Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2010 alle ore 19:31.
Sempre meno carta, sempre più online e, da quest'anno, anche tablet. Il 2010 per il mondo dell'informazione sarà ricordato come l'anno del debutto dell'iPad della Apple. Per l'Italia la palma dell'applicazione gratuita più scaricata va a R7, settimanale di Repubblica. La top ten delle "app" per redditività vede in testa il Corriere della Sera e Sole 24 Ore. Tra le app a pagamento vince a sorpresa il neonato The Week diretto dal blogger, già candidato alle primarie del Pd, Mario Adinolfi.
Al primo posto della categorie «app gratuite» c'è dunque R7, il settimanale di Repubblica per il tablet targato Apple; a seguire si piazzano nell'ordine il Corriere dello Sport, il Corriere della Sera, la Gazzetta dello Sport, Repubblica, il Sole 24 Ore, SkyTg24, la Stampa e l'Espresso.
Per quanto riguarda i fatturati (le app gratuite spesso poi rimandano all'acquisto di abbonamenti) la top ten per redditività vede in testa il Corriere della Sera, seguito da il Sole 24 ore, la Gazzetta dello Sport, Repubblica, l'Espresso, SkyTg24 e Libero.
Tra le app a pagamento vince a sorpresa The Week che replica il successo in edicola (esauriti i primi numeri) superando nella competizione sull'iPad il Fatto Quotidiano di Padellaro e Travaglio, che sono in seconda posizione.
Il direttore di The Week, Mario Adinolfi, spiega così il successo delle news sui tablet pc: «La fame di notizie cresce, ma lo strumento cartaceo e il luogo dell'edicola sono obsoleti. I tablet pc danno una decisa sforbiciata ai costi sia per gli editori che per i lettori. Noi siamo stati «costretti» ad andare in edicola e abbiamo avuto successo, ma speriamo di uscirne presto e di concentrare la distribuzione di The Week solo via tablet pc e dispositivi mobili. La carta e l'edicola sono solo costi inutili da sopportare, ma purtroppo in Italia se non sei stampato non sei considerato credibile dal mercato pubblicitario. Probabilmente ancora per poco».
I mercati finanziari sull'iPad «promossi» dai top manager (di Luca Davi)