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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2014 alle ore 16:34.
L'ultima modifica è del 16 gennaio 2014 alle ore 08:48.

L'affondo di D'Attorre, vicino a Cuperlo
Nel pomeriggio di ieri, a prendere l'inziativa era Alfredo D'Attorre, esponente dell'area Cuperlo-Bersani del Pd , già responsabile riforme del partito, che invita il sindaco di Firenze alla prudenza: «Immagino che Renzi sarà cauto su mosse che possano resuscitare politicamente Berlusconi», ha spiegato oggi alla Camera, «e che non incontrerà un pregiudicato nella sede del Pd. Credo avrà cautela e attenzione». A stretto giro la replica via tweet del segretario: «Legge elettorale. Le regole si scrivono tutti insieme, se possibile. Farle a colpi di maggioranza é uno stile che abbiamo sempre contestato».

L'attacco alla "soluzione spagnola"
Poco prima, parlando con i cronisti in Trasatlantico, D'Attorre aveva usato parole che sembravano mettere in dubbio alcune delle ipotesi di riforma del Porcellum avanzate dal segretario: «Adesso - ha spiegato infatti riferendosi alle motivazioni della Consulta che a dicembre ha bocciato l'attuale "Porcellum" - c'è una legge in Parlamento che non assicura la governabilità ma è costituzionale e, dunque, non siamo più nella situazione di 48 ore fa. A questo punto vanno fatti passi in avanti, non indietro, con meccanismi che, da un lato non siano talmente maggioritari da creare problemi con la Consulta, dall'altro lascino ai cittadini la possibilità di scegliere gli eletti. Per noi, quindi, quello delle preferenze è un tema ineludibile». E ha concluso: «Non vorremmo che Berlusconi e Renzi si accordino per un sistema con liste bloccate, come lo spagnolo, in cui decidono loro chi entra e chi non entra in Parlamento...».

L'incontro con Vendola e la ricerca di un'ampia convergenza
Subito dopo la direzione Pd (prevista oggi), alla quale Renzi chiederà un mandato pieno per trattare sulla legge elettorale, il segretario si preparara dunque ad incontrare Berlusconi in persona per cercare un'intesa con il Cavaliere. Un incontro previsto venerdì o sabato, forse nella stessa sede del Pd a largo del Nazareno. In parallelo alle schermaglie interne al partito, il neo segretario porta poi avanti anche altri incontri bilaterali sulla riforma del Porcellum. Dopo aver visto nei giorni scorsi Mario Monti e Denis Verdini, oggi è stata la volta di Nichi Vendola e in calendario c'è anche il colloquio con Angelino Alfano, oggi stesso o domani. L'obiettivo, in tutti i colloqui, è quello di determinare un'ampia convergenza su un modello che combini doppio turno e Mattarellum, capace cioè di raccogliere i consensi della maggioranza ma anche quelli di Sel e Fi.

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