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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2014 alle ore 07:15.
L'ultima modifica è del 11 settembre 2014 alle ore 08:40.

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New York - Bene, anche se con qualche riserva. Il giudizio sul D-Day di Apple, il lancio di nuovi prodotti per la prima volta davvero nel segno di Tim Cook e non dell'ancora rimpianto Steve Jobs, ha visto la maggioranza degli analisti di Wall Street e del settore promuovere l'azienda. Ha colpito il debutto nella prima nuova categoria di prodotto in quattro anni, l'orologio intelligente Apple Watch che sara' disponibile dall'inizio del 2015. E l'avvento, fin dalle prossime settimane, di una generazione di iPhone sempre più sottili e sofisticati ma con schermi più grandi. Tutti, inoltre, dotati di un sistema di pagamento remoto, Apple Pay, che promette di portare a compimento la rivoluzione del cosiddetto portafoglio elettronico.

Goldman Sachs, con il suo analista Bill Shope, ha confermato una raccomandazione di "Buy", di acquisto del titolo, e ha alzato il target, la previsioni sul prezzo delle azioni nel prossimo anno rispetto ai circa 100 dollari odierni, fino a 115 da 107 dollari. Il lancio dei nuovi gadget, ha fatto sapere, "ha sostanzialmente rispettato le elevate attese". Le "innovazioni tecnologiche appaiono incoraggianti", ha continuato. In particolare Goldman vede negli iPhone 6 6 Plus un immediato motore di crescita. Apple Pay e lo smart watch rappresentano invece rafforzamenti di piu' lungo periodo della "piattaforma Apple", del suo ecosistema, e garantiranno anche un'accresciuta fedelta' del pubblico al sistema operativo iOS.

Mizuho Securities a sua volta ha riaffermato un rating di "Buy" e alzato il target sul prezzo del titolo, a 110 da 105 dollari. Scommette anzitutto sul successo di Apple Pay, anche se moderato dall'esistenza di tecnologie simili da parte di concorrenti in un campo dove deve ancora emergere un sicuro leader. L'analista Abhey Lamba ha detto ai clienti di aspettarsi una "robusta accoglienza per l'iPhone 6 e un solido ciclo di prodotti, che risulti in revisioni al rialzo delle previsioni di business in grado di guidare anche la performance azionaria".
Gene Munster di Pipar Jaffray si e' spinto oltre, definendo Apple Pay non solo come "l'annuncio piu' importante" ma paragonandolo all'avvento di iTunes. Questo a suo avviso dovrebbe bastare a spingere gli investitori a pagare "multipli piu' elevati" per il titolo. Chris Caso di Susquehanna Group ha detto che i prodotti e servizi presentati dovrebbero una volta per tutte "cancellare i dubbi sulla capacita' dell'azienda di continuare a innovare".

Il titolo dovrebbe quindi trovare nuove ragioni per salire e gli investitori dovrebbero trattare qualunque temporanea flessione come un'opportunita' d'acquisto. Brian Blair di Rosenblatt Securities concorda sull'ottimismo ma punta anzitutto sull'effetto dello smart watch, che vede generare un business da 20-30 miliardi di dollari l'anno prossimo. Toni Sacconaghi di Bernstein Research vede nel D-Day della Apple un fattore di "rassicurazione" sulla spinta innovativa sia in termini di modello di business, con il servizio Apple Pay, che di prodotto, con l'orologio intelligente. E vede potenzialita' di revisioni al rialzo per le performance finanziarie. Michael Walkley di Cannacord Genuity si dice leggermente deluso dai tempi di uscita dell'Apple Watch, ma e' convinto che l'iPhone 6 avra' vendite record e mantiene un target per le azioni di 112 dollari.

Un invito alla prudenza arriva pero' da un altro analista di Canaccord. Dyai Ghose considera men che entusiasmanti le innovazioni presentate, con l'iPhone che "sta perdendo gradualmente il suo stato iconico" davanti alla crescente concorrenza. Cathy Boyle di eMarketer vede nell'Apple Watch un "buon inizio" ma anche difficili sfide da superare per un successo del gadget, a cominciare dal prezzo base elevato di 349 dollari.
L'opinione dissidente piu' dura e' forse arrivata da Pacific Crest. La societa' di analisi, che aveva alzato il voto su Apple sei mesi or sono proprio sulle aspettative dell'iPhone 6, adesso ha declassato l'azienda a Sector Perform, vale a dire una performance in linea con l'andamento dell'intero settore, da Outperform, cioe' pronostici di un'impennata oltre la media. Il target di prezzo e' rimasto invariato ma e' a 100 dollari, una soglia che gia' mostrava la cautela con la quale Pacific Crest guardava al titolo dopo i suoi recenti massimi.

La societa' aveva avvertito fin dalla scorsa settimana di essere pronta al downgrade in caso di delusioni sugli annunci. E non e' in sintonia con le recensioni positive della nuova generazione di gadget: ha concluso che le novita' difettano di un "profit driver", di nuove "grandi opportunita' di incrementare i profitti". L'analista Andy Hargreaves ha ammesso di "essere rimasto impressionato dai nuovi iPhone 6 e 6 Plus", ma ha aggiunto di credere che "il potenziale di questi gadget sia gia' ampiamente scontato nei valori attuali di Apple". Pacific Crest, inoltre, pronostica vendite complessivamente stagnanti negli iPhone e una "carenza di caratteristiche sufficientemente attraenti" nell'Apple Watch, che funzionerà solo in abbinamento con l'iPhone e sulla cui batteria la societa' non ha fornito delucidazioni.

Qualche riflesso del dibattito l'ha subito registrato anche la Borsa. Il titolo di Apple ha oscillato prima in rialzo e poi in ribasso nel giorno della presentazione dei nuovi prodotti, per chiudere con una flessione dello 0,4 per cento. Ieri ha tuttavia messo a segno un convinto guadagno di oltre il 3 per cento.

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