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Questo articolo è stato pubblicato il 11 agosto 2010 alle ore 12:04.
L'Arabia Saudita fa marcia indietro e revoca il blocco dei servizio Messenger per gli utenti di Blackberry. L'autohority delle telecomunicazioni di Riyad ha raggiunto un accordo preliminare con Rim, l'azienda canadese che produce gli smartphone. E ha annunciato che proseguirà lo sviluppo di soluzioni tecnologiche con i tre operatori nazionali di telefonia mobile (Saudi Telecommunications, Mobily e Zain Ksa).
L'obiettivo è di monitorare i messaggi crittografati inviati attraverso posta elettronica e instant messaging. Secondo l'agenzia di stampa Reuters, Rim fornirà i codici di ogni Blackberry utilizzato in Arabia Saudita: in questo modo sarà possibile accedere anche alle comunicazioni cifrate delle chat attivate tra gli smartphone di due persone a pochi metri di distanza, finora impenetrabili. Per il monitoraggio della posta elettronica, invece, secondo una fonte dell'authority delle telecomunicazioni sono in fase di sperimentazione tre server in Arabia Saudita: consentiranno di controllare le comunicazioni protette da chiavi informatiche. Al momento i messaggi email crittografati passano attraverso un network blindato con infrastrutture in Canada e Gran Bretagna. Sono circa 700mila gli utenti di Blackberry in Arabia Saudita: l'80% non impiega lo smartphone all'interno di un contratto business, ma per scopi privati.
Venerdi scorso le autorità di Riyad hanno lanciato un ultimatum a Rim per avere accesso alle comunicazioni dei Blackberry. Poi la data è stata rimandata alla mezzanotte di lunedi. Infine è arrivato l'accordo. Ma in altre nazioni le trattative sono ancora aperte. L'india ha annunciato che potrebbe bloccare i servizi di Blackberry se non avrà una risposta nei colloqui in corso anche con gli operatori di telefonia mobile. Hanno avanzato la richiesta di un dialogo con Rim altre nazioni: Kuwait, Algeria, Indonesia, Emirati Arabi Uniti, Germania.