Giovedì • 10 Settembre 2015 • Aggiornato alle 14:54
09 aprile 2011
Tagliare i consumi per risparmiare, in nome dell'efficienza e delle tecnologie verdi. Il gap dei costi energetici italiani si annulla anche così. Non è facile, ma c'è chi ci riesce. L'obiettivo delle cantine Lageder è arrivare all'impatto zero. Ma già oggi l'azienda di Magrè (Bolzano) nel nuovo stabilimento riesce a tagliare i consumi di circa i due terzi. Usando i pannelli fotovoltaici e termici, ricuperando l'energia del sottosuolo, adottando ...
09 aprile 2011
Sono soprattutto le piccole e medie imprese, in Italia, a soffrire per i costi energetici e a temere nuovi aumenti. Anche uno storico marchio della Capitale deve fare i conti con le bollette. «I nostri costi energetici sono aumentati del 32% dal 2009 al 2010: è questa la cifra che abbiamo scritto nel bilancio - spiega Paolo Gentilini, presidente dell'omonima azienda che dal 1890 produce biscotti e fette biscottate -. Così quest'anno abbiamo ...
06 aprile 2011
Fra i 165 tribunali italiani, Milano spicca per la felice sommatoria di almeno tre aspetti: la capacità dei suoi dirigenti di fare rete con il tessuto amministrativo, produttivo, professionale e istituzionale della capitale economica del Paese; per il tasso d'innovazione innestato negli uffici; per l'inedito lavoro di elaborazione che produce analisi, progetti, iniziative, forza contrattuale. Non c'è da stupirsi, quindi, se i risultati della ...
05 aprile 2011
Da aggiuntivi rispetto a quelli nazionali, gli interventi della Ue sono quasi diventati sostitutivi
01 aprile 2011
Le famiglie italiane risparmiano meno: l'ultimo allarme l'ha lanciato la Confcommercio, molto tranchant nel dimezzare la propensione media odierna rispetto al 23% del 1990. Ma resiste la loro ricchezza netta, che - secondo le più aggiornate elaborazioni della Banca d'Italia - restava pari a quasi otto volte il reddito disponibile quando la crisi finanziaria era già deflagrata. Su questo terreno Germania e Francia, alla fine dell'ultimo decennio, ...
05 aprile 2011
Vive di paradossi ormai il Fas, il ricco Fondo per le aree sottoutilizzate, che è partito nel 2007 con 53,7 miliardi di risorse programmate dal Governo Prodi e avrebbe dovuto sostenere la spesa per investimenti nel Mezzogiorno insieme ai fondi europei. Per metà destinato ai programmi regionali e per metà a quelli nazionali, allo sviluppo del Sud e alla riduzione del dualismo economico italiano, però, è andato ben poco, un po' per la bocciatura ...
05 aprile 2011
«I fondi pubblici servono solo se intorno non c'è il vuoto delle infrastrutture». Giorgio Sangalli, presidente del Sangalli group di Susegana (Treviso), è stato uno dei primi imprenditori del Nord a sbarcare al Sud a fine anni 90 attratto dalla promessa di sussidi. «Siamo arrivati a Manfredonia, in Puglia, nel '98, prima ancora che fosse operativo il contratto d'area. Confesso che avevamo bisogno dei contributi pubblici, ma la Puglia aveva e ha ...
30 marzo 2011
di Giorgio SantilliC'erano una volta le infrastrutture. O almeno c'era, nero su bianco, la volontà politica di metterle ai primi posti dell'agenda di governo. A dieci anni dall'approvazione della legge obiettivo, uno dei motori dell'economia si è inceppato. I due principali osservatori della materia, il Cresme e l'ufficio studi dell'Ance, concordano nel registrare un rallentamento degli investimenti in opere pubbliche che dura da sette anni, dal ...
27 marzo 2011
La precarietà delle condizioni di lavoro dei giovani è una facile arma polemica dei nostri politici nei dibattiti tv, ma pochi sembrano interessati a discutere dei rimedi concreti. L'Italia ha un mercato del lavoro duale: una parte dei lavoratori sono largamente garantiti contro i rischi d'impiego, possono contare sulla cassa integrazione e su una relativa stabilità del rapporto di lavoro garantita da un rigido sistema di regole. Un'altra parte ...
26 marzo 2011
L'Italia non cresce perché c'è il Sud. Tra le spiegazioni avanzate sull'origine della malattia italiana della lenta crescita, periodicamente irrompe in scena il Meridione con la sua arretratezza. Che indiscutibilmente esiste ed è composita, abbracciando ogni aspetto delle attività economiche e anche civili e sociali. Non c'è indicatore significativo in cui il Mezzogiorno non stia, per livello, indietro e di molto rispetto al Nord del Paese. La ...
25 marzo 2011
Solo ampie dimensioni d'impresa possono conquistare nuovi mercati
24 marzo 2011 | Commenti (3)
«Giudica un uomo dalle sue domande piuttosto che dalle sue risposte», disse Voltaire. E oggi non c'è domanda più importante che questa: perché l'Italia non cresce? Perché quando le cose vanno male da noi vanno peggio e quando vanno bene da noi vanno meno bene? Perché negli ultimi quarant'anni siamo cresciuti meno delle altre aree del mondo, sia quelle lontane che quelle vicine? Perché questo divario di crescita si è ancora allargato negli ultimi ...
Quotidiano politico economico e finanziario ¤ Fondato nel 1865