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L'hi tech spopola sotto l'albero, è il Natale di tablet ed e-reader. Dati, prezzi e qualche confronto

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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2010 alle ore 16:30.

Crisi o non crisi ai regali di Natale gli italiani non rinunciano. E i gadget elettronici rimangono una delle voci più gettonate. Le conferme che anche quest'anno i portafogli si alleggeriranno per l'acquisto di smartphone, televisori e naturalmente tavolette touchscreen arrivano da più parti e attestano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la grandissima (forse eccessiva?) popolarità dei dispositivi digitali nel Belpaese.

Qualche dato è utile per capire la dimensione del fenomeno: secondo Kelkoo, uno sei siti di comparazione prezzi on line più frequentati dagli internauti, le famiglie italiane spenderanno in media per le festività 563 euro. Di questi poco meno di 300 saranno destinati ai regali e fra i doni da mettere sotto l'albero gadget e prodotti elettronici sono secondi solo all'abbigliamento. Secondo un'altra indagine, di Confcommercio-Imprese per l'Italia, telefoni cellulari, dispositivi a tavoletta, console e lettori digitali hanno fatto registrare il maggiore incremento (+16,5%) nelle intenzioni di acquisto. Anche dal Consorzio Netcomm sono arrivate infine precise indicazioni: molti degli otto milioni di italiani che comprano via Internet metteranno nel carrello virtuale della spesa smartphone, Tv (anche 3D), tablet ed e-reader, con un incremento stimato anno su anno del 20% per il comparto dell'informatica e dell'elettronica di consumo.

Tablet vs ereader: i primi cannibalizzeranno i secondi?
Lettori di ebook e tavolette sono quindi attesi a una prima prova di maturità. Il Natale 2010 è di fatto il primo che li vede entrambi in corsa per il titolo di "gadget dell'anno" ed è quindi un banco di prova importante per tastare il polso a due comparti che hanno tutti i requisiti per essere considerati sin d'ora dei "mass market". Per iPad e simili parlano da tempo i dati degli analisti, che li vedono addirittura poter catturare nel 2014 il 10% della domanda globale di personal computer; a ravvivare le velleità di successo del Kindle e dei tanti nuovi arrivi delle ultime settimane (nella lista anche gli ereader di Ibs e Telecom Italia) il fatto che gli editori stanno oggi seriamente spingendo sull'acceleratore quanto a disponibilità di libri in formato elettronico in lingua italiana.

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Per gli ereader questo Natale sancirà probabilmente numeri da record – Gartner stima che le vendite di lettori dotati di connessione Internet toccheranno nel 2010 quota 6,6 milioni di unità contro i 3,6 milioni del 2009 – e anche per i prossimi 12 mesi le prospettive sono più che buone in virtù degli 11 milioni di pezzi (il 68,3% in più rispetto a quest'anno) che finiranno complessivamente nelle tasche degli utenti di tutto il mondo. La parte del leone, secondo gli analisti, la faranno le varie Amazon (soprattutto in Nord America, che fino al 2014 rimarrà il bacino di utenza più importante), Barnes & Noble e Sony ma ci sarà spazio anche per le "new entry", chi puntando su prodotti a basso prezzo chi facendo valere (vedi per esempio Samsung, Hewlett Packard, Asus e Dell) la popolarità del marchio. Il "rischio" per gli ereader è però quello di diventare presto, e in tutto e per tutto, un prodotto "commodity", anche per colpa dell'ascesa inarrestabile dei media tablet.

L'iPad e i computer a lavagnetta, dicono infatti, da Gartner potrebbero cannibalizzare le vendite di Kindle e compagnia perché alle funzionalità di ebook reader associano doti tali da offrire al consumatore un'esperienza digitale completa, dal video in alta definizione alla navigazione in Rete. Mettiamoci in effetti nei panni di chi avesse deciso quale regalo di Natale per uno di questi due gadget: meglio uno strumento ad hoc per sfogliare libri e riviste oppure un device multifunzione che sì offre più capacità multimediali ma costa anche mediamente almeno il doppio? La diatriba rischia di diventare un boomerang soprattutto per i vendor di ereader, che dovranno probabilmente abbassare i prezzi di listino dei loro prodotti per continuare ad attrarre il pubblico degli amanti del genere.

L'esempio del Galapagos di Sharp, una tavoletta molto simile per funzioni e caratteristiche all'Pad di Apple, è emblematico: in Giappone questo dispositivo basato sul sistema operativo Android di Google è arrivato nei negozi nei giorni scorsi in due versioni (con schermo da 5,5 e 10,8 pollici) con prezzi di 39.800 e 54.800 yen, l'equivalente di 360 e 495 euro) e con il vanto di catalogo digitale di circa 24mila titoli tra libri, riviste e quotidiani cui si aggiungeranno anche musica e giochi a partire dalla prossima primavera. Come dire: spendendo poco più del Kindle più pregiato di Amazon (il modello DX con schermo da 9,7 pollici, che costa 379 dollari) e molto meno della versione più completa dell'iPad si porta a casa un device che svolge le funzioni di ereader e quelle di mini computer per l'intrattenimento da viaggio.

Quanto si vuole spendere per le tavolette? Al massimo 500 dollari
Che il prezzo possa rappresentare già oggi ma soprattutto nell'immediato futuro un parametro cui i consumatori guarderanno con estrema attenzione lo dice anche un recente sondaggio ("Apple's iPad: Users, buying intentions and price expectations") curato da Strategy Analytics su 4.800 consumatori di Stati Uniti, Francia, Germania, Italia e Regno Unito. Ebbene due terzi dei rispondenti si sono dichiarati sì potenziali acquirenti dei tablet ma solo nella condizione di spendere non più di 500 dollari. Il prezzo di listino della versione "low profile" tavoletta della Mela, i cui utenti sono utilizzatori anche di prodotti di altre marche (solo il 22% di chi ha comprato un iPad possiede anche un iPhone), è quindi una sorta di spartiacque ben definito e la cosa – unitamente al fatto che sono in arrivo parecchie tavolette a costi abbordabili per la massa – potrebbe iniziare a preoccupare anche seriamente Apple.

Meglio quindi limitarsi nelle spese e investire i propri risparmi, soprattutto se sì degli appassionati di libri digitali, in un ebook reader? Una risposta interessante e che lascia spazio a varie interpretazioni arriva dall'Osservatorio permanente sui contenuti digitali promosso dalle varie Associazioni di settore. Il 33,5% del campione di 8.500 italiani con età superiore ai 14 anni censiti ha infatti dichiarato che con l'iPad non saprebbe cosa farci mentre fra quelli che l'hanno già comprato il 33,2% lo usa per vedere film, il 26,5% per leggere giornali e solo il 16,2% per leggere libri. E se fra iPad e Kindle sotto l'albero spuntasse il vecchio e tradizionale romanzo di carta?

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