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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 08:25.
Facebook non arriverà in borsa prima del 2012. A dirlo è Peter Thiel, uno dei primi imprenditori a investire nel social network, finanziatore tra le varie società anche di Paypal e oggi nel consiglio di Facebook. Eppure l'attesa dura da mesi. Mark Zuckerberg, fondatore del social network, aveva dichiarato che preferiva dedicarsi allo sviluppo tecnologico, senza approdare troppo presto sul listino. Di recente il Financial Times ha valutato la rete sociale online 33 miliardi di dollari. Zuckerberg, il cui patrimonio secondo Forbes vale 6,9 miliardi di dollari, ha anche donato 100 milioni di dollari per finanziare un'iniziativa dedicata all'istruzione nel New Jersey. Non ha staccato assegni, ma ha versato quote del social network.
Non ha fretta di arrivare sul mercato, l'ex studente di Harvard che nella sua camera di college ha progettato la traduzione digitale dell'annuario universitario, un libro che raccoglie le immagini degli studenti. Era l'embrione di Facebook. In sei anni ha connesso mezzo miliardo di persone. E ha moltiplicato le fonti di ricavo: pubblicità, applicazioni, monete digitali.
Google prima di arrivare in Borsa ha atteso sei anni: fondata nel 1998, è approdata sul listino di New York nel 2004, dopo aver dimostrato di poter generare ricavi attraverso gli annunci pubblicitari associati al motore di ricerca e a piattaforme editoriali online, come siti web e blog. Facebook non ha mai pubblicato bilanci: secondo le stime rese note dall'agenzia Reuters ha guadagnato nel 2009 circa 800 milioni di dollari.
Finora sono entrati nel suo capitale alcuni protagonisti del settore hitech. Per esempio, il magnate cinese Li Ka-shing, numero uno di Hutchison Wampoa. Oppure Yuri Milner, amministratore delegato del gruppo Mail.ru.