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Legge bilancio sabato in Cdm. Moscovici: ok flessibilità ma Italia sia seria su deficit

Il Consiglio dei ministri per l'approvazione della Legge di bilancio si terrà sabato prossimo. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi nella sua enews. Intanto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici, al termine dell’Eurogruppo, nel ribadire le aperture all’Italia sulla flessibilità, ha precisato che «non si può giocare con le regole». E ha aggiunto: «Circolano cifre che non sono quelle che ci aspettavamo quindi vedremo alla fine quali saranno: ma c'è ancora tempo per parlarne».

Moscovici: flessibilità sì, ma Italia sia seria su deficit
La Commissione «si è sempre mostrata disponibile a prendere in considerazione la flessibilità», ma «allo stesso tempo serve che l’Italia continui
ad essere seria nello sforzo di riduzione del deficit» ha dichiarato il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici entrando all’Eurogruppo. Lo ha detto a chi gli chiedeva se è favorevole alle richieste italiane di maggiori margini, aggiungendo che sulla flessibilità «la Commissione è pronta a considerare alcune spese come rifugiati e terremoto, ma deve essere fatto nel quadro delle regole, non fuori, quindi flessibilità sì, ma giocare con le regole no».

Padoan: manovra rispetta regole
Il governo intanto lavora alla bozza del bilancio 2017, che «sarà approvata alla fine della settimana dal consiglio dei ministri», «in assoluto rispetto delle regole e in collaborazione» con l’Ue, come ha spiegato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, aggiungendo che «non c'è il problema di rassicurare nessuno». Oggi Padoan ha incontrato Moscovici, che ha ribadito la disponibilità di Bruxelles a concedere flessibilità, a condizione che l’Italia continui «ad essere seria nei suoi sforzi per ridurre il deficit». La Commissione deve ricevere entro il 15 ottobre le bozze delle rispettive finanziarie per l’anno seguente, per poi dare la sua valutazione entro le successive settimane. L’Italia, che ad aprile si era impegnata a mantenere il deficit all'1,8% del Pil, ha poi corretto al 2% ma, a causa delle spese straordinarie sostenute per l’emergenza migranti e per il terremoto di agosto, potrebbe dover arrivare fra il 2,2% e il 2,4%.

Def, in corso valutazioni Upb: verso slittamento voto Dal canto suo l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), il “guardiano” dei conti pubblici, ha ricevuto venerdì scorso dal Ministero dell’Economia la risposta (con il dettaglio dell’impatto delle singole misure della manovra) ai rilievi critici trasmessi che evidenziavano un «eccessivo ottimismo» nelle previsioni programmatiche di crescita del Pil per il 2017 e «sta conducendo le valutazioni necessarie». In base a tali valutazioni, e a quanto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan affermerà martedì sera in audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, l’Authority addetta a sorvegliare le previsioni macroeconomiche, stabilirà se cambiare o meno parere sulla validazione, ovvero se dare o no il via libera al quadro programmatico dei conti per l’anno prossimo.

Possibile nuova audizione dell’Upb
Se l’Upb deciderà di validare le stime programmatiche per il 2017, sulla base della nuova documentazione fornita dal Mef, allora si procederà con una nuova audizione dell’Upb che si svolgerà presumibilmente alle 8 di mattina mercoledì. In caso contrario, se il giudizio di non validazione dovesse essere confermato, l’audizione non sarà convocata. La Commissione Bilancio punta a chiudere i lavori entro mercoledì alle 15. Potrebbe però slittare ancora il via libera dell’Aula della Camera. Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, il provvedimento dovrebbe approdare in Assemblea mercoledì alle 17, come previsto dal calendario, ma il voto sulle due risoluzioni (una sulla nota di aggiornamento del Def e l’altra sulla relazione con cui il governo chiede l’autorizzazione ad alzare il deficit al 2,4%) potrebbe non arrivare in giornata.

“La legge di bilancio sarà approvata in assoluto rispetto delle regole e in collaborazione con l’Ue”

Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia 

Anticipato al 2016 parte fondo garanzia
Tra il tira e molla internazionale sul deficit e i tavoli ministeriali al lavoro sui numeri, la legge di bilancio sta assumendo una forma definita: il conto complessivo si attesta a quota 23-24 miliardi, e anche se restano da prendere decisioni importanti sulla distribuzione degli stanziamenti la “lista della spesa” (e delle entrate) è ormai stabilizzata. Ad oggi restano certi i tre pilastri su cui poggerà la legge di bilancio per il triennio 2017-2019: pensioni, investimenti e sociale. Lo stop agli aumenti Iva, del resto, assorbe da solo più del 60% del valore della manovra. L’altro pezzo di crescita programmata è intestato invece alle misure sugli investimenti, a partire da quelli privati dominati dall’accoppiata degli ammortamenti: sicura è la replica di quello «super» sui beni strumentali, e in arrivo è anche l’«iperammortamento» al 250% per gli acquisti finalizzati allo sviluppo digitale delle aziende. Per spingere la crescita e gli investimenti il pacchetto «Industria 4.0» prevede anche il potenziamento del credito d’imposta in ricerca e sviluppo, la proroga della “Nuova Sabatini” e un pacchetto mirato di “finanza per la crescita”. Previsto poi il rifinanziamento del Fondo centrale di garanzia per 900 milioni. Oggi Renzi ha annunciato che una parte dei 900 milioni «sarà anticipata già nel 2016 con un provvedimento d’urgenza».

Attesa per ultimo round su pensioni
La settimana che inizia domani sarà decisiva anche per definire la platea a cui si rivolgono i due interventi da 1,5 miliardi di euro del pacchetto previdenziale, cioè l’estensione della quattordicesima e l'anticipo pensionistico (Ape). Su quest’ultimo punto l'attesa riguarda in particolare la definizione delle attività «usuranti» e delle fattispecie che daranno diritto alla copertura dei costi per l’uscita anticipata. Prima del Cdm, ultimo round sulla previdenza fra governo e sindacati. Tra le novità dell’ultima ora quella di un premio fiscale alle imprese che utilizzano l’anticipo Ape della pensione per il turnover.

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