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Alitalia, parte il commissariamento

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IL CDA: NO ALLA RICAPITALIZZAZIONE

Alitalia, parte il commissariamento

ROMA - Il “no” al referendum sul preaccordo per il salvataggio di Alitalia produce subito il primo effetto: salta la ricapitalizzazione della compagnia e a giorni scatterà il commissariamento. Per garantire la liquidità nei prossimi sei mesi all’azienda commissariata, il governo punta ad ottenere dalla Ue il via libera ad un prestito ponte.

Avviato commissariamento
All’indomani del referendum si è riunito il Cda di Alitalia che ha «preso atto con rammarico» della decisione dei propri dipendenti di respingere con il 67% dei voti contrari il verbale firmato lo scorso 14 aprile al Mise dall’azienda e dai sindacati, la cui approvazione «avrebbe sbloccato un aumento di capitale da 2 miliardi, compresi oltre 900 milioni di nuova finanza», che sarebbero stati utilizzati «per il rilancio della compagnia». Il Cda «data l’impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione», ha deciso di «avviare le procedure previste dalla legge», la più probabile è appunto la richiesta di ammissione all’amministrazione straordinaria. Ieri il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, ha comunicato ufficialmente al presidente dell’Enac la decisione del Cda di avviare la procedura per la nomina del commissario.

Il 2 maggio l’assemblea
Il Cda ha fissato l’assemblea dei soci per il 27 aprile (in prima convocazione) e il 2 maggio (in seconda convocazione) per deliberare in proposito. L’attenzione si sposta dunque sui soci emiratini di Etihad (il numero uno, James Hogan esprime «rammarico per il risultato elettorale» ricordando «l’enorme supporto finanziario messo a disposizione negli ultimi tre anni») e Cai con le banche azioniste-creditrici Intesa Sanpaolo e UniCredit, che avevano condizionato il loro impegno economico all’accordo con il sindacato che è stato bocciato nel referendum.

Transizione di sei mesi
Sulla scia della decisione del board di Alitalia, il governo ha rinviato l’incontro in programma per oggi con i sindacati al Mise; verrà riconvocato dopo le riunioni degli organi deliberanti della compagnia. «La cosa più plausibile è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia oppure con la liquidazione - ha detto il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda al Tg3 -. Se ci saranno aziende interessate a rilevarla, è prematuro dirlo».

Esclusa nazionalizzazione
Il governo esclude una nazionalizzazione . «Non ci sono le condizioni sono stati spesi 7,4 miliardi in progetti di salvataggio, non si può mantenere in vita con risorse pubbliche un’azienda in perdita», ha ribadito Calenda, all’Unione europea si chiederà «per un periodo di tempo limitato» il via libera ad «un prestito ponte per un orizzonte di 6 mesi, a condizioni molto precise che negozieremo». Un’apertura in tal senso, paraltro, arriva da Bruxelles: secondo il portavoce dell’esecutivo comunitario, in base alle regole Ue, per il governo italiano resta aperta la via degli aiuti di Stato, anche se a strette condizioni. Calenda chiarisce che si tratterà di un «ponte finanziario transitorio» e non di «una nazionalizzazione né di cinque anni di amministrazione straordinaria». All’inizio di maggio si prevede un decreto con la nomina di due o tre commissari; il governo punta su Luigi Gubitosi che però frena - volendo associare il suo ruolo di manager al rilancio della compagnia-, e su Enrico Laghi, che nel caso si decidesse di nominare tre commissari, potrebbero essere affiancati da Aristide Police o Stefano Ambrosini.

Una compagnia più piccola
«Il commissario dovrà riuscire a garantire l’equilibrio gestionale - spiega Andrea Giuricin, professore di Economia dei trasporti dell’Università Bibocca di Milano - tagliando rotte e voli. Alitalia sarà una compagnia più piccola, potrebbe far gola ad altri operatori come accadde per la belga Sabena, dal cui fallimento è nata Brussels Airlines, di cui è principale azionista Lufthansa».

Sul fronte sindacale, la leader della Cisl, Annamaria Furlan auspica che il commissariamento «sia la strada per un nuovo piano industriale credibile, la chiusura di Alitalia o la sua vendita a pezzi vanno scongiurate in tutti i modi nell’interesse dei dipendenti, dell’indotto e di tutto il sistema Paese». Nino Cortorillo (Filt-Cgil), considera positivo lo spostamento dell’incontro al Mise «se serve a prendere tempo per evitare soluzioni drastiche».

Per ora nessun impatto sui voli
Per quanti hanno pianificato di viaggiare con Alitalia, infine, la compagnia precisa che il programma e l’operatività dei voli «non subiranno al momento modifiche». Per l’Enac esistono le condizioni per il mantenimento della piena operatività di Alitalia, su cui l’Ente continuerà a mantenere la vigilanza.

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