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Def, in Aula mercoledì. Ipotesi rialzo del deficit

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verso la manovra

Def, in Aula mercoledì. Ipotesi rialzo del deficit

Dopo i rilievi arrivati dall’Ufficio parlamentare di bilancio, il governo sta fornendo ulteriori dettagli sui contenuti della manovra per spiegare come conta di raggiungere una crescita dell’1% nel 2017, ma non farà nessun passo indietro sulle stime macroeconomiche della Nota di aggiornamento del Def. «Quello che stiamo facendo - ha spiegato il viceministro dell’Economia, Enrico Morando - esclusivamente sul piano tecnico, è fornire all’Upb ulteriori informazioni sulla composizione della manovra e poi il ministro le illustrerà alla Commissione. Confermiamo le nostre stime, il ministro Padoan ha già confermato il prodotto programmatico».

Ipotesi rialzo del deficit
Alla domanda se escludeva che il governo potesse a questo punto aumentare il rapporto deficit/Pil per colmare il gap delle previsioni, Morando ha risposto: «Non escludo nulla. Per ora la discussione si fonda su un’ipotesi di indebitamento al 2%». Ma le indiscrezioni parlamentari suggeriscono un possibile rialzo al 2,2% nel documento programmatico atteso a Bruxelles per il 17
ottobre. Indicazioni in tal senso potrebbero probabilmente arrivare anche nell’audizione di Padoan fissata per martedì sera, propedeutica al voto in Aula slittato proprio a mercoledì. L’aumento del deficit potrebbe del resto convincere
anche l’Ufficio parlamentare di Bilancio, che non ha validato il quadro programmatico contenuto nel Def.

Nota di aggiornamento in Aula mercoledì
In attesa delle informazioni aggiuntive del Mef, l’esame dell’Aula della Camera, fissato inizialmente per martedì 11 ottobre, è slittato a mercoledì 12, così come la discussione nell’Aula del Senato. È stata infatti accolta dalla presidenza di Montecitorio la proposta della commissione Bilancio che ieri aveva chiesto al ministero dell’Economia ulteriori chiarimenti sulla Nota di aggiornamento al Def, dopo la mancata “validazione” da parte dell'Ufficio parlamentare di Bilancio, organismo indipendente creato nel 2014 proprio con il compito di “sorvegliare” i conti.

“Stiamo fornendo all’Upb ulteriori informazioni sulla composizione della manovra e poi il ministro le illustrerà alla Commissione”

Enrico Morando, viceministro dell’Economia 

Padoan di nuovo in commissione martedì
La capigruppo di questa mattina ha stabilito, inoltre, che il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sarà nuovamente sentito dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato martedì prossimo alle 20 (prima di lui sarà audito il presidente dell’Upb, Giuseppe Pisauro) e che la Nota di aggiornamento al Def arriverà nell'Aula della Camera il giorno seguente alle 17. Nel corso dell’audizione del 4 ottobre il ministro aveva definito la previsione di crescita del Pil dell’1% nel 2017, contenuta nella Nota di aggiornamento del Def ha spiegato il ministro in un’audizione in Parlamento sul Def, è «un obiettivo ambizioso» ma «realizzabile».

Morando: già inviate schede a Upb, continueremo
Il viceministro Morando ha assicurato oggi che non vi saranno allegati alla Nota di aggiornamento al Def e che sarà il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, a fornire le informazioni alla Commissione Bilancio martedì in audizione.
«L’Upb ha detto che con gli elementi che ha a disposizione non è in grado di validare l’obiettivo programmatico del governo sul Pil 2017 - ha spiegato Morando - Quindi stiamo fornendo nuove informazioni, sarà compito loro valutare se esse siano sufficienti per cambiare la propria valutazione, altrimenti, in piena assunzione di responsabilità politica il governo deciderà di andare avanti come il ministro ha già annunciato», ha aggiunto Morando.

«Deficit/Pil al 2%, per futuro non escludo nulla»
Alla domanda se escludesse che il governo possa a questo punto intervenire sul rapporto deficit/Pil per colmare il gap delle previsioni, Morando ha risposto: «Non escludo niente. Per ora la discussione si fonda su un’ipotesi di indebitamento al 2%» nel 2017. Ma il governo, per avere il via libera dell’Upb, starebbe valutando la possibilità di alzare il deficit dal 2% indicato nell’aggiornamento del Documento di economia e finanza al 2,2%. Il Governo chiederà comunque al Parlamento mercoledì prossimo, ha ricordato Morando, un aumento del rapporto deficit/Pil dello 0,4% in relazione alle spese sostenute per il terremoto e l'emergenza immigrazione. Una richiesta di flessibilità “fuori-Patto” sulla quale ha aperto oggi (senza parlare di cifre) Pierre Moscovici, il commissario europeo agli Affari Economici. Il vice ministro Morando ha infine escluso che il Governo integri la Nota con nuovi allegati. «Altrimenti - ha concluso - dovremmo approvare una nuova Nota di aggiornamento e non abbiamo alcuna intenzione di farlo».

Opposizioni all’attacco
Le opposizioni sono tornate a criticare il governo e il titolare dell'Economia. «Lo slittamento - ha spiegato il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, al termine della capigruppo - è dovuto al non rispetto da parte del governo della nuova legge di Bilancio che prevedeva, nella nota di variazione al Def, non solo l’indicazione degli obiettivi programmatici, ma anche la loro giustificazione analitica anticipando gli obiettivi della legge di Bilancio stessa». Per Giulia Grillo, del Movimento 5 stelle il ritorno di Padoan in commissione non è «una gentile concessione: è colpa del governo se si deve rinviare il dibattito». Ma Ettore Rosato, capogruppo del Partito democratico, ha definito la polemica delle opposizioni «pretestuosa e finalizzata unicamente a fare confusione durante la campagna referendaria e nulla ha a che fare con la sostanza della manovra».

I rilievi dell’Upb
L’Upb ad oggi ha prospettato la mancata «validazione» dei programmi governativi perché considera troppo alto l’effetto di crescita prodotto dal blocco delle clausole di salvaguardia e dalle altre misure in arrivo con la manovra, che secondo il governo dovrebbero portare la crescita dallo 0,6 all’1% nel 2017. Le integrazioni in arrivo provano appunto a convincere il Parlamento della correttezza dei numeri governativi, offrendo maggiori dettagli sugli «ambiti di intervento» della manovra con una «sintetica descrizione degli effetti finanziari» di entrata e di spesa. Resta da capire se questo basterà a superare le perplessità dei tecnici sulle chance di raggiungere l'1% di crescita nel 2017 mantenendo il deficit al 2%, al netto degli spazi aggiuntivi di flessibilità ( 0,4% di deficit aggiuntivo che l’Italia intende chiedere sulla base delle «circostanze eccezionali» rappresentate dal terremoto di agosto e dal fenomeno migranti).

La tempistica sulla manovra
Il voto dell’Aula al Documento di economia e Finanze è in programma per il 12 ottobre; venerdì 14 o al più tardi sabato 15 di questo mese il Consiglio dei ministri approverà la Legge di Bilancio; entro il 17 verrà poi trasmesso alla Commissione europea e alle Camere il documento programmatico di Bilancio . Ed entro il 20 il Ddl Bilancio approderà alle Camere per iniziare l'iter parlamentare.

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