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    Dossier | N. 19 articoli L’industria della birra

    Partnership Heineken-Birrificio Messina: nasce la bionda fatta con il sale

    Heineken, multinazionale olandese della birra, stringe una partnership con Birrificio Messina, realtà attiva nella città dello Stretto. A suggellare l’intesa, la produzione di una nuova bevanda: Birra Messina Cristalli di Sale, in commercio dal 3 aprile. In sostanza la multinazionale olandese “commissionerà” al birrificio siciliano 25mila ettolitri l’anno per 5 anni, impegnandosi a distribuire tutte le sue bionde, attualmente prodotte dall’azienda, nella rete del gruppo (prima in Italia poi si vedrà se anche all’estero).

    Birra Messina, in Sicilia dal 1923
    Originalmene chiamata “Birra Trinacria”, Birra Messina è fondata nella città siciliana nel 1923 dalla famiglia Faranda. Il successo dell’iniziativa non passa inosservato. Nel 1988 il birrificio viene acquistato da Heineken Italia, ma l’investimento non ha l’esito sperato: anche a seguito delle risposte negative da parte delle autorità locali in merito all’ampiamento della struttura, Heineken “riconsegna” il birrificio alla famiglia Faranda, mantenendo sempre la proprietà del marchio.

    Gli operai diventano imprenditori
    Neanche il ritorno del birrificio nelle mani degli storici proprietari ha successo: nel 2011 la famiglia Faranda annuncia la chiusura degli stabilimenti. Nel 2013 la svolta: 15 operai investono il proprio Tfr per risollevare le sorti dello storico birrificio e fondano la Cooperativa Birrificio Messina. Nel 2016 in un piccolo ma moderno impianto fuori città parte la produzione. L’iniziativa ha successo e costringe in qualche modo Heineken a ritornare a Messina.

    La nuova partnership
    Nel 2019 viene annunciata la nuova partnership: per 5 anni Heineken commissionerà 25mila ettolitri l’anno alla cooperativa, permettendo all’azienda di raddoppiare la propria produzione. Anche il fatturato annuo (1,2 milioni l’anno) dovrebbe raddoppiare, con la previsione di assumere altri 5-6 addetti che vanno ad aggiungerci ai 15 fondatori della cooperativa. Heineken si impegna a distribuire le birre prodotte in tutta Italia (con la prospettiva di andare anche all’estero se l’iniziativa avrà successo). «Dopo 15 anni torna una multinazionale a Messina», racconta Domenico Sorrenti, presidente della Cooperativa Birrificio Messina. «Negli anni scorsi abbiamo investito 4,5 milioni di euro, ora ne investiremo altri 750mila», conclude.

    La strategia di Heineken
    Heineken Italia ha una produzione di 6 milioni di ettolitri l’anno (al primo posto per birra venduta nel Paese, con il 30% del totale) nei quattro birrifici di Comun Nuovo (Bergamo), Pollein (Aosta), Massafra (Taranto) e Assemini (Cagliari). Con i marchi Dreher, Moretti e Ichnusa, dà lavoro a 2mila persone (30mila se si considera l’indotto). «Il mercato della birra è in crescita in Italia, dove c’è un interesse particolare per i prodotti di qualità. Un anno e mezzo fa ci siamo domandati quale marchio avesse più potenzialità in Italia e fuori, e abbiamo scelto Birra Messina», afferma l’amministratore delegato di Heineken Italia, Soren Hagh. «Si tratta di un birrificio che ha una storia particolare, è legato alla Sicilia, una terra con una storia incredibile, conosciuta in tutto il mondo e associata al buon cibo», conclude.

    La nuova birra fatta con il sale
    Per suggellare l’intesa tra Heineken e Birrificio Messina, verrà prodotta (in distribuzione dal 3 aprile) una bionda particolare: Birra Messina Cristalli di Sale. Si tratta di un prodotto adatto al largo consumo (è facile da bere, con i suoi 5 gradi alcolici), ma allo stesso tempo ha una sua originalità: è una delle poche birre al mondo fatte con il sale. Per finire, ribadisce il suo legame con la Sicilia, utilizzando il sale delle saline di Trapani.

    L’amministratore delegato di Heineken Italia, Soren Hagh (secondo da sinistra), e Domenico Sorrenti, presidente della Cooperativa Birrificio Messina (terzo da sinistra)

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