Le 8 grandi storie tecnologiche del 2014 e le loro conseguenze

Apple ha resistito all'addio del suo cofondatore Steve Jobs e ha ormai le sembianze del nuovo ceo Tim Cook. Il passaggio è stato gestito con grande attenzione. Cook non fa nulla per sembrare Steve Jobs, non potrebbe esserci leadership più diversa. E fa bene. Sul piano dei prodotti l'atteggiamento è più pragmatico: se il pubblico vuole gli smartphone grandi, Apple tira fuori il 6 e il 6 Plus ed è un successo di vendite. Se la produttività aziendale è un mercato promettente, allora perché non fare un bell'accordo con gli ex nemici di Ibm? Da capire l'acquisizione di Beats. E da non dimenticare la gaffe dell'album degli U2 giudicato troppo invadente da molti utenti quando arrivato a sorpresa su tutti i telefoni (e poi, sicuri che non ci siano icone più gradite alle generazioni più giovani?). Cook ha messo la sua firma su ogni operazione, con foto ufficiale e grandi interviste. Ha parlato della sua omosessualità su Bloomberg Businessweek: scelta coraggiosa, da leader. È stato eletto uomo dell'anno dal Financial Times. E negli ultimi 12 mesi il titolo in Borsa ha guadagnato il 40 per cento, in attesa dell'Apple Watch. (Luca Salvioli)