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Dossier Rosato: «Renzi non correrà alle primarie»

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Dossier | N. 177 articoliElezioni 2018-Ultime notizie, interviste e video

Rosato: «Renzi non correrà alle primarie»

Nell’attesa che lunedì la direzione prenda atto delle dimissioni dell’attuale segretario Matteo Renzi, primo passo verso l’assemblea straordinaria di aprile, si aggiunge un nuovo tassello nello scenario del Pd, travolto dalla sconfitta alle elezioni politiche del 4 marzo. Il nuovo tassello è: Renzi non parteciperà alle primarie, nel caso si dovesse decidere di puntare su questa soluzione.

Rosato: Renzi non parteciperà a prossime primarie
«Renzi non parteciperà alle prossime primarie del partito. Lo farà Calenda? Si è appena iscritto». Lo si legge in un tweet che riporta uno stralcio dell'intervista al capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato di questa mattina alla trasmissione Omnibus. Rosato, che dunque esclude la possibilità che Calenda corra alle primarie Pd, afferma poi con forza l’intenzione del suo partito di non voler dar vita ad un governo nè con il centrodestra nè con il M5s. «Chi ha ricevuto dagli italiani il mandato a governare lo faccia e dimostri le proprie capacità».

Lotti a Orlando: pontifica chi non ha mai vinto
Il confronto all’interno del partito registra presto toni accesi. Luca Lotti, vicino a Renzi, attacca il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che nei giorni scorsi ha chiesto una gestione più collegiale del partito. «Ha ragione il ministro Orlando quando chiede un dibattito nel Pd, sul Pd - scrive su facebook -. Almeno, così, avremo modo di parlare di chi ha perso nel collegio di residenza ma si è salvato col paracadute, di chi non ha proprio voluto correre e di chi ha vinto correndo senza paracadute. Se vogliamo aprire un dibattito interno facciamolo. Perché sentire pontificare di risultati elettorali persone che non hanno mai vinto un’elezione in vita propria sta diventando imbarazzante». Insomma, i toni sono accesi.

Orlando: impossibile per il Pd un governo con M5S
Intanto all’interno del partito continua il confronto sull’ipotesi di un’apertura ai Cinque Stelle. «La legge elettorale ci offre due punti di partenza - sottolinea Orlando -: quello della coalizione uscita vincitrice e della forza politica uscita vincitrice. Solo il presidente della Repubblica può dare l’incipit», spiega in un intervento a Radio Capital. E se il capo dello stato facesse capire che vede un’intesa Pd-M5S? Risposta: «Quello che dice il capo dello stato non può essere ignorato ma io non vedo le condizioni politiche programmatiche, non dobbiamo dirgli di “no” ma spiegargli perché questo percorso è di difficile percorribilità, io credo di impossibile percorribilità». Il no ai Cinque Stelle di Orlando si aggiunge a quelli giò espressi da Franceschini, Gentiloni, Zanda, Calenda. Proprio oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso pronunciato in occasione della cerimonia della giornata internazionale della donna sottolinea: bisogna tutti avere «senso di responsabilità» e pensare al bene generale dei cittadini.

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