio - ha dichiarato Pizzarotti in una nota - dovrebbe oggi rassegnare in blocco le proprie dimissioni per non aver saputo gestire il Movimento. L'Italia non si governa con due clic in rete e con decisioni calate dall'alto e a porte chiuse». E ha motivato così la sua richiesta: «Nei due anni in cui il direttorio gestisce il M5S sono stati scaricati due sindaci, il sindaco di Gela e di Quarto, un terzo è stato sospeso oltre cento giorni fa senza che esistesse una regola per farlo, e ora vi è il caos a Roma, con un rimpallo di accuse tra chi dice di aver avvisato il direttorio e chi invece sostiene di non sapere nulla dell'indagine in corso nei confronti dell'assessore Muraro. Tutto questo è stato causato da una grave mancanza di regole chiare a tutti».

Sul blog di Grillo base in rivolta
E cresce il malcontento nella base del Movimento 5 stelle che sta riversando sul blog di Beppe Grillo una grandinata di commenti sulle vicende del Campidoglio. Si va dalla preoccupazione al disgusto, ma quel che è lampante è lo sconcerto dei simpatizzanti M5S per il caso dell'assessore all'Ambiente, Paola Muraro, che solo ieri in commissione Ecomafie ha ammesso di essere indagata mentre il sindaco Virginia Raggi, seduta al suo fianco, ha ammesso di averlo saputo fin da luglio.

Assessora Muraro chiede a pm di essere interrogata
Nel frattempo Paola Muraro ha chiesto di essere interrogata dai magistrati della Procura di Roma che indagano sulla gestione illecita dei rifiuti. Il suo difensore, l'avvocato Salvatore Sciullo, questa mattina ha avuto una prima presa di contatto con il pm Alberto Galanti, titolare del procedimento che vede la Muraro sotto inchiesta per violazione della normativa in materia ambientale. «Al magistrato - spiega il penalista - abbiamo ribadito la piena disponibilità ad essere sentiti per chiarire una volta per tutte gli aspetti di questa vicenda». La Procura, prima di avviare l'atto istruttorio, intende però acquisire la trascrizione dell'audizione che la Muraro ha reso ieri in Ecomafie.

Assessore De Dominicis: polemiche strumentali
Altro fronte caldo, quello della nomina del neo assessore al bilancio Raffaele de Dominicis. L’ex procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio, in un’intervista al Corriere della Sera, aveva dichiarato di essere stato contattato dall’amico avvocato Sammarco (Piercamillo, ndr), titolare dello studio dove Raggi ha svolto il suo praticantato e fratello di Domenico, legale di Cesare Previti. «Torna il peggio» ha tuonato ieri il Pd, partito all’attacco. Oggi De Dominicis ha parlato in una nota di polemica «strumentale» e «grottesca». E ha assicurato: «Vado avanti con il sindaco di Roma Virginia Raggi».

Raineri: cacciata perché ero contro le irregolarità
Sempre oggi in alcune interviste rilasciate Carla Raineri, magistrato di Corte d'Appello ed ex capo di gabinetto del sindaco di Roma Virginia Raggi, entra nei motivi del suo abbandono della giunta capitolina. «La verità è che ero scomoda, ero avvertita come un corpo estraneo, come un nemico da abbattere» ha detto. E ha aggiunto che «la sindaca faceva gestire tutto al duo Romeo-Marra» (si tratta di Salvatore Romeo, capo della segreteria e Raffaele Marra, vice capo di gabinetto, fedelissimi della Raggi e del vicesindaco Daniele Frongia, ndr) «il primo ricopriva di fatto il mio ruolo e si occupava delle partecipate facendo l’assessore-ombra di Minenna. L’altro, che pure era il mio vice, riferiva direttamente a Raggi». Una situazione quella del duo Romeo-Marra, sulla quale i vertici del M5s, ha aggiunto, «hanno deciso di non intervenire. O, peggio, non ci sono riusciti».

Minenna scrisse a Raggi: su Romeo atto illegittimo
E nella guerra intestina che sta facendo tremare il M5S, c'è anche una lettera indirizzata alla sindaca Virginia Raggi e all'intera giunta capitolina dall'ormai ex assessore al Bilancio Marcello Minenna, alla vigilia delle sue dimissioni seguite alla revoca del capo di gabinetto Carla Raineri. Nella missiva, che costituisce un altro tassello in questa intricata tela che ha portato a ben 5 dimissioni in meno di 12 ore, l'allora responsabile di bilancio chiede di revocare il suo voto a tutte le assunzioni fatte ai sensi dell'articolo 90 Tuel, «e ciò in quanto in esse difetta qualsivoglia motivazione circa la necessità di assumere personale esterno che costituisce pur sempre un onere ulteriore a carico del Bilancio di Roma Capitale». Ma nella lettera, in possesso dell'Adnkronos, Minenna getta soprattutto ombre su Salvatore Romeo, già dipendente comunale e finito al centro delle polemiche per la sua nomina a capo segreteria della sindaca con stipendio passato da 40mila euro lordi l’anno a circa 120mila. Nella missiva, Minenna definisce la delibera sul capo segreteria della sindaca «intrinsecamente illegittima».

© Riproduzione riservata