Le 8 grandi storie tecnologiche del 2014 e le loro conseguenze

Ci siamo accorti che realtà virtuale di virtuale aveva ben poco il 26 marzo quando Facebook ha investito due miliardi di dollari in una startup sconosciuta ai più. Oculus Vr, in realtà, era una realtà ben nota all'industria del videogame. Il loro caschetto per la realtà virtuale migliorava fiera dopo fiera, competizione dopo competizione. Era dagli anni settanta quando si è cominciato a parlare di virtual reality che non si respirava lo stesso entusiasmo per una delle promesse mai mantenute dell'era cyberpunk. L'acquisizione di Mark Zuckerberg fu uno shock. Considerato ancora oggi un colpo di testa del re dei social network ebbe però il merito di sollevare il velo su quella che diventerà l'unica vera tecnologia consumer ancora in grado di emozionare. Si comprese subito che la realtà virtuale non era solo videogame. Oltre ad avere destinazioni ludiche, poteva essere utilizzata per aumentare l'intensità di un numero elevato di esperienze: chat, piattaforme di e-learning, riunioni di lavoro e un'altra serie di attività che svolgiamo anche quotidianamente. Da lì a breve spuntarono altri prototipi come quello di Playstation. Persino Samsung ha perso la testa per il virtuale. Se Oculus Vr saprà mantenere le promesse, il 2015 sarà l'anno della realtà virtuale. I giganti della tecnologia consumer oggi più che mai hanno bisogno di tornare a emozionare.