Italia

Dossier Elezioni 2018, i partiti dicono addio ai mega-comizi di chiusura in…

  • Abbonati
  • Accedi
Dossier | N. 177 articoliElezioni 2018-Ultime notizie, interviste e video

Elezioni 2018, i partiti dicono addio ai mega-comizi di chiusura in piazza. Solo il M5s resiste

La campagna elettorale è al rush finale. E l’orientamento generale, con l’eccezione del M5s, è evitare mega-appuntamenti finali in piazza. Il centrodestra farà giovedì un incontro unitario, ma al chiuso, nella sala-auditorium Atlantico dell’Eur, a Roma. Anche il Pd conferma l’addio alla grande piazza, come già nel 2013 (è ormai un ricordo la chiusura di Veltroni del 2008 a Piazza del Popolo): i leader candidati (da Renzi a Gentiloni) organizzeranno kermesse nei rispettivi collegi. Pur essendo paladini del web, solo i 5 stelle sono rimasti fedeli, come nel 2013, al grande evento di piazza.

Centrodestra insieme giovedì all’Eur
Il centrodestra continua a muoversi in ordine sparso. La manifestazione di Salvini in piazza Duomo sabato scorso a Milano è stata disertata da Berlusconi e Meloni. Per vedere un palco unitario occorrerà aspettare le ultime ore. I tre leader della coalizione (a meno di ripensamenti dell'ultima ora da parte dell'ex Cavaliere) dovrebbero farsi vedere insieme giovedì sera nella sala-auditorium Atlantico dell’Eur, a Roma.

Anche dal Pd addio alla grande piazza
Anche il Pd conferma l’addio alla grande piazza. E rinuncia anche a un appuntamento unico conclusivo. I leader candidati (da Renzi a Gentiloni) organizzeranno kermesse nei rispettivi collegi. Sono previsti cento eventi sparsi sul territorio in giro per l'Italia.

M5s si dà appuntamento a piazza del Popolo
In controtendenza, il M5s, che anche questa volta, come nella scorsa tornata del 2013, ha puntato sul mega-raduno all’aperto, sfidando le incognite meteorologiche. I Cinque stelle chiuderanno infatti il 2 marzo a piazza del Popolo a Roma: la piazza del Pd nelle elezioni dell’aprile 2008. In quella occasione l’allora segretario Walter Veltroni si fece promotore di un comizio finale ricordato per l’endorsement di larga parte del mondo della cultura.

Grillo e il bis del 2013
Alla kermesse di venerdì parteciperà anche Beppe Grillo. E l’inserimento del suo nome tra i protagonisti sembra, oggi, quasi una “richiesta” partita dai giovani “big” al fondatore per dare alla campagna anche un'impronta del Movimento delle origini. Sarà un ritorno in piazza per il fondatore del M5s, che nel 2013 monopolizzò la chiusura della campagna elettorale del Movimento con il suo affollatissimo show a San Giovanni. «Non ho notizie di altre forze politiche che chiuderanno in piazza. Poi magari lo faranno e ci fa piacere, ma di certo siamo noi la forza politica che ancora è in grado di chiudere una campagna elettorale utilizzando le piazze» ha detto non a caso il candidato premier M5s Luigi Di Maio in un video su Fb.

I precedenti nel 2013
Nel febbraio 2013 l’allora segretario dem Pierluigi Bersani rinunciò alla piazza finale. E ripiegò su un comizio al chiuso al teatro Ambra Jovinelli a Roma, segnato dall'intervento a sorpresa (con endorsement per i dem) di Nanni Moretti, salito sul palco 11 anni dopo (era il febbraio 2002) il j'accuse di piazza Navona (“Con questi dirigenti non vinceremo mai”) che per anni ha pesato sulla sinistra. In quella tornata elettorale la coalizione di centrodestra marciò unita nelle urne e divisa nelle piazze. Il Cavaliere, bloccato dalla congiuntivite, disertò il comizio finale di Napoli ma inviò Angelino Alfano e anche un videomessaggio. Mentre la Lega chiuse la campagna elettorale alla Fiera di Bergamo con l'allora segretario nazionale Roberto Maroni (all’epoca anche candidato alla presidenza della Regione Lombardia) insieme a Umberto Bossi e Matteo Salvini.

© Riproduzione riservata