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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2011 alle ore 07:59.
L'ultima modifica è del 20 ottobre 2011 alle ore 09:17.

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I miliardi della sanità sono una fonte inesauribile di potere: Tosi e la Lega di Verona (Francesca Martini, Sandro Sandri e l'attuale assessore Luca Coletto) hanno governato ininterrottamente la sanità regionale a partire dal 2005. Scrivono i magistrati contabili nella loro relazione del gennaio 2011: «La rete ospedaliera di Verona è oggettivamente ridondante rispetto al panorama regionale e nazionale. L'effetto di un'offerta eccessiva di posti letto lo si riscontra nel tasso di ospedalizzazione e nei costi assistenziali».

Per rilanciare la gestione della Sanità, Zaia ha nominato segretario generale dell'assessorato Domenico Mantoan, un ex medico militare ed ex direttore generale della Ulss di Thiene, gradito sia al governatore sia a Flavio Tosi. Il sindaco di Verona ha piazzato un suo uomo, l'agente di commercio Marco Vanoni, anche al vertice di Veneto Sviluppo, la Finanziaria regionale che dovrebbe finanziare le piccole e medie imprese. Al 51% della Regione, con il 49% distribuito tra 11 gruppi bancari, Veneto Sviluppo si dibatte in una paralisi senza fine. Galan l'aveva affidata alle cure prima del suo amico imprenditore Paolo Sinigaglia, poi della sua amica imprenditrice Irene Gemmo. Nella pancia della finanziaria regionale ci sono i 200 milioni del fondo di rotazione che non si riescono a distribuire.

Le aziende boccheggiano sotto i colpi della crisi, «ma la Regione non ha ancora rinegoziato con le banche il regolamento sul tasso d'interesse, scaduto da quasi un anno», spiega Vendemiano Sartor, ex assessore alle Attività produttive. Disboscare le 19 partecipate è uno degli obiettivi del governatore leghista, che pure ha studiato da presidente negli anni tra il 2005 e il 2008 in cui è stato il vice di Galan. Il primo colpo di scure potrebbe calare sull'Avepa, 450 dipendenti contro i 61 previsti inizialmente, che assorbono più della metà dei rimborsi per gli agricoltori. Un taglieggiamento in piena regola. L'elenco degli interventi è lungo. Il cambiamento comincia sempre dalle piccole cose: qualche sagra in meno, una robusta potatura agli sprechi, un po' di sana programmazione in più.

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Terza puntata
Le precedenti sono state pubblicate il 5 ottobre (Lombardia) e il 13 ottobre (Liguria)

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