Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2011 alle ore 07:51.
L'ultima modifica è del 04 agosto 2011 alle ore 08:32.

My24

Il secondo elemento è l'efficacia nell'incentivare la crescita economica. La manovra finanziaria è stata giudicata particolarmente carente sotto questo profilo. Il motore della crescita economica è l'iniziativa privata. La centralità della crescita come obiettivo del Governo è stata ribadita da Berlusconi. Opportuno e utile è stato il richiamo alla necessità che l'Esecutivo faccia quello che la parte produttiva del Paese – imprese, banche e lavoratori – chiedono insieme di fare. Ma la volontà programmatica di collaborare con le parti sociali è fondamentale, ma non sufficiente, per mercati che si aspettano il "fare".

Inoltre occorre dare un segnale credibile che la priorità è la crescita non inflazionistica. Ideale sarebbe stato un annunzio del premier di una ripresa vigorosa del programma di liberalizzazione dell'economia, che è la condizione necessaria per aumentare l'offerta e combattere la crescita dei prezzi. È a tutti evidente che l'economia delle rendite può essere smantellata solo affrontandole tutte insieme. I programmi di liberalizzazione parziale e incompleta sono destinati al fallimento. Questo i mercati lo sanno, per cui gradiscono programmi di liberalizzazioni completi e pervasivi. Il capo del Governo ha dedicato solo un timido passaggio al tema dell'importanza della regolamentazione.

Il terzo elemento è la capacità di migliorare il profilo dei nostri conti pubblici. La manovra finanziaria ha confermato che il Paese riesce a non peggiorare il proprio quadro finanziario. Ma, dato lo stock di debito, occorre provare – come sottolineato dallo stesso primo ministro - a migliorare la situazione.

Sotto questo aspetto, le direttrici di una politica fiscale efficace e credibile – in quanto socialmente sostenibile – sono almeno quattro: riduzione e riqualificazione della spesa pubblica; aumento della lotta all'evasione fiscale; esclusione di ogni ipotesi di imposta patrimoniale; ripresa del programma di privatizzazione, a tutti i livelli.

Le quattro direttrici sono come i pilastri degli archi di una volta: vanno percorse insieme, altrimenti rischiano di essere vane, o addirittura controproducenti. La riqualificazione della spesa e delle entrate può essere efficace solo se la manovra appare nel contempo straordinaria ma equa. I due terzi del Paese che paga le tasse non vuol pagare altre tasse straordinarie – come la patrimoniale – ma piuttosto vedere che tutti (anche chi finora non paga) faccia la sua parte. In parallelo diviene comprensibile la modernizzazione della spesa pubblica, soprattutto se accompagnata da una ripresa delle privatizzazioni. Se la politica fiscale è efficace e credibile piace ai mercati.

Purtroppo dall'intervento di Berlusconi non è emersa alcuna svolta organica. La riproposizione del cosiddetto piano per il Sud – come effetto-annuncio – è un aumento della spesa pubblica. Il riordino dell'architettura fiscale è un progetto. Nessun accenno a privatizzazioni e lotta all'evasione. I passaggi sui contenimenti dei costi della politica appaiono un omaggio al dibattito in corso.
I mercati si aspettavano una risposta concreta. Hanno avuto delle rassicurazioni di principio. Augurandoci di sbagliare, non basteranno.

Shopping24

Dai nostri archivi