La nuova reggia di Lesmo, Villa Gernetto, è solo la ciliegina sulla torta di un portafoglio di 17 residenze da sogno riconducibili al Cavaliere: Villa Belvedere dei Visconti di Modrone a Macherio, Villa San Martino ad Arcore, le ville a Bermuda, quella, più recente, di Antigua e poi quella più voluta e amata, Villa Certosa a Porto Rotondo, con i suoi 120 ettari di estensione e gli innumerevoli aneddoti che la circondano. Compreso quello della sua vendita che secondo il suo architetto di fiducia, Gianni Gamondi, è per l'appunto solo un aneddoto, perché in realtà la villa non è affatto sul mercato. Delle case di Silvio Berlusconi, dei suoi gusti architettonici e del suo amore per i giardini abbiamo parlato proprio con Gianni Gamondi, architetto delle star e degli industriali.

Architetto Gamondi, quali sono i progetti che ha seguito per Silvio Berlusconi?
Sono 30 anni che lavoro con lui. Mi sono occupato di Villa Certosa, della residenza di Macherio, dei progetti a Bermuda e ad Antigua, di appartamenti privati suoi e della casa di Marina. Tutti progetti di edificazione ex novo o di completo e totale rifacimento.

Come sceglie le sue residenze e che cosa vuole quando si parla di case?
Vuole assolutamente le cose belle! Non acccetta proposte tirate via o soluzioni di ripiego, in nessun caso. E poi cerca la logica, perché è un uomo logico e chiede la rispondenza funzionale di quello che gli viene proposto.

Per esempio in tema di tecnologie come si pone?
Accetta anche le proposte più elaborate, purchè funzionali. Va bene l'impianto di domotica, ma ci deve essere poi un tasto unico con cui lui manovra, altrimenti via, non viene accettato.

E il suo gusto qual è?
Un po' classico, preferibilmente. Ma accetta poi anche soluzioni più evolute se lo richiede il contesto della residenza. In ogni caso bisogna tenere in considerazione il fatto che dove c'è lui il luogo diventa di rappresentanza, è fatale.

Quanto partecipa alle fasi di progettazione?
Beh, se c'è da costruire partecipa in toto. E' uno scambio continuo di idee, di confronti, non si tira mai indietro anche se c'è un grande rispetto del professionista. Al parco di Villa Certosa in Sardegna ho lavorato per nove anni di fila, si immagini cosa vuol dire progettare e realizzare uno spazio di oltre 80 ettari! E' stato tutto un work in progress, ci vedevamo tutti i weekend ed è stato un periodo bellissimo, molto fervido e gratificante. Ecco, il premier Berlusconi è uno che ti dà soddisfazione, ti gratifica, ti fa partecipare. Ricordo un pranzo a Villa Certosa con Putin: eravamo Berlusconi, Putin, il giardiniere e io. Sono un grande estimatore del Cavaliere, nel confronto ti pone sempre come persona, mai come accessorio.

Il grande amore per i giardini da dove arriva?
L'ha sempre avuto, fin dalla villa di Macherio. In tutte le sue residenze il prato è una moquette, le piante sono scelte con cura e mai in modo casuale. Il mio dramma è che non ho memoria, lui invece si ricorda a memoria tutti i nomi scientifici delle piante. Per esempio a Villa Certosa ha fatto mettere miriadi di targhe in latino (nomi scientifici) e in italiano per le piante, così che i figli li imparassero. Comunque Villa Certosa è diventata un paradiso: il parco ha oltre 100mila piante, ci sono 5mila ibiscus di 800 tipi diversi, 2mila palme, 850 tipi di agrumi diversi provenienti da tutto il mondo….

Visto che ha parlato di Villa Certosa, è vero che i giardini seguono linee, misure e formule massoniche e cabalistiche?
Ma va, sono balle! (sonora risata) Sono grafie mie, degli schizzi, si lavora sul territorio e ci si adatta a quello che si trova, altro che cabala. Guardi, l'esempio dell'anfiteatro di Villa Certosa: era una conca dove ci si sedeva sul prato a fare conversazione e dato che le signore si sporcavano i vestiti l'abbiamo pavimentato.

Ci può raccontare qualche altro aneddoto?
Girare il male in bene. E' una sua regola. Per esempio una notte si è bruciata una valle del parco e io ero disperato, non si è potuta salvare anche perché non c'era acqua e i pompieri non sapevano come fare. Allora lui mi ha fatto fare un lago, un lago di 20mila metri mica una piscina: così ora abbiamo l'acqua e abbiamo salvato la visuale della valle. L'abbiamo fatto in due mesi, facendo arrivare i tessuti plastici per il rivestimento dall'Olanda, perché quando decide una cosa bisogna farla in fretta.

Villa Certosa adesso però è in vendita, no?
Quello è stato un suo scatto d'ira, niente di più. Io sto lavorando là, stiamo decidendo un ampliamento per avere due camere in più per gli ospiti.

In che senso uno scatto d'ira?
Perché non è più libero di girare in casa sua, nemmeno con 80 ettari di parco. C'è sempre qualcuno che spia, che guarda, ma vedrà che poi non la venderà, Villa Certosa gli sta nel cuore.

Ultimamente ha cercato casa a Venezia, ma non l'ha trovata. Come mai? Non c'è niente che gli piaccia?
Di bei palazzi ce ne sono, ma sono troppo impegnativi in termini di gestione. E' vero che ha il male del mattone, ma poi rinsavisce e ragiona in termini di impegni reali.

Ci racconti dell'ultima villa ad Antigua.
Abbiamo portato giù Carteri (Gianni Carteri, ideatore dell'irrigazione della Costa Smeralda e oggi chiamato dagli arabi per i più fantastici giardini nel deserto, ndr) che si è sbizzarrito per il parco e i giardini, bellissimi. Lì poi c'è la natura che ti aiuta, tu imposti e il clima fa tutto il resto.

E la casa?
Molto meno formale di tutte le altre, anche perché sono cambiati i tempi. Lo stile è caraibico, si respira un'aria di informalità ed è molto fresca e frizzante. Naturalmente gran parte dei materiali è arrivata dall'Italia, come le tessere per i mosaici della piscina.

Sceglie direttamente i materiali? Che cosa predilige?
Adesso è molto sensibile alla logica del risparmio energetico, anche in Sardegna stiamo ragionando in questi termini, con tanto di pannelli solari e isolamento termico. E poi ha una grande preferenza per i produttori italiani, direi totale.

C'è già qualche idea di assegnazione delle case ai figli?
Non mi risulta. Ma le posso dire due cose: quando si trovano tutti insieme c'è una completa armonia. Ma è anche vero che ormai i figli preferiscono farsi le vacanze per conto proprio e le occasioni di riunione familiare sono rare.

E' confermato il pranzo di domani con tutti i figli?
Sinceramente non lo so. Oggi non l'ho ancora sentito.

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