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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 09:24.
L'ultima modifica è del 29 settembre 2010 alle ore 09:36.
Crisi globale, tensioni sociali, politica guerreggiata a suon di insulti troppo spesso ci fanno dimenticare che nel nostro paese esiste una rete di piccole imprese poco conosciute e poco raccontate. Con un Dna ricco di valori (non solo economici), creatività, radicamento sul territorio. Piccole imprese che fanno scuola, generano forze positive. C'è il rischio concreto che esperienze preziose inaridiscano, che lo slancio costruttivo non alimenti tutte le potenzialità.
Ora più che mai c'è bisogno di identificare le forze su cui l'Italia può contare. Un secolo fa don Sturzo aveva avuto un'intuizione forte che Mauro Magatti, preside di Sociologia della Cattolica di Milano sintetizza efficacemente: «Il nodo che compromette seriamente lo sviluppo del paese è la distanza tra la ricchezza della vita sociale e la sclerotizzazione delle logiche istituzionali».
Parole (letteralmente) sante. Valide allora, validissime oggi. E proprio partendo dal pensiero del sacerdote siciliano che ha inventato la politica cattolica un gruppo di esperti e studiosi si è messo in testa di raccogliere, catalogare, raccontare e mettere insieme le imprese che nel linguaggio immaginifico della sociologia hanno definito "generative".
Genius loci, questa la ragione sociale del progetto. Genius perché si parla di genialità forza e creatività; loci perché il racconto non si fa nei palazzi di città, ma nei territori. Un lungo viaggio nelle province per raccogliere testimonianze, intervistare protagonisti, catalogare esperienze. Il progetto, coordinato dall'Istituto don Sturzo, vuole creare l'Archivio della generatività italiana. Perché in tempi di crisi e con la globalizzazione incalzante bisogna «distogliere - incalza Magatti - lo sguardo dal clima di sfiducia e pessimismo di cui siamo prigionieri» e, al tempo stesso, mettere in rete queste forze, dare loro forza e identità. Trasmettere gli esempi positivi, copiare. Perché c'è molto genius (e il Sole-24 Ore lo racconta tutti i giorni) nelle imprese che operano in tutti i campi, dalla sanità pubblica a esperienze di lavoro nate all'interno della scuola. O nel più classico mondo produttivo.