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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2011 alle ore 17:35.

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MACHINES ITALIA nasce quindi come progetto di COMUNICAZIONE ad ampio raggio. Per supplire ad un gap di cui purtroppo l'Italia soffre anche a causa di un'identificazione troppo forte e stereotipata del nostro paese alla moda, al design e all'artigianato. Operazione non facile dati i budget sempre più ridotti del sistema pubblico e per il fatto che l'Italia non ha grandi gruppi industriali come Germania e Giappone che producono beni finiti non di consumo (pensiamo all'automotive, all'elettronica e cosi via) e che spendono enormi budget pubblicitari che hanno contribuito a determinare associazioni immediate al loro paese quando si parla di tecnologia. Gli stereotipi sono difficili da combattere ma questa non è una battaglia contro i mulini a vento come si potrebbe pensare. Aver iniziato un approccio diretto, consapevole, al problema è sicuramente già un successo ed i risultati che poi vi presenteranno i miei colleghi degli uffici USA ci confortano in questo.

Un'operazione quindi rivolta in primis ai vostri utilizzatori e/o potenziali utilizzatori, ai mercati esteri in senso più lato (studenti/formazione + stampa + decision makers + pubblico generalista) attraverso campagne di comunicazione ed azioni di "networking" che si accompagnano alle nostre più tradizionali attività promozionali. Azioni importanti, e sempre concordate in un costante e proficuo confronto con tutte le Associazioni di Federmacchine, anche se i risultati sono difficilmente misurabili. Proprio per questo motivo azioni quasi interamente finanziate dal sistema pubblico in deroga al principio altrimenti adottato della compartecipazione pubblico/privato.

E' stata inoltre la prima volta che il sistema pubblico ha stanziato risorse importanti e, sottolineo, AGGIUNTIVE per azioni di comunicazione destinate a promuovere l'Italia della Meccanica e della Tecnologia. Fondi di cui in passato usufruivano solo le filiere dell'alimentare, della moda, del mobile.

Il Progetto ha dato priorità al mercato USA, con estensione a tutta l'area NAFTA (Canada e Messico). Si era infatti ritenuto che un mercato per certi versi "maturo" e dove la presenza delle nostre imprese era già relativamente forte e radicata avrebbe potuto beneficiare maggiormente di tali azioni. In questi mercati sono stati quindi aperti dei Desk Machines Italia al fine di coordinare e realizzare le varie attività del Progetto ed offire un'assistenza aggiuntiva alle aziende che si rivolgono a questi uffici.

Ascal Bova, Direttore di ICE Chicago, illustrerà più in dettaglio le varie attività su questi mercati. Io voglio solo sottolinare come queste azioni non siano solamente rivolte agli utilizzatori locali ma sempre più anche alle aziende italiane attraverso importanti strumenti come quelli che verranno presentati oggi, il cosiddetto "barometro degli acquisti", il nuovo portale machines italia ed altri strumenti innovativi di marketing.

Il Progetto è stato poi esteso - anche su input delle Associazioni della meccanica- al mercato cinese con l'intenzione per il futuro , budget permettendo, di attivare iniziative specifiche anche negli altri paesi BRIC: Brasile, Russia e e India. L'impostazione operativa in questi paesi con ancora forti margini di penetrazione è comunque sempre improntata a promuovere le filiere di riferimento - come quella dell'automotive, dell'agroindustria o dei settori legati all'edilizia, che raggruppano i diversi fornitori italiani e le loro associazioni di riferimento.

Questa impostazione ha infatti permesso a ICE e FEDERMACCHINE di portare la Meccanica italiana, anche fuori dalle attività finanziate dal Progetto con accesso a nuovi fondi. Penso ad esempio ai programmi brevemente illustrati dal Ferdinando FIORE: quelli finanziati sui fondi Made in Italy del Ministero - come quello che è in corso per i paesi dell'Africa Subsahariana e che dovrebbe concludersi con un importante evento da organizzare a breve in Sud Africa o alle varie attività di formazione (i programmi dei Technology Awards o dei cosiddetti Centri Tecnologici che sono in via di costituzione in numerosi paesi: dal Vietnam alla Russia al Brasile).

Queste sono quindi le line guida del Progetto che cercherà sempre più di mettere in rete anche le conoscenze dei Desk e degli uffici ICE. Gli USA, come verrà illustrato a breve, rappresenteranno ancora a lungo un importante punto di riferimento per le aziende del settore. Per questo l'esperienza del Desk Machines Italia dovrà rappresentare per la promozione MACHINES ITALIA una sorta di benchmark, un modello da espandere e portare anche in altri mercati. Lo stereotipo che la comunicazione serve solo per i prodotti di consumo va superato. Bastwerebbe pensare all'impatto ed al "plus aggiuntivo" portato in molticomparti dall'introduzione del design (non solo ergonomico) applicato ai macchinari.

Per fare ciò ci muoveremo in 2 direzioni: la prima sarà creare dei prodotti "globali". Come il volume Italian Edge che riceverete oggi e che distribuito in 20.000 copie negli USA è stato poi tradotto e distribuito con successo anche in tedesco (Italia Paese Partner alla fiera di Hannover), in cinese (Expo di Shanghai) e in spagnolo. Un volume che presenta con testi giornalistici e immagini di impatto ma in modo preciso e non generico le capacità delle nostre aziende e che illustra il know how della meccanica inserito in un contesto Made in Italy più ampio: dai beni di consumo del primo volume ai grandi progetti ed ecosostenibilità del secondo volume che sarà ufficialmente presentato tra poco più di un mese.

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