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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2011 alle ore 15:16.
Sei settimane per inventare un'applicazione software destinata all'iPad. Partendo da zero. È la sfida del Wepad Project, un gruppo di lavoro che ha appena iniziato gli incontri: la prima idea emersa riguarda il risparmio di tempo e di denaro. Hanno un giorno a settimana per discutere e osservare ogni sfaccettatura al microscopio. Possono chiedere suggerimenti al pubblico online. E raccontano la loro esperienza anche in un blog internet.
A lanciare l'iniziativa è stata Webank. "Seguiamo un approccio strutturato: siamo andati alla ricerca di 'insight'. E il primo è semplice: perché abbiamo bisogno di risparmiare tempo e denaro", dice Roberto Venturini, blogger e tra i pionieri della comunicazione sul web. Con altri cinque partecipa al brainstorming. Poche le cose certe finora: l'applicazione sarà gratuita e dovrà interessare un'ampia platea di utenti.
Tradurre un'intuizione in software è una sfida al confine fra talento, fortuna e impegno. Da anni, per esempio, Facebook organizza le sue hackaton. Si tratta di maratone tra programmatori che durano una giornata fino a notte fonda: devono dimostrare di saper adattare un'idea in un progetto operativo. Le gare sono state terreno fertile per inventare funzioni semplici e utili, come i codici informatici per scaricare le fotografie dall'iPhone su Facebook in modo più semplice. In altri casi, invece, la posta è più alta.
La Silicon Valley in California funziona da piattaforma dove le startup di internet trovano risorse economiche e capitale umano per crescere, spesso con più facilità che altrove. È il territorio dove investe Guy Kawasaki, consulente per organizzazioni che investono nei primi passi delle aziende (business angels): ascolta le proposte imprenditoriali di ventenni alle prime armi e, se è convinto, chiede di avere un prototipo funzionante (versione "beta") in un massimo di tre mesi. Finora il suo metodo gli ha dato ragione.