House Ad
House Ad
 

Tecnologie Strategie

C'è un chip italiano nascosto nella rivoluzione tecnologica. Mandaci il tuo

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2010 alle ore 08:14.

L'innovazione italiana, spesso, sfugge alle statistiche. Eppure c'è. Persino nascosta dietro prodotti di punta come l'iPhone della Apple o la Wii di Nintendo. Vi raccontiamo, nell'articolo qui sotto, una storia nata in un laboratorio di un centinaio di progettisti nella provincia milanese. Ma sappiamo che ce ne sono altre. L'ecosistema è fatto di spin off universitari, giovani start up, Pmi e laboratori di aziende. Vogliamo raccontare le vostre storie. Inviatele a questo indirizzo mail.

CASTELLETTO (Cornaredo) - Lo sai cosa ti porti in tasca, signor Rossi, Smith, Yang? Una silenziosa e crescente rivoluzione tecnologica italiana, nascosta tra i minuscoli chip del tuo telefonino. Un cambiamento di paradigma nato in quel di Castelletto a Cornaredo (Milano), in un laboratorio di un centinaio di progettisti elettronici. Che ora viaggia, da quasi zero di sette anni fa, a 700 milioni di chip prodotti ogni anno e circa 200 milioni di euro di nuovo fatturato, per la St Microelectronics.

Una storia che merita di essere raccontata, questa dei minuscoli Mems (sistemi micro elettromeccanici) nati a Castelletto. Che oggi permettono a milioni di Rossi o Yang di esercitarsi al tennis, o al ping pong in casa, con la Wii Nintendo. O agli utenti di iPhone (e ora innumerevoli imitatori) di ruotare lo schermo per vedere automaticamente l'immagine in orizzontale, di navigare col movimento su una mappa, di puntare su un monumento e ottenerne dalla rete, in tempo reale, una finestra di informazioni o persino "incollare" su un bar o un ristorante un proprio post-it di commenti condivisi. E domani a chiunque di controllare il proprio ritmo cardiaco, con un semplice cerotto intelligente.

Tutto questo grazie ai chip micro-meccanici. Dove infinitesime lamelle di silicio vibrano sospese, a meno di un micron, e registrano con precisione, e differenza di potenziale elettrico, ogni accelerazione (i primi negli airbag automobilistici). Altri funzionano come bussole. Altri ancora, come margherite, vibrano ad ogni torsione. E danno esattamente, da giroscopi, la misura delle forze di spostamento, anche a 360 gradi.

Oggi, oltre ai due miliardi e mezzo di telefonini esistenti, anche centinaia di milioni di consolle di videogiochi, fotocamere, pc, riproduttori di musica digitale, persino sistemi antifurto si aggiungono alla lista dei dispositivi digitali dotati dei sensori Mems. La St Microelectronics, che viene accreditata dalla I-Supply del 50% del mercato mondiale degli accelerometri (il più diffuso tra questi sensori) oggi produce al ritmo di 700 milioni di componenti all'anno.

L’articolo continua sotto

L'elettronica a quattro ruote (made in Italy) vince la crisi

L'elettronica a quattro ruote (made in Italy) vince la crisi

L'idea prese forma con il passare dei giorni. Sul finire degli anni Ottanta Bruno Vianello lavorava

A Milano tutti in coda per l'iPad

Lunga coda fin dalle prime ore del mattino davanti all'Apple Store di Carugate (MI) nel giorno del

A Milano tutti in coda per l'iPad

Lunga coda fin dalle prime ore del mattino davanti all'Apple Store di Carugate (MI) nel giorno del

Tags Correlati: Apple | Benedetto Vigna | Castelletto | I-Supply | Italia | Microsoft | Nintendo | Nunzio Abbate | Smith | Sony | Tecnologie

 

«Ed è una soglia che di sicuro crescerà nei prossimi anni» prevede Benedetto Vigna, responsabile della neonata divisione Mems-analogici avanzati del gruppo franco-italiano.
Qual è stato il segreto di questo successo, forse il maggiore in un campo di frontiera in Italia quantomeno negli ultimi cinque anni? «Nel 2005 – spiega Vigna – eravamo reduci da ben cinque anni di continui fallimenti. Chiedevamo ai clienti che cosa dovevamo fare con questa tecnologia micromeccanica e loro ci fornivano le idee. Noi progettavamo, poi facevamo poche migliaia di pezzi e loro sparivano, salvo un caso di un grosso produttore Usa di lavatrici. Decidemmo di cambiare rotta. Saremmo stati noi a proporre idee nuove.

Chiudemmo tutti i progetti e concentrammo le forze su uno solo: l'accelerometro avanzato. Fu un rischio. Ma sulla nostra strada incontrammo, in Giappone, un'azienda di videogiochi, la Nintendo, che aveva perso quote di mercato a vantaggio di Sony e Microsoft. Ed era alla ricerca di qualcosa di nuovo, di rivoluzionario, per estendere il suo mercato anche oltre la rete dei giocatori digitali. E noi le proponemmo la nuova interfaccia uomo-computer basata sul movimento». Nacque così la Nintendo Wii, con il suo telecomando che riproduce una racchetta da ping pong o da tennis. Un successo mondiale, quasi insperato, che riportò in auge le sorti dell'azienda nipponica e, insieme, del gruppo di Castelletto, finalmente fuori dal limbo degli innovatori senza mercato. «Puntammo subito non sull'eleganza tecnologica dei dispositivi ma sulla loro producibilità in massa – continua Vigna – niente sofisticate versioni single chip micromeccaniche e elettroniche assieme. Ma solo packaging, robustezza, e sensori sempre più piccoli e meno costosi. Ci aiutò l'azienda che decise di produrli fin dall'inizio, unica al mondo, in impianti microelettronici su vasta scala ad Agrate Brianza, su fette di otto pollici, centinaia di componenti per ogni singolo disco di silicio. E così potemmo fare scendere i prezzi».

Fino al punto in cui altri innovatori di fama, come la Apple, cominciarono a interessarsi a questi strani chip-sensori di Castelletto, e alle loro applicazioni innovative nei telefonini. Ma su questo punto il riserbo di Stm è tuttora assoluto, valgono invece coloro che hanno dissezionato gli iPhone e scoperto, dentro, i chip Stm. «Oggi sugli iPhone vi sono ben 180mila applicazioni che sfruttano i sensori e i Mems incorporati – osserva Vigna – il che la dice lunga sulla nostra intuizione del 2005: una nuova interfaccia utente per il digitale, persino più diretta e intuitiva dell'icona e del mouse».

E di qui la crescita esponenziale nel 2008 della produzione e, insieme, la marcia verso il sistema multisensoriale. Insieme al solo accelerometro (che registra un po' grossolanamente i movimenti) anche il giroscopio (ben più complesso ma anche più preciso sulla misurazione di forze e velocità) e insieme anche il magnetometro, la bussola, per l'orientamento assoluto. «Cooperanti, e dotati di una sola elettronica e software, questi tre sensori fanno un lavoro straordinario. In pratica seguono a 360 gradi ogni movimento con precisione di millimetri e lo calcolano con orientamento reale – spiega Nunzio Abbate, responsabile del laboratorio di meccatronica dell'Stm a Catania – questo significa che puoi comandare un robot di produzione così come simulare un volo su uno schermo o navigare con il telefonino puntando sugli oggetti. E le macchine capiscono ogni gesto».

Oggi, infatti, esiste un prototipo, I-nemo, che altro non è che una minuscola schedina elettronica con al suo centro tre accelerometri, un giroscopio triassiale (tridimensionale) e una bussola, più un microprocessore. Su I-nemo sta lavorando il maggiore gruppo meccatronico italiano con un doppio obbiettivo: intanto un super-mouse per comandare un robot e poi un robot stesso futuro iper-sensorializzato, auto controllato in ogni suo segmento, e forse capace di mostrare, con la sua intelligenza cinematica distribuita, performance di cinque volte superiori sui robot e sulle macchine utensili di oggi.

«Abbiamo un campo molto vasto davanti – conclude Vigna – non solo interfacce informatiche ma anche sensori medicali portatili, sistemi acustici a microfoni intelligenti su Mems, e quant'altro la creatività saprà inventarsi». I 50 progettisti di Castelletto, cresciuti a un centinaio oggi, sono al centro di una traiettoria su cui Stm scommette 700 milioni di dollari di fatturato, fino ai sistemi di nuova generazione. Con un crescente numero di partner intorno, italiani e non. Ma, se l'Stm non avesse avuto la pazienza e la lungimiranza di scontare i fallimenti del 2000-2005, il miracolo di Castelletto non si sarebbe realizzato.

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da