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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 08:22.
La ricerca di opportunità di occupazione, in un momento così difficile, in particolare per i più giovani, porta nei laboratori di Elettronica Santerno, azienda controllata al 100% dal gruppo Carraro con sede a Imola, in provincia di Bologna. «Il Sole 24 Ore» si sta rivolgendo proprio ai giovani, in questi giorni, con la pubblicazione, ieri, della guida per trovare lavoro e con l'apertura, su internet e sul giornale, di un forum dedicato agli interrogativi che l'emergenza occupazione continua a porre (continuate a lasciare i vostri commenti).
Nascosta nel capannone dell'azienda di Imola c'è una delle concretizzazioni dei tanto citati (e dibattuti) green jobs. Elettronica Santerno non è una start-up, ma un'azienda che si appresta a festeggiare i primi quarant'anni di vita. Offre applicazioni industriali e soluzioni di elettronica per fotovoltaico ed eolico (si veda il Sole 24 Ore del 3 settembre). «Ci occupiamo di fotovoltaico da diversi anni, siamo stati tra i primi in Italia - spiega il ceo Marco Tecchio -. Negli ultimi 3-4 anni abbiamo visto una crescita molto decisa». Un incremento legato a un settore decisamente anticlico, quello delle rinnovabili e del fotovoltaico in particolare, che in Italia sta vivendo un forte boom che secondo le previsioni è destinato a continuare nel prossimo futuro.
L'azienda guidata da Tecchio non solo opera in questo settore, ma ci opera in uno dei segmenti della filiera del fotovoltaico dove l'Italia si distingue perchè ingegna, realizza ed esporta tecnologia. Il manufatto sono gli inverter e tutta l'elettronica che consente di trasformare e immettere nella rete l'energia continua prodotta dai pannelli che sfruttano i raggi del sole.
E così Santerno quest'anno, grazie all'attività nelle rinnovabili, prevede di raggiungere i 100 milioni di euro di fatturato e il primo gigawatt installato. Soltanto nel 2005 i ricavi si fermavano a 11 milioni, nel 2006 a 19 milioni. I dipendenti oggi sono 200 in Italia e 40 all'estero, circa un terzo dei quali lavorano nella ricerca e sviluppo. Soltanto quattro anni fa erano appena 46. «Il 65% sono laureati - continua Tecchio - stiamo assumento dieci persone al mese. Nel 2010 ne prenderemo almeno un'ottantina. Nel campo della ricerca e sviluppo cerchiamo soprattutto ingegneri, fisici, matematici e informatici». Le assunzioni spesso nascono da un forte rapporto di collaborazione con le università fatto di stage, tirocini e tesi di laurea.