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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2011 alle ore 06:39.

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«Ristrutturare il debito è importante. E noi lo abbiamo fatto riscadenzando sul lungo termine la quota che era a breve. Ma ancora più importante è rafforzare l'azienda da un punto di vista patrimoniale, così da disporre delle risorse con cui fare gli investimenti». Francesco Mangione opera in uno dei territori più ostili per le imprese: la Calabria. A Vibo Valentia, con la sua Spi, produce serramenti, finestre e infissi. Ha 160 dipendenti diretti, più di una trentina di agenti.

Prima della crisi fatturava una ventina di milioni. Ha chiuso il 2010 a 16,5 milioni. «Stiamo pianificando con il Banco di Napoli un aumento di capitale da mezzo milione - spiega Mangione -, preliminare al miglioramento della rete di distribuzione». Oltre a una serie di concessionari, la Spi ha tre show room di proprietà (a Roma, Cosenza e Vibo). L'obiettivo è aprirne altri. Oggi il capitale sociale è di 1,05 milioni.

E dovrebbe salire a 1,55 milioni. Fra il finanziamento degli azionisti, un po' di riserve e il Banco di Napoli, l'effetto leva finale sarà di uno a quattro. Ogni cento euro messi dai soci dell'azienda produrranno anche un'apertura di credito, sul medio lungo termine, da 400 euro. «L'imprenditore deve mettere soldi nell'azienda - dice Mangione - e deve sapere che, con l'attuale assetto regolatorio, vengono premiati i comportamenti virtuosi». Non solo la propensione a ricapitalizzare, ma anche una costruzione societaria nitida e razionale. «Con l'aumento di capitale - spiega - il nostro rating dovrebbe migliorare. Anche se abbiamo già un buon merito di credito. Non soltanto perché negli ultimi 15 anni l'unica perdita post-imposte è stata nel 2009, peraltro a causa dell'Irap. Ma anche perché abbiamo deciso di tenere tutta la parte immobiliare e le nuove aree inaugurate due anni fa dentro alla società principale».

L'azienda non ha fatto il classico spin-off (da un lato gli immobili, dall'altro l'attività industriale) che consente un vantaggio fiscale e che preserva il mattone dal rischio d'impresa. Un paracadute, quest'ultimo, apprezzato da molti imprenditori quando le cose si mettono male. «Grazie a questa nostra scelta di fondo - dice Mangione - abbiamo una maggiore solidità. E l'accesso al credito e ai capitali risulta più conveniente di quanto non sia per altri».

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