«Non c'è niente di vantaggioso nell'invecchiare. Non diventi più gentile o più saggio, hai solo problemi di stomaco e di udito. Molto meglio essere giovani e spassarsela con le ragazze». Woody Allen torna al festival di Cannes con il film fuori concorso You'll meet a tall dark stranger, nelle sale italiane tra novembre e dicembre, riscuotendo il consueto successo di pubblico e di stampa. Arriva con il suo cast (assente solo Antonio Banderas) che lo guarda in maniera sorniona, aspettando il prossimo colpo di scena del regista. Allen, stretto in un maglioncino marrone, ostenta aria svagata e serietà che non scuce un sorriso, come se volesse rimarcare i suoi 74 anni.

Ma è troppo veloce nel rispondere ai giornalisti per apparire vecchio o assente, infilando battute azzeccate per ogni risposta, diffondendo ilarità, ma anche un'ombra di velata tristezza. La stessa con cui si esce dopo la proiezione del suo ultimo film, che comunque fa sghignazzare e applaudire il pubblico con calore. La pellicola racconta la storia di una famiglia, in cui il padre (Anthony Hopkins), pensionato benestante, lascia la moglie Helena (Gemma Jones), per risposarsi con Charmaine (Lucy Punch) una giovanissima, audace, sedicente attrice, con mani bucate, ma qualità fisiche vistose. Helena si rifugia nei consigli di una veggente, che impedirà di finanziare la galleria d'arte della figlia Sally (Naomi Watts) perché l'allineamento dei pianeti in quel momento non è congeniale a nuovi investimenti.

«L'unico modo per essere felici al mondo - spiega Allen - è raccontarsi bugie. La vita è un incubo. Nietzsche, Freud e Eugene O'Neill lo hanno detto meglio e prima di me». In You'll meet a tall dark stranger c'è sempre la sua ironia rugginosa, il cinismo, la negatività cosmica, ma questa volta il tutto è accentuato. Quello straniero alto e nero, che dà il nome al film, non è l'uomo dei sogni che la veggente ha promesso ad Helene, ma è la morte, a cui Allen assicura di essere «fortemente contrario».

La vecchiaia e i conti con la propria coscienza sono temi comuni in molti film che hanno attraversato questa prima tranche del festival di Cannes. Non ha nulla da farsi perdonare la coppia attempata di Another Year di Mike Leigh, che potrebbe con quest'opera aggiungere un'ulteriore Palma d'oro a quelle già conquistate nel '92 per Naked e nel '96 per Segreti e bugie.

Nella casa modesta di Tom e Gerri (Jim Broadbent e Ruth Sheen), ma dignitosa e luminosa, accolgono individui disperati, inseparabili dalla sigaretta e dal bicchiere di birra o di vino, che si accucciano per prendere un po' di calore in quel rifugio di umanità. Si ride con gentilezza alle gag durante le immancabili grigliate, ma si riflette amaramente sulla solitudine di chi ha lasciato la giovinezza da un pezzo senza volersi arrendere all'avanzare dell'età, come accade alla meravigliosa Lesley Manville nei panni di Mary.

Incanutito e agguerrito riappare dopo anni di prigione Gordon Gekko, protagonista di Wall Street 2: il denaro non dorme mai di Oliver Stone. Raggira l'amata figlia per tornare in auge in quel mondo della finanza che lo aveva schiacciato e allontanato, ma sa redimersi e privilegiare i sentimenti. «Il tempo - continua a dire Gekko - è l'unica cosa importante». Anche il padre del film Chongqing blues, del cinese Wang Xiaoshuai, ha colpe da scontare. Quindici anni prima era fuggito dalla moglie e dal figlio senza lasciare traccia, per costruire una nuova famiglia da cui è nato un altro bambino. Alla notizia dell'uccisione del primo figlio, che in un momento di pazzia aveva sequestrato e ferito alcuni clienti in un supermercato, torna dall'ex moglie e inizia un lento calvario di umiliazioni, indagando su cosa fosse successo al ragazzo che non aveva cresciuto. Un processo cui si sottopone quando le rughe e i capelli incanutiti gli fanno capire il valore dei rapporti umani.

Mature, con abiti sgargianti e labbra procaci, sbocciano sullo schermo le spogliarelliste di Tournée del francese Mathieu Amalric. Offrono al loro pubblico corpi sodi e attempati, avvitandosi in spettacoli osé. Vivono di amori estemporanei, ma rimangono infantilmente pure e alle rughe pongono rimedio con il cerone e una risata. Come a dire: si può accettare tutto, anche la vecchiaia, basta essere burlesque.

A Cannes è il giorno di Woody Allen e di Mike Leigh
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