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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2011 alle ore 07:41.
L'ultima modifica è del 19 gennaio 2011 alle ore 08:45.
Il ragazzo ribelle divenuto saggio visionario attraverso una serie di drammi che basterebbero a molte vite, del resto, è consapevole di non poter bastare alla storia che sta scrivendo. Nel gennaio del 2000, un paio d'anni dopo la sua nomina a iCeo (amministratore delegato a interim), fece una delle sue memorabili presentazioni. E alla fine annunciò che era il momento di togliere la "i" dalla sua carica. La platea si alzò in piedi. Dimostrando un'emozione vera. Jobs fu sinceramente commosso. «Mi fate sentire buffo - disse -. Accetto questo applauso a nome di tutta la squadra. Apple è un gioco di squadra». Da allora, quando scrive a tutta la gente della Apple, come ha fatto un paio di giorni fa per annunciare la sua nuova assenza per malattia, comincia le sue lettere con «Team». Squadra.
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