RIMINI. All'indomani dei fischi dei delegati del congresso della Cgil, Guglielmo Epifani si è pubblicamente scusato con Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Che a loro volta, pur marcando le differenze, hanno lanciato segnali di disponibilità a riprendere un cammino unitario su temi come la democrazia sindacale, la rappresentanza e il fisco. Epifani ha scelto di parlare al Palacongressi di Rimini poco prima dell'intervento dei leader di Cisl e Uil per spiegare che privatamente si era già scusato con loro, ma riteneva opportuno farlo di fronte alla platea di oltre mille delegati perchè «una grande organizzazione quando commette un errore é capace di assumersi la responsabilità pubblica». Dopo aver sottolineato che tutti i rappresentanti della Cgil sono stati accolti senza contestazioni ai congressi di Cisl e Uil per «il rispetto che si deve non a me, ma alla gente, ai valori della nostra confederazione», Epifani ha aggiunto che con i fischi «il torto lo facciamo anzitutto a noi stessi».

Con queste premesse i delegati della Cgil hanno accolto con applausi e ascoltato senza interrompere i discorsi dei due leader sindacali. Bonanni ha auspicato che «il congresso ci metta in condizione di camminare insieme» perchè «non c'è alternativa all'unità tra Cgil, Cisl e Uil», invitando a «farla finita con le recriminazioni, ognuno si prenda le proprie responsabilità» sulla rottura consumata in seguito all'intesa sulla riforma del modello contrattuale di un anno e mezzo fa. E ha ricordato come in agenda vi siano una serie di temi su cui le tre confederazioni possono marciare unite, pur «nel rispetto delle proprie identità».

Sulla democrazia sindacale la Cisl è pronta a ripartire da subito dal documento unitario del maggio del 2008, frutto di mediazioni, approvato da tutti gli organismi sindacali, che contiene indicazioni anche sulla misurazione della rappresentatività prendendo come modello il sistema adottato nel pubblico impiego con qualche correttivo.

L'altro grande tema è il fisco: «Abbiamo opinioni diverse ma dobbiamo condurre una battaglia insieme – ha continuato il numero uno della Cisl – per una revisione radicale dell'attuale sistema che premi i redditi medi e bassi, con vantaggi fiscali per le famiglie, reintroducendo la tracciabilità dei pagamenti e meccanismi di contrasto degli interessi, e alzando la tassazione sulle rendite finanziarie».

Per Luigi Angeletti quella sul fisco è «una battaglia da condurre insieme a Confindustria e a quelle parti del mondo imprenditoriale che investono per creare lavoro». Tra i brusii della platea il segretario generale della Uil ha fermamente difeso la scelta della riforma del modello contrattuale che «senza scioperi ha consentito di siglare numerosi rinnovi contrattuali salvaguardando il potere d'acquisto dei lavoratori», pur ammettendo «laicamente che come tutte le cose è uno strumento perfettibile». A Epifani che si è detto pronto a confrontarsi su un modello condiviso che prenda come riferimento le oltre 40 intese siglate nell'ultimo anno Angeletti ha offerto la propria disponibilità: «Quando qualcuno ci convince - ha detto – che si può fare non una piattaforma migliore ma un accordo migliore noi che siamo persone laiche non abbiamo problemi a confrontarci».

 

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