La Grecia deve prendere «misure supplementari» per ridurre il disavanzo. Lo ha affermato il nuovo commissario europeo all'Economia, Olli Rehn, prima dell'inizio della riunione dei ministri delle Finanze della zona euro a Bruxelles.

Il commissario Ue agli Affari economici e monetari è convinto che la Grecia dovrà assumere «misure aggiuntive» per raggiungere l'obiettivo che si è data di tagliare il deficit del 4%. «Ci aspettiamo - dice prima dell'inizo della riunione dell'Eurogruppo - che il governo assuma misure aggiuntive per raggiungere questo obiettivo». Il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha aggiunto: «Discuteremo di quello che abbiamo concordato al Consiglio europeo. La Grecia deve garantire un taglio del 4% del deficit nel 2010 e noi dovremo valutare se è possibile o meno.Tutto dipenderà dalla risposta a questa domanda».

La Commissione europea ha chiesto alla Grecia anche delle informazioni sul ruolo di Goldman Sachs nella falsificazione dei dati di bilancio ellenici. È quanto ha dichiarato il portavoce del commissario per gli Affari economici Amadeu Altafaj, spiegando: «Eurostat non era al corrente di queste transazioni. Dobbiamo fare le nostre valutazioni. Non abbiamo ancora le informazioni ma le abbiamo chieste e dovranno arrivare entro fine mese».

Per vedere se la Grecia dovrà adottare nuove misure per correggere il deficit «lo vedremo a marzo»: lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker. «Sta alla Grecia - ha detto il premier lussemburghese - dimostrare che il programma di riduzione del deficit
è sufficiente, o se invece serviranno misure supplementari. Faremo una verifica a marzo, e - ha concluso - se saranno necessarie misure supplementari le richiederemo». Juncker ha respinto come «assurda» la teoria secondo cui la Grecia dovrebbe lasciare la zona euro.

Da parte sua il ministro delle Finanze greco George Papacostantinou
replica alle richieste della Commissione ribadendo che Atene rispetterà lo schema concordato con l'Unione europea, ma non ha intenzione di varare nuove misure. Secondo il ministro greco questa nuova iniziativa, infatti, «non fermerebbe il "tiro" dei mercati». Per Papaconstantinou, la Grecia sta facendo abbastanza e sarà in grado di portare a termine il lavoro impostato. Il ministro sostiene che il governo «ha un solido sostegno da parte della popolazione greca anche se abbiamo annunciato misure di austerità». «Stiamo invertendo la rotta del Titanic», ha aggiunto il ministro enumerando l'ampia serie di riforme radicali e «la completa ristrutturazione dell'apparato statale». Papaconstantinou ha espresso parole di apprezzamento per le conclusioni del vertice Ue della settimana scorsa sottolineando come la dichiarazione finale rappresenti «uno spartiacque» poiché mette in chiaro che «nessun paese della zona euro è da solo anche perché oggi è la Grecia, domani può essere un altro paese».

Sulla Grecia è intervenuto anche Athanosios Orphanides, governatore della Banca centrale di Cipro e consigliere della Bce, in un'intervista a Bloomberg. «Sui mercati si registrano al momento spread eccezionalmente elevati sul debito greco, tuttavia, è mia personale convinzione che il "default" di uno Stato membro dell'Eurozona sia impensabile». Commentando l'andamento degli spread dei titoli di debito greco, Orphanides sottolinea che «i mercati finanziari hanno a volte reazioni eccessive che non necessariamente sono collegate ai dati fondamentali». La Bce, ha aggiunto, «si aspetta e ha fiducia nel fatto che il governo greco prenderà tutte le misure necessarie per riportare in ordine i conti pubblici».

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