Notizie SportSei Nazioni: Irlanda troppo forte, Italia demolita 46 a 7
Sei Nazioni: Irlanda troppo forte, Italia demolita 46 a 7
di Giacomo Bagnasco | 8 marzo 2014
(Epa)
Una punizione pesante per un'Italia che ha resistito finché ha potuto. Era ancora in partita a metà gara (sul punteggio di 17-7 per l'Irlanda), ma ha subìto un parziale di 29-0 nella ripresa, chiudendo sulle ginocchia.
In tutto sette mete per la squadra capitanata da Paul O' Connell, di cui cinque nel secondo tempo (tre delle quali negli ultimi 12 minuti). Una sola segnatura per gli Azzurri, che si sono sacrificati tantissimo in difesa. In sostanza, i padroni di casa hanno esercitato un'azione di logoramento continuo, mantenendo quasi sempre la supremazia territoriale e il possesso di palla. Da parte nostra coraggio e qualche buona sortita offensiva (ma anche troppi errori in fase d'impostazione), senza però riuscire a segnare punti dal 25' del primo tempo alla fine. E l'Irlanda sempre lì, capace di rubarci palloni, di capovolgere in un attimo le azioni dai propri 22 metri a quelli azzurri, di proporsi in avanti anche con gli uomini della mischia. E di sfruttare ancora una volta la classe immensa del trentacinquenne Brian O' Driscoll, che oggi ha battuto il record mondiale di presenze in test match internazionali (140) ed è uscito tra gli osanna del pubblico dopo un'ora. Un periodo suficiente a propiziare tre mete con altrettanti fantastici passaggi: a ringraziarlo sono stati Sexton, una volta per tempo, e Trimble, poco prima del riposo.
Tra le prime due marcature "pesanti" dei Verdi si è inserita la bellissima meta di Sarto, al 25° minuto: ovale recuperato su un rimpallo a metà campo e fuga velocissima lungo l'out sinistro, eludendo i placcaggi di Rob (con un guizzo prodigioso) e Dave Kearney. La corsa finiva in mezzo ai pali per favorire la trasformazione di Orquera - autore di una prova più che sufficiente, così come l'altro mediano Tebaldi - e portare il risultato sul 7 pari.
Nel primo tempo una buona difesa e poi la voglia e la freschezza di giovani come Sarto e il duo Derbyshire-Furno, in una terza linea più che rimaneggiata. La mischia - che ha perso subito Castrogiovanni, sostituito dal valido Cittadini, in coppia con un brillante De Marchi - si è messa in carreggiata dopo avere perso due palloni nelle fasi statiche. Ma la resistenza non poteva durare all'infinito. L'Italia ha tenuto fino al 50' minuto, poi davanti ai continui attacchi dell'Irlanda (fin troppo "tutelata" dall'arbitro, come se ne avesse avuto bisogno) ha ripetutamente ceduto, soprattutto a causa di sfondamenti che hanno portato in meta - tra gli altri - tre uomini di prima linea: Healy, Cronin e Mc Fadden.
Certo, ai giocatori di Joe Schmidt non mancavano le motivazioni: non si trattava tanto di riscattare la sconfitta dell'anno scorso all'Olimpico quanto di segnare il più possibile per migliorare ulteriormente una differenza punti già ottima. Come dire che ora all'Irlanda, per aggiudicarsi il Sei Nazioni 2014, "basterà" vincere in Francia: un compito assai più difficile di quello odierno, ma certo non impossibile per un team così forte.
LA PARTITA
Irlanda-Italia 46-7 (primo tempo 17-7). Per l'Irlanda: 7 mete (Sexton 2, Trimble, Healy, Cronin, McFadden, McGrath), 1 calcio piazzato (Sexton), 4 trasformazioni (Sexton 2, Jackson 2). Per l'Italia: 1 meta (Sarto), 1 trasformazione (Orquera). Calci fermi: Sexton 3 su 4, Jackson 2 su 3; Orquera 1-1).
