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Sony sfida Apple con tv e web

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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2010 alle ore 08:00.

Per il tablet bisognerà aspettare, nel senso che in casa Sony stanno sì lavorando a un mini dispositivo portatile touchscreen, che potrebbe essere un qualcosa di diverso dalla tavoletta di Apple o di quelle di fresco annuncio di Samsung e Toshiba (si veda altro articolo in pagina), ma non arriverà sul mercato prima del 2011. La risposta della casa giapponese agli ultimi annunci della concorrenza però c'è ed è più che concreta.

Sir Howard Stringer, presidente e Ceo del gigante dell'elettronica, ha illustrato nel corso di Ifa 2010 le strategie che segneranno il futuro prossimo della società, un futuro fatto di tanti prodotti (3D in particolare) e di servizi innovativi a corredo. Non ha però affondato i colpi, il numero uno di Sony, e non ha neppure mai citato le rivali, segno che i grandi vendor hi-tech sono sì allineati verso gli stessi orizzonti di mercato (device portatili, servizi Web, piattaforme per l'accesso ai contenuti digitale…) ma ognuno vuole battere, almeno nei proclami, la propria strada.

La dimostrazione che Sony stia vagliando per bene le carte da giocare arriva per esempio dall'accordo stretto con Google per la Internet Tv che verrà lanciata negli Stati Uniti a partire dall'autunno, per sbarcare presumibilmente nel 2011 anche in Europa e Asia. La collaborazione con la casa di Mountain View, ha sintetizzato il concetto Stringer, «è una grande opportunità per consolidare il ruolo della Tv, e di Internet, come vero e proprio centro multimediale della casa». Navigare in Rete e accedere in modo preferenziale via telecomando a taluni servizi e applicazioni residenti on line (quelle di Google saranno ovviamente uno dei piatti forti dei Tv Bravia equipaggiati con sistema operativo Android) è comunque solo una faccia della nuova proposta digitale di Sony.

La novità annunciata a Berlino, in tal senso, si chiama Qriocity. Piattaforma, già attiva negli Usa e in rampa di lancio per l'autunno in Europa e in Italia, che costituisce la porta di ingresso a un ampio bouquet di contenuti video on demand, da fruire in modalità streaming direttamente dal televisore (o dal lettore Blu Ray, dal sistema home theatre e anche dalla console per videogiochi) tramite un collegamento a banda larga. L'unico requisito che Sony impone per il suo utilizzo – offrendo per contro agli utenti la libertà di non doversi abbonare ad alcun servizio o di acquistare un decoder ad hoc – è il seguente: i dispositivi da cui riprodurre i film presi in affitto devono essere equipaggiati con la tecnologia Bravia Internet Video, che già da oggi permette di accedere via Widget ai contenuti di social network e portali Web.

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Il punto focale della questione, secondo Stringer, non è comunque tanto nella tipologia del servizio proposto ai consumatori: «L'importante – ha detto il Ceo di Sony – è poter offrire loro, in modo integrato e facilmente accessibile, un pacchetto completo e affidabile di contenuti, dispositivi e servizi. Ci sono molti modi per accontentare gli utenti. Offrire loro canzoni a pagamento attraverso le cloud come prevede il nuovo servizio Music Unlimited (sarà disponibile da fine 2010, ndr) è uno di questi, dare loro la possibilità di noleggiare video da una piattaforma Internet integrata in televisori e altri prodotti digitali ne è un ulteriore esempio».

Il modello e l'ecosistema di Steve Jobs, in altre parole, non sono l'unica Bibbia: musica, film e show televisivi si possono noleggiare o acquistare, fruire direttamente dalla Rete oppure scaricarli in modo definitivo sul proprio device.

Meglio quindi il business model a circuito chiuso di Apple o la strategia aperta e a più facce di Sony? Inutile cercare di dare una risposta. La vera distinzione fra le due aziende è su un altro piano e riguarda in buona sostanza il catalogo prodotti. La società della Mela ha costruito il suo ecosistema digitale che ruota intorno a iTunes su lettori musicali, smartphone e ora tavolette touch (l'iPad) e set top box (la nuova Apple Tv). Il gigante giapponese può mettere in campo, oltre ai televisori, la propria gamma di prodotti audio e video, i computer Vaio e la Playstation 3, di cui Qriocity sfrutta l'architettura di base e ne ricalca il network e il modello di accesso ai contenuti. La sfida sul fronte dei servizi digitali è quindi trasversale a più settori dell'universo hi-tech e non a caso, a giocarsi una battaglia che si combatterà anche nel campo della pubblicità on line, sono attori con profili assai diversi. Ed il confronto a distanza fra Apple e Sony lo conferma.

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