PISA - Saranno due fisici a contendersi, nelle elezioni che si terranno domani, la carica di nuovo direttore della Scuola Normale Superiore, succedendo al lungo regno di Salvatore Settis, il cui mandato scadrà (con un anno di anticipo, per sua decisione), il prossimo 1 novembre. Si tratta di Fabio Beltram e Riccardo Barbieri, due figure in qualche modo "istituzionali" (il primo è vice direttore della Scuola, il secondo è l’attuale preside della Classe di Scienze); molto diversi tra loro seppure uniti dalla comune visione di rilancio e conferma dell’unicità della Normale.

Effettivamente per l’istituzione d’eccellenza pisana (che compie quest’anno i duecento anni dall fondazione) si tratta di un momento delicato. Il decennio di Settis ha coinciso con una fase di forte visibilità della Scuola e, mentre i fondi statali iniziano a calare, anche una lunga serie di prestigiosi docenti, soprattutto della classe di lettere (luminari come Stussi, Conte, Ginzburg) vanno in pensione, mentre Salvatore Silvano Nigro abbandonerà la scuola per passare alla Iulm di Milano.

«Lascio una scuola in buona salute – specifica Settis –: con un bilancio molto sano, nel quale il peso degli stipendi è sotto il 50%, un unicum nella realtà italiana. Con un fondo per l’edilizia scolastica accordatoci dalla Gelmini per 10 milioni di euro in 5 anni e con una dote di generose donazioni e partnership con banche, istituzioni ed enti». Una strada che i due candidati dovranno percorrere con convinzione.

«Se verrò eletto direttore – spiega Barbieri – mi sforzerò di spiegare a chi di dovere che un luogo come la Scuola, dove si fa fra la migliore ricerca di base del paese va difeso come tale, senza deragliamenti. E punterò con decisione sull’internazionalizzazione di studenti e ricercatori. Possiamo arrivare al 30%». Apertura internazionale, rafforzamento della ricerca e stile di conduzione manageriale sono anche i punti forti di Fabio Beltram che in questi anni ha affinato le doti di manager anche con il progetto Nest, il centro di nanotecnologie noto a livello mondiale. «Dobbiamo tutti insieme – spiega Beltram – precisare il perimetro culturale della Scuola e nelle aree dove vogliamo essere presenti, dobbiamo esserlo solo al massimo livello. Possiamo e dobbiamo confrontarci con Oxford, Cambridge e Harvard». Bocche cucite tra i votanti (57 voti in tutto): Beltram punta a pescare voti anche nella classe di Lettere, Barbieri nel suo bacino naturale di Scienze. Domani il verdetto.

I due candidati alla direzione
Anno accademico 2009 / 2010
Le settimane di orientamento

 

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