Forse è solo un caso. Fatto sta che nel giorno in cui la nuova iniziativa politica targata Fini, Generazione Italia, lancia il suo programma su Youtube, nell'agone di internet arriva anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Più avvezzo ai mezzi di comunicazione tradizionali, ma che ora sembra deciso a colmare il gap digitale che lo divide da alleati e avversari. Così, per il buo battesimo telematico, il Cavaliere sceglie la piazza virtuale offerta dall'organo di famiglia "Il Giornale" e sbarca su Facebook con un videomessaggio di due minuti per ringraziare gli elettori del Pdl. L'esordio, però, è tutto per il social network più famoso della rete. «Facebook – spiega Berlusconi – è una piazza virtuale per presentare e difendere le proprie idee, soprattutto quando si accende il confronto politico».

La temperatura del confronto è salita moltissimo negli ultimi giorni dopo l'esito del voto. E su Facebook, nel giro di un'ora, si moltiplicano le adesioni e i commenti al discorso del premier, ma non mancano anche gli oppositori che definiscono lo accusano di essere «un populista» e lo invitano a farsi processare.

Berlusconi sa che anche sulla rete lo scontro è molto acceso. «Noi, per quanto ci riguarda, veniamo - ricorda - da una difficile campagna elettorale e molti di voi si sono schierati al nostro fianco nel nome dei nostri stessi valori, dei valori di libertà e di democrazia. Lo state facendo anche ora su Facebook difendendo le vostre posizioni, i successi del nostro buon governo, i nostri programmi, i nostri candidati. Per questo vi ringrazio di cuore, uno a uno». Poi un messaggio chiaro. «Adesso inizia un periodo di tregua elettorale e dovremo avviare stagione delle grandi riforme: la riforma dello Stato, una grande e profonda riforma della giustizia, una grande riforma con l'ammodernamento del fisco».

Insieme, prosegue Berlusconi, «potremo costruire una grande rivoluzione liberale, per rendere il nostro paese più moderno e libero». Poi torna su un concetto già ribadito nei giorni scorsi: la necessità di dare la parola alla gente, magari attraverso i gazebo, su argomenti a lui cari, presidenzialismo su tutti. Il premier si dice infatti «convinto che quando si interviene su temi così importanti sia fondamentale ascoltare i suggerimenti dei cittadini per formulare delle scelte in sintonia con il sentire del nostro popolo» e «per ottenere questi risultati – assicura – utilizzeremo Internet e naturalmente anche Facebook».

Intanto, però, il capo del governo accelera su alcune priorità a cominciare dal ddl intercettazioni che riprenderà il proprio cammino in commissione Giustizia a partire dalla prossima settimana. Poi sarà la volta, in uno dei primi Consigli dei ministri post pasquali, della riforma della giustizia con la separazione delle carriere di giudici e pm e con il riassetto del Csm. Dopo la vittoria elettorale, il Cavaliere non vuole perdere altro tempo.


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