MOSCA - L'aereo del presidente polacco Lech Kaczynski è precipitato a Smolensk, alle 11 di sabato mattina, mentre conduceva una delegazione di alti ufficiali polacchi a Katyn, a commemorare il massacro di 70 anni fa. Una tragedia che non ha lasciato superstiti tra le 96 persone a bordo: insieme al presidente sono morti la moglie Maria, il governatore della Banca centrale Slawomir Skrzypek, il capo di stato maggiore Franciszek Gagor, e i comandanti di Esercito, Aviazione e Marina, il viceministro della Difesa Stanislaw Komorowski. E tanti altri funzionari e politici, insieme a un gruppo di parenti delle vittime di 70 anni fa, i 22mila ufficiali polacchi sterminati dalla polizia segreta di Stalin. Impossibile immaginare un destino più spietato: queste persone sono morte tra gli alberi di quella stessa foresta, divenuta il simbolo del dolore polacco. Che oggi riesplode.

La Procura russa ha aperto un'inchiesta penale sull'accaduto: a quell'ora su Smolensk pesava una nebbia fitta, e secondo un rappresentante del piccolo aerodromo militare della città, non lontana dal confine con la Bielorussia, il pilota del Tupolev-154 del presidente aveva insistito per atterrare, forse ormai a corto di carburante malgrado il consiglio di spostarsi su Minsk. L'aereo – in servizio dal 1990 - è precipitato al quarto tentativo, sfiorando gli alberi a un chilometro dalla pista. Si è spaccato e ha preso fuoco. Gli inquirenti sono già al lavoro sulle due scatole nere.Tra i passeggeri avrebbe dovuto esserci anche Jaroslaw, fratello gemello del presidente ed ex premier. La sua morte è poi stata smentita.

Il primo ministro polacco, Donald Tusk, ha accolto la notizia tra le lacrime: aveva percorso quella stessa strada lui stesso, mercoledì scorso, quando era venuto a Katyn su invito del primo ministro russo Vladimir Putin. Entrambi si rivedranno sul luogo del disastro, Putin ha deciso di andare a incontrare laggiù il collega. Il presidente Dmitrij Medvedev ha proclamato il 12 aprile giornata di lutto per la Russia, e si è rivolto in tv ai polacchi: «Cari amici – ha detto – in questi giorni abbiamo pianto insieme le vittime dei tempi del totalitarismo. Ora ogni russo divide con voi questo dolore». Medvedev ha promesso piena collaborazione alle indagini, porte spalancate agli investigatori attesi da Varsavia. Nella capitale polacca, messa in ginocchio dalla notizia, il potere è stato assunto dal presidente del Parlamento Bronislaw Komorowski, candidato del partito di Tusk per le presidenziali che in origine erano previste a ottobre. Ora, in base alla Costituzione, dovrà convocarle entro due mesi.

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