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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2011 alle ore 08:14.
Secondo un imprenditore della meccanica lombarda, che vanta un'esperienza consolidata con il private equity, l'apertura del capitale deve essere legata a una strategia precisa: «Come sceglierlo? Se l'obiettivo è vendere per andare a vivere alle Bahamas, allora un fondo qualsiasi va bene. Ma se si vuole lavorare con l'obiettivo di finanziare la crescita dell'azienda, allora bisogna stare attenti: studiare la reputazione sul mercato, le operazioni già portate a termine e la coerenza del business plan. Un consiglio, di questi tempi, vale su tutti. Meglio l'ingresso attraverso ricapitalizzazione che il ricorso forsennato alla leva, come accadeva tra il 2005 e il 2006».
Alberto Livelli, amministratore delegato della Jobs di Piacenza, produttore di macchine e impianti automatizzati per fresatura, confida molto nel ruolo che il Fondo italiano d'investimento potrà avere come "grimaldello" d'apertura del capitale (e della mentalità) delle Pmi: «Non è un semplice fondo, ma uno strumento di politica economica in grado anche di favorire le aggregazioni tra i piccoli». Al Fondo, obiettivi cifrati sulle operazioni non ne danno, ma viste le richieste e il bisogno di crescita delle piccole e medie imprese, promettono: «Vogliamo farne tante».
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