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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2010 alle ore 15:21.
L'ultima modifica è del 11 maggio 2010 alle ore 16:22.
Mancano pochi giorni all'atteso d-day. Sabato 3 aprile infatti l'iPad atterra nei negozi della Mela e si annuncia la solita corsa all'acquisto sebbene siano moltissimi i quali hanno ordinato nelle scorse settimane (e prima del 27 marzo) la nuova tavoletta touch di Apple e aspettano di sfilarlo dalla scatola seduti comodamente in poltrona. Per averlo occorre sborsare un minimo di 499 dollari, che diventano oltre 800 per la versione con connettività Wi-Fi e 3G di serie.
Dopo il debutto negli Usa, gli store che lo esibiranno in vetrina, da fine aprile, saranno quelli di Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Spagna, Svizzera e Gran Bretagna. In attesa di quella dei consumatori, un'altra corsa è intanto già partita ed è quella degli sviluppatori di applicazioni, mentre Apple si può "permettere" di vedere come reagirà effettivamente il mercato forte del fatto che il dilemma del marchio "iPad" è stato risolto grazie all'accordo raggiunto dalla casa di Cupertino con Fujitsu, che ha ceduto il 17 di marzo (non si conoscono i dettagli della transazione, la cifra pagata e/o le eventuali concessioni nei confronti di Fujitsu) i diritti relativi al trademark oggetto di disputa.
I preordini: 10mila pezzi al giorno?
In casa Apple, dicono le solite voci bene informate, si respira un'aria molto serena anche perché, sembra, gli ordinativi procedono più che spediti, tanto che molte consegne saranno evase solo verso metà aprile. Chi parla di boom di domanda per l'iPad, in altri termini, non rischia in questa fase di parteggiare per la società della Mela morsicata anche se la spiegazione forse più realistica fornita dagli analisti adduce a non precisati rallentamenti del processo di produzione.
La curiosità sui numeri che testimonierebbero il successo della nuova tavoletta è comunque molto alta: stando alle indiscrezioni apparse in Rete, Apple sta registrando richieste per 10mila pezzi al giorno dopo il botto dei 120mila iPad ordinati, secondo le rilevazioni di Fortune, nelle prime 24 ore dalla messa in vendita, per ricavi di 75 milioni di dollari. Da Apple non sono per il momento arrivate conferme in merito (e neppure smentite) ed è quindi un balletto di cifre che lascia il tempo che trova, anche perché non includono le prenotazioni effettuate direttamente nei negozi Apple.
Qualcuno osserva, inoltre, che a Cupertino non persero tempo nel comunicare i dati di vendita neppure quando debuttò l'iPhone, per cui si dovette aspettare tre mesi prima di conoscere i numeri che ne hanno decretato da subito il successo.