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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2011 alle ore 09:08.
L'ultima modifica è del 15 marzo 2011 alle ore 06:38.

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Negli anni 50 Kristol è stato influenzato dal pensiero di Leo Strauss, il conservatore scettico, in particolare dal suo saggio Scrittura e persecuzione. Ma nel decennio precedente anche da Lionel Trilling, il liberal scettico. Strauss e Trilling sono stati decisivi per la formazione di Kristol, scrive la moglie nella prefazione: non per le loro idee politiche, che peraltro erano più implicite che espresse apertamente, ma per la forma mentis e il pensiero che ispiravano i loro ragionamenti sulla cultura, sulla religione, sulla società e sulla filosofia.
Non tutti i neocon, però, sono straussiani. Qualche anno fa, Bob Kagan non solo ha negato di esserlo, ma ha anche spiegato di non aver mai capito una parola, nemmeno una, di ciò che scriveva il filosofo. Il conservatorismo di Kristol, insomma, non si basa su un'ideologia compiuta, ma professa un modo di fare politica che sappia influenzare il potere e le politiche pubbliche con la sola forza delle idee. Secondo Kristol & Co, nessuna ideologia politica è all'altezza della complessità della natura umana, nessuna è in grado di comprendere in pieno il significato della religione, nessuna sa sbrogliarsela con le conseguenze involontarie delle politiche pubbliche. Il lato "neo" del conservatorismo di Kristol è questo.

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