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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2011 alle ore 18:33.

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Parag Khanna: benvenuti nel nuovo Medioevo, in vista di un nuovo rinascimentoParag Khanna: benvenuti nel nuovo Medioevo, in vista di un nuovo rinascimento

«Si deve inziare con il prendere atto del fatto che siamo di fronte a una nuova realtà in cui i governi e le aziende non possono affrontare i problemi da soli» - ha spiegato. La principale forza propulsiva per il cambiamento saranno gruppi della società civile - gli "attivisti", cioè delle associzioni di cittadini uniti a super-filantropi, tecnocrati e influenti uomini d'affari, queste sono le nuove reti sovranazionali che sono impegnate in una 'mega-diplomazia, che aiuterà a risolvere i conflitti e a distribuire le risorse per rendere l'economia globale più equa. Un richiamo alle forze della società rispetto a quelle tradizionali degli stati. Il leader britannico Cameron avrebbe sicuramente approvato.
Da qui il titolo del nuovo libro di Khanna, How to Run the World: Charting a Course to the New Renaissance (New York: Random House, 2011), cioè su come governare il mondo: tracciando un percorso per il Nuovo Rinascimento. "Questa non è la diplomazia dei tuoi nonni, ma è quella della Generazione Y.

Sarà così? Khanna è convinto di esserci all'alba del Nuovo Rinascimento, visto che non ha ancora quaranta anni e per ora è considerato uno dei principali intellettuali della Generazione Y. Autore del bestseller "The Second World", è stato scelto come uno dei "Most Influential People" del XXI secolo. E' affiliato a tutti i più importanti think tank, tra cui la Brookings Institution e il Council on Foreign Relations, e ha scritto per tutte le principali pubblicazioni del settore, oltre ad apparire regolarmente sui media televisivi di tutto il mondo. In un certo senso, rappresenta una nuova generazione di pensatori americani geo-strategici che sostituirà l'attuale élite politica di politica estera.

In passato, i membri di questa élite tendevano ad essere reclutati da classiche famiglie WASP (bianche, anglo-sassoni e protestanti), che avevano studiato in università dell'Ivy Leagues, e affiliati con prestigiosi studi legali e fondazioni. Più tardi sono arrivati altri personaggi provenienti da ambienti diversi. Pensate ai personaggi illustri della sicurezza nazionale - Henry Kissinger (nato in Germania), Zbigniew Brzezinski (nato in Polonia) o Richard Holbrooke (nato da una famiglia ebreo-tedesco).
Kissinger e Brzezinski hanno plasmato la loro visione del mondo partendo dalla loro educazione ricevuta in Europa. Il racconto personale di Khanna è allo stesso tempo simile e diverso. Indiano di nascita, cosmolita, ha vissuto nei primi anni nel Golfo Persico e poi negli Stati Uniti. Ma è l'Europa che svolge un ruolo importante nello scenario futuristico di Khanna.

«L'Europa è il continente che ci ha portato verso un nuovo Medioevo ma anche verso il prossimo Rinascimento'», ha spiegato nel corso del suo intervento. Khanna ritiene Jean Monnet, l'architetto dell'unità europea dopo la Seconda guerra mondiale, come la 'figura chiave per capire il 21 ° secolo'. Khanna descrive il diplomatico francese come "uno statista a livello mondiale per i nostri tempi postmoderni". Monnet (a cui noi aggiungiamo Adenauer e De Gasperi) si era reso conto che la ricostruzione in Europa sulla base della sovranità nazionale era una ricetta sicura per un prossimo disastro, così si è dedicato alla creazione di istituzioni regionali economiche e politiche, che hanno gettato le basi per un mercato comune europeo, e poi, per l'Unione europea (UE)".

«Oggi l'Europa è composta da nazioni, ma è praticamente senza confini, facendone una metafora di speranza per il nostro universo neo-medievale legato dal basso da comunità autonome" ha affermato. Da questo punto di vista, "l'europeizzazione" non è uno stato finale, ma un processo costante e un esperimento, è un modello per altre parti del mondo», ha spiegato il politologo che ha lavorato al Council on Foreign Relations di New York, dove ha collaborato a stretto contatto con il generale Stanley McChrystal, e poi a Ginevra per il World Economic Forum (WEF) del professor Klaus Schawb. Dopo queste due esperienze ha viaggiato in Asia centrale e Medio Oriente durante e dopo l'11 settembre per poi dedicarsi allo studio, alle conferenze e alla scrittura di libri.

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