Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2011 alle ore 08:05.
L'ultima modifica è del 20 ottobre 2011 alle ore 09:08.

My24

I primi vertici del G-20, nel 2008 e 2009, furono dedicati a una revisione accurata della normativa finanziaria globale, al rafforzamento delle autorità finanziarie internazionali e alla lotta contro la recessione. Da allora i progressi sono stati discontinui e le priorità sono cambiate. Il prossimo vertice, a Cannes, sarà dominato dalla discussione sul caos europeo: la regolamentazione della finanza sarà poco più che un pensiero accessorio.

Ma la necessità di un quadro normativo internazionale per la finanza non è venuta meno: è un elemento indispensabile per sostenere il progetto di un sistema finanziario mondiale integrato e abbandonare questo progetto comporterebbe grandi costi economici. La crisi ha dimostrato quanto sia pericoloso non regolamentare o regolamentare in modo inadeguato le attività finanziarie.

Ecco perché le autorità finanziarie internazionali sono così importanti. Tra queste figurano il Comitato per la stabilità finanziaria (Fsb), un gruppo che raccoglie organizzazioni nazionali e internazionali, e le dieci organizzazioni facenti parte di questo comitato che non sono legate a un Paese o a una regione specifica, la Banca per i regolamenti internazionali (Bri), che ha sede a Basilea; quattro organismi ospitati dalla Bri, e cioè il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (Cbvb), il Comitato sul sistema finanziario globale, il Comitato sul sistema dei pagamenti e dei regolamenti e l'Associazione internazionale degli organi di vigilanza del settore assicurativo; l'Organismo internazionale di normalizzazione contabile (Iasb), che ha sede a Londra; l'Organismo internazionale delle commissioni sui valori mobiliari (Iosco), che ha sede a Madrid; l'Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (Ocse), che ha sede a Parigi; il Fondo monetario internazionale (Fmi) e la Banca mondiale, sede a Washington.

Tutte queste istituzioni non costituiscono un gruppo omogeneo, e forse in futuro si renderà necessario crearne altre, con il compito di affrontare le sfide specifiche relative al sistema finanziario globale. Ma un problema più immediato è capire se le undici istituzioni sopra elencate siano riuscite o meno a tenere il passo delle trasformazioni geografiche della finanza globale. Sono tutte istituzioni nate nel XX secolo, quando l'Europa e gli Stati Uniti (e per un breve periodo il Giappone) dominavano la scena. Ora il mondo della finanza è cambiato. Secondo le classifiche Global 500 del Financial Times, le economie emergenti adesso pesano più dell'Europa dal punto di vista del valore complessivo delle grandi aziende del settore quotate in Borsa.

Tre delle prime cinque banche del mondo per valore di mercato sono cinesi, e due di queste occupano la prima e la seconda posizione. Hong Kong e Singapore si sono avvicinate a Londra e New York nella classifica dei centri finanziari. La crisi ha accelerato questo cambiamento, con l'Occidente che è entrato in un lungo ciclo di riduzione dell'indebitamento e crescita lenta, mentre le economie emergenti continuano a ridurre il distacco. A un livello meno tangibile, si può aggiungere che il modello di sviluppo finanziario dell'Occidente ha perso gran parte della sua aura di superiorità.

Shopping24

Dai nostri archivi